Mind, Uptown e Merlata Bloom fanno sistema nell’area nord di Milano
I complessi progetti di sviluppo cambiano il volto a due milioni di mq, integrati e convergenti. Investimenti totali per sette miliardi
di Paola Dezza
3' di lettura
Fare sistema. Una filosofia che in Italia deve ancora prendere piede, ma che inizia a scalfire la corteccia di alcuni mondi finora restii a considerarla come opzione.
Una strada da intraprendere quando il territorio stesso la prepara. Guardando a Milano, dove numerosi sono i progetti di sviluppo e di rigenerazione urbana, si preparano le basi per quella che sarà una collaborazione su larga scala. Nel quadrante nord ovest ci sono tre progetti, partiti da alcuni anni e in diverse fasi di sviluppo che ben si prestano a varare questa opzione. Si tratta di Mind, la rigenerazione della zona che ha ospitato l’Expo 2015 e che il colosso australiano Lendlease con un’ottica a lungo termine sta ridisegnando, Merlata Bloom Milano, il mall che Nhood ha preso in carico, e UpTown, il complesso residenziale che EuroMilano ha realizzato in questi ultimi anni con un successo crescente di vendite.
L’area di Expo 2015
A dare il via all’area – oggi esempio importante di collaborazione pubblico-privato – proprio Expo 2015. In tutto sul piatto ci sono cinque miliardi di investimenti privati e due pubblici. Che adesso diventano investimenti sinergici e complementari.
La visione condivisa di rigenerazione urbana oltre al singolo progetto farà di questa area di circa due milioni di metri quadri (un milione di mq la superficie di Mind, 900mila mq quella di Uptown e 70mila circa per il mall, con anche oltre 600mila mq di parco complessivo e ben 20 chilometri di piste ciclopedonali) una nuova centralità. Case, negozi, il mall, ma anche uffici e spazi per la ricerca scientifica, oltre all’Ospedale Galeazzi (aperto ad agosto 2022) e alla Università Statale, ospiteranno ogni giorno residenti e non che graviteranno in questo quadrante. Adesso i progetti uniti si potranno presentare come distretto e nuova centralità – anche gli investitori – e lavorare in futuro in una stessa direzione. Qui abitano già 6mila delle 15mila persone previste. Ma tra gli utenti finali ci saranno anche 21mila studenti e 1.200 ricercatori, oltre a 62.550 addetti e lavoratori (550 addetti Uptown, 2mila collaboratori diretti e indiretti a pieno regime Merlata Bloom e 60mila professionisti e utenti lavoratori di Mind). Non solo, più di 50 aziende e startup hanno già sede in Mind e il nuovo più grande lifestyle center di Milano aprirà nel secondo semestre 2023 con 210 negozi.
Igor De Biasio, ad di Arexpo (società pubblica proprietaria dell’area Mind), afferma: «Trasformare un’area strategica come quella protagonista di Expo 2015 in un nuovo grande distretto dell’innovazione su scala globale è una sfida che stiamo vincendo grazie alla collaborazione tra tanti soggetti, pubblici e privati, che hanno deciso di collaborare insieme per ottenere questo risultato».
Un’idea convergente
In occasione del rilascio della certificazione di sostenibilità GBC Quartieri Gold al distretto di UpTown – la prima in Italia – Arexpo, Lendlease, Nhood su invito di EuroMilano hanno organizzato il convegno “Da Expo Milano 2015 a polo di eccellenza Esg” (che si tiene lunedì sera alle 17.30 alla Fondazione Feltrinelli). «La nostra visione di Mind – dice Andrea Ruckstuhl, Head of Continental Europe di Lendlease – si integra perfettamente con gli sviluppi pensati da EuroMilano e Nhood. Insieme lavoriamo per dare a Milano una nuova centralità convergendo su un’idea condivisa di futuro e del vivere urbano». Il convegno vuole sottolineare come i tre percorsi di rigenerazione urbana, oltre a condividere una consistente porzione di territorio, hanno in comune la medesima visione.
«Ci troviamo di fronte a un’occasione storica per Milano – dichiara Luigi Borré, presidente di EuroMilano– . La somma virtuosa dei progetti Mind, Merlata Bloom e UpTown non solo è il più grande e complesso caso di rigenerazione urbana oggi attivo in Italia, ma ancor più significativamente è il frutto di una visione sinergica, concretizzatasi in modo complementare da parte di quattro soggetti diversi che operano sulla medesima area». Gli fa eco Carlo Masseroli, direttore strategia e sviluppo Nhood Italy. «La relazione tra pubblico e privato è proprio del dna di Nhood, e ci vede impegnati ogni giorno nello sviluppo sostenibile di progetti di rigenerazione urbana in ottica Esg, come base per creare valore economico e condiviso».
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