Moda verso l’intesa sui crediti R&S: la chiave sarà la certificazione
di Marta Casadei e Fabrizio Dominici
2' di lettura
Mentre a Milano si sono aperte le danze che culmineranno, dal 15 settembre in poi, in fiere e sfilate, a Roma si dipana una delle matasse che pesa di più sui conti delle aziende della moda, già zavorrati dai costi energetici e delle materie prime.
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, accompagnato dalla sottosegretaria al Mef Lucia Albano, ha incontrato la delegazione marchigiana degli imprenditori del settore moda e calzaturiero e ha ribadito che il futuro del credito d’imposta passa dalla certificazione.
Quindi, allo stato attuale, non resta che aderire alla procedura di riversamento spontaneo contenuta nella precedente legge di Bilancio o munirsi di un ente certificatore che attesti la genuinità del credito d’imposta utilizzato in compensazione. «Ci siamo appoggiati a certificatori che hanno vagliato in modo dettagliato le spese che rientrassero nell’ambito innovazione tra quelle sostenute per i campionari - ha spiegato Giovanna Ceolini, presidente di Assocalzaturifici presente all’incontro insieme alla vicepresidente di Confindustria Moda Annarita Pilotti -. Il tema è trasversale, è stato sollevato durante il tavolo della moda con il ministro Urso ed è importante che venga affrontato soprattutto visto che si continua a parlare di sostegno al made in Italy e alle piccole imprese».
Leo ha assicurato circa l’imminente pubblicazione del decreto che identifica i requisiti dei soggetti abilitati al rilascio della certificazione, precisando che seppure la norma attuale preveda l’applicazione della certificazione ai soli soggetti che non siano ancora stati raggiunti da una contestazione della violazione sull’utilizzo dei crediti d’imposta, non si vede come le Corti di Giustizia, possano creare una disparità di trattamento tra soggetti raggiunti dalla medesima contestazione, seppure in tempi diversi. La certificazione creerà una netta divisione tra soggetti certificabili e non certificabili a posteriori, prescindendo dalla data di notifica della contestazione. Con la delega fiscale la soluzione verrà estesa all’intero sistema aziendale, ove (tutti) i professionisti in possesso dei requisiti verranno chiamati ad attestare la legittimità delle dichiarazioni presentate.
Leo ha poi escluso la possibilità per l’amministrazione finanziaria di tornare a chiarire, con un documento di prassi, la questione della “innovatività dei progetti” che investe la eleggibilità delle spese sostenute per i campionari di moda e calzaturiero, rassicurando circa la piena valenza della circolare 5/E/2016.
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