Musica

MiTo 2021: Onorare il passato per guardare ai Futuri

Il cartellone è composto da 126 concerti di cui 7 prime esecuzioni assolute

di Maria Laudiero

Estonian Philharmonic Chamber Choir © Kaupo Kikkas

2' di lettura

“Un inno alla vita e all'amore cantato dagli abissi”, lo struggente commento ai testi delle poesie di Cesare Pavese che il compositore estone Tõnu Kõrvits ha scelto di musicare per il suo ciclo vocale “Sei la luce e il mattino, per coro e archi” (Torino, Chiesa di San Filippo sabato 18 settembre, Milano, Teatro Dal Verme il 19), imprime appieno il sentimento che muove l'edizione di MiTo 2021.

Scanditi in movimenti musicali c'è il tempo dell'abbandono per elaborare il dolore della perdita e quello dedicato alla speranza.

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Tallinn Chamber Orchestra © Arvo Pärdi Keskus

Futuri

Futuri è il tema identificato dal festival. Due intenzioni, due filoni rituali che intrecciandosi permeano tutti gli appuntamenti musicali; poiché per poter immaginare il domani bisogna saper leggere ed interpretare con sguardo nuovo il passato e questo in termini di esecuzioni rimanda alle scelte estremamente sofisticate che si succederanno.

Il cartellone è composto da 126 concerti di cui 7 prime esecuzioni assolute (fra cui Mozart, un Nuovo Requiem, nuova versione con orchestrazione dei numeri finali di David Del Puerto commissione MiTo) e 12 prime in Italia. Si ricordano Subito con forza della compositrice nord-coreana Unsuk Chin, allieva di Ligeti che in questo brano “ripensa ad alcuni gesti del Romanticismo” inserito in Ritmi eseguito dall'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai; The Folly of Desire (11 lieder che spaziano come ispirazione da Shakespeare a Goethe, a Auden e Yeats), di Brad Mehldau che dialoga invece con le pagine del Dichterliebe di Schumann, Beastie Poetry di Margareta Ferek-Petrić trascritta per sassofono e fisarmonica e Elegy in memory of W.G. Sebald di Sergej Akhunov nell'esecuzione a due voci del violoncello e ancora della fisarmonica, a sottolineare l'inclinazione dal respiro nord-europeo per questa edizione indicato dal direttore artistico Nicola Campogrande.

Sergej Krylov © Evgeny Evtukhov

La chiusura invece è affidata alla Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly che dirigerà le Sinfonie Romantiche di Mendelssohn e Schumann, e si preannuncia come uno degli eventi più significativi dell'intera kermesse. Singolare la Giornata dei Cori in cui si alterneranno formazioni provenienti da Milano e Torino.

Anna Gastel Presidente di MiTo è soddisfatta del lavoro fatto insieme a Campogrande, rimodulato di volta in volta rispetto all'andamento della pandemia a causa delle tante incertezze, ma che anche quest'anno ha saputo offrire un programma di grande eleganza ricco di appuntamenti che coinvolgono un pubblico assolutamente non eterogeneo; dall'attenzione rivolta agli spettatori del domani con eventi dedicati (fra cui Elio voce recitante insieme all'Orchestra de I Piccoli Pomeriggi Musicali), a quelli per una platea elitaria abituata alle grandi première.

Ivo Pogorelich © Pierre-Anthony Allard

Teatro Dal Verme

Il festival avrà come epicentro a Milano il Teatro Dal Verme (sede dei Pomeriggi Musicali) e sarà decentrato nei teatri di quartiere; l'intenzione è di portare la musica anche nelle aree più periferiche della città.

Riproduzione riservata ©

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