Ambiente e trasporto locale

Mobilità sostenibile, a che punto sono i piani di sviluppo delle città italiane

Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Roma e Torino: il punto sulle strategie di sharing e di mezzi elettrici.

di Niccolò Gramigni

Mobilità, Realacci: “Elettrico frontiera più promettente”

7' di lettura

La mobilità alternativa come volano di sviluppo della città. Dalle auto elettriche in sharing, agli scooter, dai monopattini passando per trasporto pubblico locale ibrido e tramvia. Il tutto con un unico obiettivo: ridurre l’inquinamento che ormai è diventato una costante delle grandi città.

Le amministrazioni locali stanno implementando le loro strategie. E all’orizzonte vi sono anche i finanziamenti europei. Ecco a che punto sono i progetti anti smog di Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Roma e Torino.

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STRATEGIE DI MOBILITA’
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Le biciclette di Bari

La priorità del sindaco Antonio Decaro è limitare le auto nel centro cittadino: «Abbiamo in pratica tolto questi mezzi dal centro storico e rinnovato il parco dei mezzi per il trasporto pubblico locale, comprandone circa 100 e prevedendone un acquisto di altri 80: la grande maggioranza è a metano». La città sta riscoprendo inoltre l’uso delle biciclette, anche grazie ad un incentivo del Comune di Bari per cui si può avere uno sconto - da 100 a 200 euro, a seconda del modello - direttamente in negozio.

Sono previsti incentivi anche per chi usa le bici per andare a lavoro o a scuola. I cittadini, conclude Decaro, «si servono molto delle metropolitane, una per l’aeroporto e l’altra per il quartiere San Paolo. Arriverà la terza, spero nel 2024». Sui monopattini sono quattro le società in sharing che hanno aderito al servizio, anche se una sta pensando di lasciare per l’elevata concorrenza.

Bologna e i mezzi elettrici

La città felsinea deve fare un salto di qualità sul trasporto pubblico locale: i mezzi elettrici infatti sono ancora pochi, sei su un totale di 478 (dati del 2020). Per questo, nel novembre dello scorso anno, la giunta comunale ha approvato lo schema di investimenti con l’obiettivo di rimodernare il parco bus, promuovere il miglioramento della qualità dell’aria e accelerare la svolta green. L’investimento riguarda le linee 28, 37 e le navette C e T2, da realizzare con mezzi esclusivamente elettrici.

Bologna poi, come detto dal sindaco Virginio Merola, «punta molto sul tram: questo mese coincide con la gara della prima linea completamente finanziata dal ministero delle Infrastrutture per 509 milioni di euro».

A proposito di “condivisione”, il bike sharing di Ridemovi è costituito da 2.500 mezzi. Esistono poi compagnie di car sharing (Tper e Enjoy), mentre al momento non c’è un servizio di monopattini. «Proprio il car sharing - dice Merola - trova un ottimo riscontro tra i giovani: è indice di un cambiamento culturale che le istituzioni devono sostenere e incentivare».

La tramvia fiorentina riduce di 14mila tonnellate la CO2

Ormai da anni Firenze punta sulla mobilità alternativa: «Siamo la prima città italiana - dice il sindaco Dario Nardella - per numero di cariche elettriche rispetto agli abitanti, con 410 punti di ricarica. E arriveranno altre 100 colonnine. Abbiamo poi realizzato sei colonne di ricarica fast riservate ai taxi, la cui flotta è già per quasi la metà green, tra ibridi ed elettrici».

La città, che deve fare attenzione a mantenere accettabili i livelli di smog, scommette anche sullo sharing (tra monopattini, scooter e auto elettriche) e sulle piste ciclabili con 94 chilometri già realizzati e ulteriori 16 da realizzare entro il 2022. Tra le novità anche la futura nascita della Smart City Control Room per la gestione digitale dei flussi del traffico.

