Moda e lusso guidano la crescita del travel retail e gli scali (italiani) investono
di Marta Casadei
3' di lettura
In barba alla crisi e alla minaccia attentati nel 2016 i viaggiatori internazionali sono tornati a spendere in aeroporti e stazioni. Gli acquisti duty free e travel retail, infatti, sono tornati a crescere dopo il -2,7% registrato nel 2015. Secondo i dati preliminari, frutto di uno studio commissionato dalla Tax Free World Association (Tfwa) a Generation Research, società svedese specializzata nel segmento travel, tra gennaio e settembre 2016 le vendite duty free e travel retail si sono attestate a 47,7 miliardi di dollari, circa 45 miliardi di euro, registrando un +2,2% a livello globale.
Nel dettaglio, nei primi nove mesi 2016 le vendite di moda sarebbero cresciute dell’1,4% a 6,7 miliardi di dollari: il segmento diventerebbe dunque il terzo per importanza dietro al beauty e al wine& spirits (+2,4% a 7,9 miliardi di dollari). «Guardando al futuro – commenta Erik Juul-Mortensen, presidente di Tfwa – ci sono svariate ragioni per essere ottimisti: le prospettive per il settore travel sono molto positive e gli investimenti negli aeroporti continuano in tutto il mondo. La moda è un settore dinamico, ma i marchi che avranno maggiore successo saranno quelli più flessibili, quelli che sapranno offrire un’esperienza di shopping che vada oltre la transazione commerciale e sappiano capire bisogni e desideri dei propri clienti».
Gli investimenti degli scali internazionali in Italia sono orientati proprio all’interpretazione dei bisogni di una clientela così ampia e mutevole. Lo sa bene Luigi Battuello, direttore commerciale non aviation di Sea Milano: l’Aeroporto di Malpensa ha avviato un profondo restyling, unificando in primis i flussi di passeggeri Schengen ed extra-Schengen e creando una nuova e comune area shopping. «Lo scalo è stato oggetto di un ripensamento commerciale e abbiamo trasformato il T1, dal quale ogni anno transitano 13 milioni dei 19 milioni di passeggeri di Malpensa, in un mall aperto a tutti i viaggiatori. Il 60% dei ricavi commerciali non aviation è assorbito dal segmento moda».
All’inaugurazione, avvenuta a fine 2013, della “Piazza del Lusso” – 8mila mq con 46 spazi commerciali dedicati ai brand di fascia alta tra cui Gucci, Salvatore Ferragamo, Armani, Bottega Veneta, Moncler – è seguita quella più recente della “Piazza del Pop”, un’area pensata per lo shopping accessibile che ha visto, lo scorso dicembre, l’inaugurazione del più grande negozio Zara mai aperto in un aeroporto europeo: «Abbiamo voluto incrementare l’appeal dello scalo ampliando la varietà dell’offerta» dice Battuello. I top spender a Malpensa, in termini di nazionalità, arrivano da Hong Kong e dalla Cina, con una spesa quattro volte superiore alla media, sebbene il 2016 abbia registrato una flessione del 10% nello shopping dei cittadini della Repubblica Popolare. Il 2017, secondo Battuello, vedrà «la ripresa dei russi».
Il 2016 è stato un anno decisivo anche per lo scalo di Roma Fiumicino, 41,7 milioni di passeggeri (+3,2%): a dicembre è stata completata la nuova area imbarchi E del Terminal 3 dell’aeroporto romano, dalla quale passano i passeggeri diretti in oltre 90 destinazioni extra Schengen e nella quale sono stati investiti 390 milioni di euro. Dell’Area E fanno parte un mall collegato direttamente al Molo e una galleria dello shopping chiamata “Piazza del Made in Italy”: 10 mila metri quadrati con 40 negozi e 10 ristoranti. «Volevamo pianificare un’offerta diversificata ma di alto livello, in grado di fornire “soluzioni” customizzate sulla base delle esigenze dei differenti segmenti di passeggero che transitano e sostano nella nuova area - spiega Fulvio Fassone, direttore commerciale di Aeroporti di Roma -. Per esempio il viaggiatore che predilige prodotti per il business o per il viaggio, può scegliere tra brand quali Piquadro, Paper Store e Unieuro; mentre il viaggiatore leisure può dilettarsi tra marchi come Benetton o Swatch ».
Al Leonardo da Vinci – che nel suo complesso contra 200 negozi, per un totale di 29mila mq di area commerciale - gli acquisti dei beni di lusso sono cresciuti del 10% rispetto al 2015 e lo scontrino medio si attesta sui 500 euro. Sebbene sia ancora presto per delineare un quadro completo, tra le nazionalità top spender a Fiumicino Fassone conferma «la Cina e la Russia. In generale il sud est asiatico con Corea, Singapore e Hong Kong in testa, rappresenta un target interessante. Bene anche i voli verso Uae, Qatar, Turchia e Usa», chiosa il direttore commerciale di Adr.
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