Crescono le vendite di case con il mandato condiviso, ma il network è più piccolo
Mls: continua a farsi strada anche in Italia, non senza fatica, la cultura della collaborazione tra agenti immobiliari
di Adriano Lovera
2' di lettura
In alcune zone corre, in altre retrocede. Ma tra alti e bassi continua a farsi strada anche in Italia la cultura della collaborazione tra agenti immobiliari, come mezzo per aprirsi nuovi canali di vendita e per fornire un servizio migliore ai clienti. Lo dicono i numeri del consuntivo basato sui dati 2018 del network Mls Replat. La quota di mercato dei professionisti che utilizzano il network, sul totale delle agenzie, si restringe dal 7,3% della precedente rilevazione al 5,9% attuale. E scendono anche gli incarichi di immobili, passati da 23.685 a 20.822. Ma nelle fetta di agenzie aderenti, cresce l’attitudine alla vendita in condivisione.
Gli agenti connessi a Mls Replat nel 2018 hanno concluso 17.215 compravendite, di cui 10.329 (il 60%) in collaborazione con gli altri professionisti della rete. Le operazioni condivise hanno fruttato provvigioni per 93 milioni. L’anno precedente, invece, su un totale di 19.727 compravendite, quelle condivise erano state 9.271, quindi il 45%. Si tratta di una crescita delle operazioni in collaborazione pari all'11,4%. Il valore del portafoglio degli immobili condivisi è rimasto stabile, intorno ai 4,7 miliardi, mentre è cresciuto il numero di visualizzazioni da parte di clienti e agenti, passato da 6,7 a 8 milioni di click.
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«Utilizzare l’Mls come standard di lavoro serve a consolidare il ruolo dell’agente, ancora oggi non prominente come dovrebbe. E permette di offrire ai clienti il massimo in termini di scelta di prodotto, consulenza, tempi di vendita e prezzi», commenta Roberto Barbato, presidente di Frimm, proprietaria di Mls Replat. A Milano, per esempio, in un anno le collaborazioni sono più che raddoppiate (+107%) e sono balzate anche a Napoli (+83%), città in cui si registra la quota di mercato più alta di agenzie connesse, il 19% sul totale. Al contrario, si registra una decisa flessione delle collaborazioni a Torino (-31,1%) e una frenata a Roma e Palermo (-12% in entrambi i casi).
Replat è solo il più noto degli esempi, ma la collaborazione è al centro della strategia di tante società, a partire da Re/Max, società che per prima ha importato il modello in Italia, che ha da poco diffuso i dati relativi al primo semestre 2019, con un incremento del fatturato aggregato del 25,3%, a 37 milioni di euro. Le transazioni gestite direttamente dalla rete di oltre 3.700 affiliati sono aumentate del 21%, per un valore di 1,28 miliardi. A livello di nuove iniziative, va avanti il progetto che prende il nome di Confederazione Mls, cui intento è riunire a livello nazionale diverse micro reti territoriali. «Abbiamo da poco tenuto il primo consiglio direttivo e stiamo acquisendo adesioni da molte province», testimonia Giuseppe Corapi, uno dei promotori.
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Tornando a Frimm, la società ha da poco emesso un bond da un milione di euro, il primo della sua storia, rivolto a investitori privati, suddiviso in titoli del valore di 10mila euro. La prima tranche (500mila euro) è stata interamente sottoscritta entro luglio, in anticipo rispetto al previsto, e la seconda potrà essere distribuita da gennaio.
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