Dal punto di vista delle infrastrutture è interessante la novità del treno a idrogeno, con la progettazione di una linea tra Firenze e Faenza. La certezza si chiama tramvia, che - dice Nardella «ha cambiato il volto della città». Sicuramente lo ha fatto dal punto di vista ambientale, visto che le attuali linee riducono le emissioni di CO2 di 14 mila tonnellate e il Pm10 di 4,6 tonnellate.

Milano a tutto sharing

Tra mezzi elettrici, metropolitane, piste ciclabili, la visione del capoluogo lombardo è fortemente improntata sulla mobilità sostenibile. Dal punto di vista dello sharing c’è l’imbarazzo della scelta: auto, scooter, bici tradizionali e a pedalata assistita e anche monopattini.

«Milano - dichiara il sindaco Giuseppe Sala - ha intrapreso la strada della transizione ambientale da tempo: da noi la lotta allo smog e al traffico veicolare non nasce di certo negli ultimi mesi. Area C, Area B sono di fatto una Low Emissions Zone che copre quasi per intero il territorio comunale, impedendo l’accesso in città ai veicoli più inquinanti; c’è poi la costruzione di nuove linee della metropolitana e il prolungamento di alcune tratte per servire anche chi arriva da fuori Milano in un’ottica di mobilità sostenibile integrata e allargata; e ancora gli investimenti in autobus elettrici - la flotta Atm sarà interamente full electric entro il 2030 - e la realizzazione di piste ciclabili in sola segnaletica sono parte integrante di un processo e di un piano che vuole la Milano di domani sempre più sostenibile a livello ambientale, economico e sociale».

A Napoli più di mezzo milione di corse in monopattino

Nel capoluogo partenopeo, il Comune sta progettando piste ciclabili per tre aree della città: la zona centrale, quella nord occidentale (da Fuorigrotta a Soccavo) e quella settentrionale. Come dichiara l’assessore alla mobilità alternativa Alessandra Clemente «le progettazioni di oltre una decina di chilometri di piste ciclabili ognuna, saranno poi realizzate con i fondi, circa cinque milioni di euro, già stanziati e messi a disposizione dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con l’emergenza epidemiologica in corso». E aggiunge: «È stata poi incentivata la nascita di nuovi servizi che, diffusi sul territorio e di supporto al trasporto pubblico, potessero migliorare la mobilità personale nelle abitudini e negli spostamenti dell’ultimo miglio. In quest’ottica abbiamo attivato le prime stazioni di bike sharing e due servizi di micromobilità elettrica con monopattini in sharing».

I napoletani utilizzano molto i monopattini: con due operatori e una flotta di 900 veicoli, sono state registrate 586.500 corse. Tra gli aspetti da migliorare quello del trasporto pubblico locale, visto che attualmente la flotta su gomma non è elettrica.

Nel frattempo il Comune, attraverso l’azienda di trasporto Anm, è riuscito a rinnovare gran parte della flotta (grazie ai fondi del Pon metro nel 2018) con veicoli moderni ma ancora con una tecnologia tradizionale. «È stata da poco terminata una nuova linea filoviaria – dice Clemente –, la 204 che, con una lunghezza di 15,4 chilometri, 57 fermate oltre il capolinea, 12 filobus dedicati, serve circa 24.000 passeggeri ogni giorno per collegare il Museo Nazionale con l’ospedale Cardarelli e il parco di Capodimonte».

Gli sforzi di Roma sulla mobilità sostenibile

Nella Capitale attualmente ci sono 100 mezzi ibridi acquistati da Atac, di cui 30 su strada e 70 in arrivo entro fine 2021. Inoltre ci sono 25 minibus elettrici e mezzi a metano: tra questi ultimi, 147 sono stati acquistati da Roma Capitale negli ultimi anni. Nel triennio 2021-2023 è previsto un ulteriore rinnovo della flotta con risorse del ministero delle Infrastrutture per oltre 60 milioni di euro e altri 120 milioni dall’amministrazione: come spiegato dal Comune saranno utilizzati in un’ottica green, soprattutto per l’acquisto di bus ecosostenibili.

