I dati degli attacchi informatici

Minacce cyber, l’allarme di Carta (Leonardo): in Italia 200mila al giorno

Tra «infodemia» e «conflitto ibrido» la mappa delle nuove criticità digitali raccontate dal presidente della holding di difesa e sicurezza

di Marco Ludovico

L'Agenzia per la cybersicurezza: "Grave vulnerabilita' dei sistemi"

3' di lettura

La minaccia cyber è crescente, dilagante, multiforme. Mette a rischio la democrazia, distorce la libertà di scelta e opinione, genera «post verità». Molto spesso «fake news» belle e buone. Per chi abbocca, certo. Ma bisogna distinguere, dice il presidente di Leonardo Luciano Carta, tra misinformation e disinformation. Tra chi, la prima, crede in buona fede a falsità ben raccontate. E chi, la seconda, veicola apposta in terreni fertili notizie false a propagazione rapida. Un mondo ormai sconfinato di insidie e ostilità. Con un patrimonio conoscitivo di 45 anni in Gdf e quattro anni al vertice di Aise (agenzia informazioni e sicurezza esterna), prima di Leonardo, Carta le ha narrate al convegno organizzato da Luca Ferlaino #SocialCom21, la Comunicazione al tempo dei Social, annuale appuntamento in collaborazione con la Camera dei Deputati, martedì aperto dal presidente Roberto Fico.

La crescita incessante degli attacchi

I dati di solito non sbagliano: se costituiscono un segno dei fenomeni in atto vanno sempre ricordati. Carta rammenta come l’ultimo rapporto Clusit, il report annuale sulla cybersecurity, registri in Italia «36 milioni di eventi malevoli primi sei mesi del 2021». Rispetto all’anno prima, un incremento enorme: +180%. «Nel mondo, stesso periodo, sono stati analizzati 1.053 attacchi gravi, +24%». E l’Italia, aggiunge l’ex generale della Guardia di Finanza, «è seconda nell’Unione europea dietro la Spagna per attacchi informatici». Per gli eventi malevoli si tratta così in media di sei milioni al mese, vale a dire 200mila al giorno. La consapevolezza non è ancora sufficiente, occorre formazione in tutte le generazioni e investimenti sufficienti in sicurezza da parte delle imprese. Oltre i dati, però, ci sono fenomeno meno numerabili ma più preoccupanti.

Loading...

Infodemiae hybrid warfare

L’infodemia, neologismo per identificare una massa incontrollata e smisurata di informazioni false, ambigue o controverse ma in apparenza veritiere o verosimili, «ha modificato il significato di sicurezza economica nazionale e ci ha travolto durante la pandemia» sottolinea il generale Carta. Si aggiunge, con altrettanta capacità di minaccia, la «hybrid warfare: manipolazione di informazioni con la guerra economica e quella telematica». A opera di soggetti statali o da loro sostenuta, è un attacco «che supera l’ambito puramente militare» ricorda il presidente di Leonardo. Un caso concreto ha sfiorato per diverso tempo proprio il colosso italiano di sicurezza e difesa. Un fatto in apparenza incredibile.

La vicenda #ItalyDidit

Per la prima volta in via ufficiale, con il suo presidente, Leonardo parla del caso #ItalyDidit: «Una campagna di disinformazione rimbalzata dagli Stati Uniti su molti social negazionisti di diversi paesi europei» spiega Luciano Carta. Una serie di fake news eclatanti: l’Italia, attraverso i satelliti di Leonardo, avrebbe trasferito i voti da Trump a Biden decretandone la vittoria. Notizie inverosimili e paradossali, al limite del grottesco, ma con una circolazione consistente. «Esempio di come si sia fatto un utilizzo strumentale e manipolatorio dell’informazione a scopo politico» mette in evidenza Carta. Con un particolare non trascurabile: quelle fake news entrano in circolazione «durante i giorni dell’assalto a Capitol Hill». Inevitabile è stato «monitorare i sociale e fare subito denuncia all’autorità giudiziaria».

La «post verità» e i rischi per la democrazia

Il presidente di Leonardo alla fine del suo intervento a #SocialCom21 alza il livello dell’analisi: «C’è una questione più profonda. Attiene al rapporto tra l’informazione e i sistemi democratici. Il termine post-verità non è nuovo, risale ad almeno sei o sette anni fa. Ma la tendenza ad affermazioni ambigue - afferma Carta - va inquadrata nella progressiva perdita di fiducia nelle istituzioni o nelle narrazioni ufficiali». Si assiste così all’assurdo di «circa tre milioni di italiani, il 5,9%, secondo il rapporto Censis, sostenitori che il Covid non esiste. Percentuale coincidente con quelli in Italia convinti che la terra sia piatta». Una panacea immediata e risolutiva per questo fenomeno non c’è. Ma un antidoto «risiede innanzitutto in una maggiore responsabilizzazione dei giornalisti. Con un’informazione accurata, completa e imparziale». Oggi ce n’è bisogno più che mai.

Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti