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Minori più protetti sul cellulare, ecco come funzionano le sim con “parental control” automatico

Chiunque ha un figlio minorenne ora può sfruttare nuove regole che permettono di tutelare in automatico contro i pericoli di internet. È bene però che i genitori seguano alcune

di Alessandro Longo

(AdobeStock)

3' di lettura

Chiunque ha un figlio minorenne ora può sfruttare nuove regole che permettono di tutelare in automatico contro i pericoli di internet. È bene però che i genitori seguano alcune accortezze per sfruttare quest’opportunità.

Per chi scattano le novità e quando

Bisogna sapere che le sim intestate a minori dal 21 novembre avranno attivo un sistema automatico di parental control per limitare la navigazione. Sono esclusi quindi i minori che usano sim intestate ai genitori; soluzione che ora diventa ancora più sconsigliabile. Si raccomanda quindi di intestare una nuova sim ai propri figli, anche chiedendo la portabilità del numero, per fruire in automatico di questo vantaggio, La novità si applica gratis quindi a tutti i minori dotati di sim a loro intestate, grazie a una specifica delibera dell’Agcom (Autorità garante comunicazioni).Non solo: l’autorità stabilisce che gli operatori devono applicare questo blocco di default anche su sim contenenti offerte dedicate ai minori.

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Quali siti sono bloccati

L’Agcom ha elencato le principali categorie che devono essere sottoposte al parental control.Contenuti per adulti: siti web per un pubblico maggiorenne, che mostrano nudità totale o parziale in un contesto sessuale pornografico, accessori sessuali, attività orientate al sesso, siti che supportano l’acquisto online di tali beni e servizi.

Gioco d’azzardo o scommesse: siti che forniscono informazioni o promuovono il gioco d’azzardo o supportano il gioco d’azzardo online e/o le scommesse.

Armi: siti che forniscono informazioni, promuovono o supportano la vendita di armi e articoli correlati.

Violenza: siti che presentano o promuovono violenza o lesioni personali, incluse lesioni autoinflitte, il suicidio, o che mostrano scene di violenza gratuita, insistita o efferata.

Odio e discriminazione: siti che promuovono o supportano l’odio o l’intolleranza verso qualsiasi individuo o gruppo.promozione di pratiche che possono danneggiare la salute: ad esempio siti che promuovono o supportano l’anoressia o la bulimia, l’uso di stupefacenti, di alcol o di tabacco.

Anonymizer: siti che forniscono strumenti e modalità per rendere l’attività online non rintracciabile.Sette: siti che promuovono o che offrono metodi, mezzi di istruzione o altre risorse per influire su eventi reali attraverso l’uso di incantesimi, maledizioni, poteri magici o esseri soprannaturali.

Sì, ma di preciso quali siti saranno bloccati?

Ancora non è chiaro. Agcom comunicherà i criteri per identificare gli specifici siti da bloccare. Nell’attesa, gli operatori possono usare blacklist create da loro o prese da terze parti affidabili, specializzate.Gestire i filtri Quelle sim si troveranno quindi con blocchi di default. Ma i genitori possono personalizzare il tutto. Sbloccare alcune categorie, ad esempio, o disattivare i filtri completamente. Gli operatori possono dare anche facoltà di attivare blocchi temporali, validi insomma solo in certi orari.Sarà possibile personalizzare in quattro modi: tramite un pin di attivazione ottenuto al momento dell’attivazione della sim; un codice riservato di attivazione (one time password) via sms o mail; lo Spid; o tramite pagina personale sul sito dell’operatore. Per i dettagli bisogna vedere cosa offre il proprio operatore dal 21 novembre.

Che fare se la sim del minore è intestata al genitore

I genitori hanno facoltà di usare questi metodi anche per attivare i filtri sulle sim ai propri figli. In alternativa possono sempre usare i classici sistemi di parental control via app o da attivare nelle impostazioni dei cellulari. Considerati però da molti esperti come complessi da gestire e facilmente aggirabili dai minori (abili nello spiare le password). Solo pochi genitori conoscono questi sistemi e ancora meno sono quelli che sanno usarli bene.Questa novità voluta da Agcom è pensata proprio per superare i limiti dei metodi classici.Perché arriva questa novitàIn teoria, questa misura dell’Agcom non avrebbe dovuto essere necessaria. Le compagnie telefoniche avrebbero dovuto offrire ai loro utenti servizi di controllo parentale completi e gratuiti già dal 2020, secondo un decreto di quell’anno. Ma così non è andata e quindi l’Autorità è stata costretta ad intervenire con linee guida di gennaio 2023, che entrano in vigore il 21 novembre.


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