La città può disporre anche di 500 milioni di risorse, sempre dal ministero delle Infrastrutture, per la sostituzione green delle flotte tpl italiane: il finanziamento sarà utilizzato per l’acquisto di bus elettrici (fino al 2030) e per l’adeguamento dei depositi.

Roma è inoltre la prima città in Italia per lo sharing di monopattini elettrici e bici a pedalata assistita: dall’avvio dei servizi nel corso dell’estate 2020, gli operatori sono passati da tre a sette e la flotta autorizzata è passata da 3.000 a 14.500 unità. Le corse effettuate fino a maggio 2021 sono oltre 2,8 milioni. Rispetto alla diffusione iniziale il servizio ora si sta estendendo anche alle periferie (Ostia).

Per il car sharing sono quattro i servizi attivi: tre operatori privati che operano secondo il modello ’free floating’ e il nuovo servizio ’Leasysgo’ con le Fiat 500 elettriche. C’è poi lo sharing a capitale pubblico affidato alla partecipata Roma Servizi per la Mobilità. Passando alle biciclette, le piste ciclabili realizzate negli ultimi cinque anni sono oltre 65 chilometri: attualmente la rete di Roma Capitale è pari a circa 307 chilometri. «Tutti i nostri progetti - afferma il vicesindaco di Roma con delega alla città in movimento Pietro Calabrese - sono contenuti nel Piano urbano della mobilità sostenibile, una pianificazione precisa e puntuale di tutto ciò che serve al sistema dei trasporti della città da qui ai prossimi dieci anni».

«Senza dimenticare - conclude Calabrese - tutto il lavoro fatto per la ’cura del ferro’: stiamo proseguendo con i lavori per prolungare la metro C e abbiamo ottenuto oltre 700 milioni di euro di fondi governativi per realizzare nuove linee tranviarie. Cinque sono quelle già finanziate e altre sette linee sono in fase di progettazione».

Torino e i provvedimenti sul traffico

La città si sta muovendo con grande determinazione nella lotta all’inquinamento. Il Comune di Torino ha infatti stabilito diversi provvedimenti sul traffico, limitando ad esempio la circolazione dei veicoli più inquinanti, una decisione che riguarda tutti i Comuni dell’area metropolitana. «Lo abbiamo deciso - spiega l’assessore all’ambiente Alberto Unia - perché nella lotta all’inquinamento dovevamo lavorare su un’area più vasta, così da avere un risultato più efficace».

Per la flotta del tpl, aggiunge, «siamo passati nel 2021 ad avere il 40% dei veicoli a trazione elettrica e a metano, nel 2022 arriveremo al 50% per poi raggiungere il 56% nel 2023. Anche i veicoli saranno rinnovati, compresi quelli diesel». Il Comune ha poi deciso di acquistare una fornitura di altri 100 bus elettrici a cui se ne devono aggiungere ulteriori 50 a partire dal 2022.

La svolta green, dice Unia, «non riguarda solo il trasporto pubblico locale ma anche le nostre partecipate. Per esempio Iren, che si occupa sia di illuminazione che di rifiuti, sta passando a veicoli elettrici. Abbiamo anche sostituito tutte le caldaie degli uffici comunali e inserito illuminazione pubblica a led». C’è poi la micromobilità elettrica con il car sharing e i monopattini: in entrambi i casi sono aumentati i mezzi a basso impatto. E sulla ciclabilità il piano dell’amministrazione è di lavorare su circa 100 chilometri in più di piste. Torino punta forte infine sulle pedonalizzazioni: «Dal 2008 al 2019 - conclude Unia - siamo passati da 320mila metri quadrati di pedonalizzazioni a 460mila. E stiamo proseguendo».


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