Moda maschile, oggi il capo perfetto unisce comfort e made to measure
Una tendenza sempre più diffusa: l'abbigliamento informale è al centro del guardaroba da uomo. Grazie a servizi su misura, volumi rilassati e materiali di ricerca.
di Silvia Paoli
4' di lettura
Racconta la designer Yuri Choi che la sua epifania nei confronti del “made to leisure” fu provocata da una folgorazione sulla via di Savile Row, dove faceva il suo apprendistato: vide uscire da Huntsman due signori distinti, uno in abito elegante e l'altro in pantaloni informali e maglieria. Si diressero entrambi verso la Rolls-Royce posteggiata lì vicino: il signore in abito salì davanti. Era l'autista. Il signore casual si accomodò dietro. Da quella visione nacque l'idea di Yuri & Yuri - Handmade Smart Casual, il suo brand specializzato nella personalizzazione di capi informali come polo, field jacket e maglieria, un abbigliamento divenuto il dress code dello smart working sotto pandemia, ma che ha rinforzato l'idea – già diffusa – di un'eleganza prima di tutto basata sul comfort, su certi tessuti vissuti, morbidi e avvolgenti.
La marcia di avvicinamento a questa nuova eleganza decontracté passa prima di tutto dalla materia prima: sono le aziende più celebri ad aver introdotto fi lati e tessuti elasticizzati e comodi anche per la camiceria, invitando aziende e sarti ad abbracciare l'era del leisure. Un modo per accostarsi a questa nuova sensibilità, Pal Zileri l'ha trovato con un progetto sostenibile, la collezione Re-Use per l'inverno 2022, che investe proprio la materia prima: usare tessuti dell'archivio Pal Zileri, di qualità assoluta e utilizzati in passato nelle collezioni, per dare vita a capi più rilassati come overshirt (una specie di giacca camicia) e pantaloni con coulisse.
L'ibridazione formale-informale gioca sulle forme casual sostanziate da tessuti pregiati e sull'attenzione al non sprecare. «Essendo noi di Zegna particolarmente bravi nella personalizzazione, avendo laboratori propri, siamo in grado di offrire il su misura su tutti i prodotti, denim e outwear compresi», dice Alessandro Sartori, direttore artistico di Ermenegildo Zegna. Il luxury leisurewear, dove stile e qualità si incontrano, è una direzione che la maison ha da tempo intrapreso, incontrando un consenso sempre maggiore, in sintonia con lo spirito dei tempi. «È estremamente stylish», continua Sartori, «ma tiene in considerazione comfort, silhouette, impatto del colore e una certa attitudine, un feeling rilassato e sofisticato. La nostra personalizzazione può tradursi nella necessità di dimensioni particolari (altezza, maniche, piega collo), oppure di una scelta di tessuti o colori. Noi forniamo ai clienti un book in cui presentiamo lo styling del prodotto e forniamo anche una selezione di tessuti con alcune esclusive che non esistono in collezione. Questo dà la possibilità di avere un capo unico». Consegna in quattro settimane, in tutto il mondo. Quali capi compongono il guardaroba del gentiluomo “rilassato”, da sedile posteriore della Rolls? «L'overshirt, un ibrido tra camicia sportiva e giacca, il chore coat, una specie di giacca da lavoro (personalizzabile scegliendo tra pelle, suede, tessuti, maglia, cashmere), la maglieria sotto giacca, sport pants e leisure shoes, scarpe tra il formale e le sneakers», conclude Sartori.
Quanto sia diffusa la nuova attitudine a vestire in modo più disinvolto, mantenendo intatta l'eleganza e la possibilità di distinguersi con un'interpretazione propria e unica, lo dimostra l'adesione di altri marchi del made in Italy, come Canali, all'era del made to leisure. «Prestiamo da sempre grande attenzione alle preferenze in costante evoluzione della nostra clientela», dice Stefano Canali, presidente e ceo del gruppo, «per questo motivo abbiamo esteso la nostra off erta su misura anche all'abbigliamento casual e sportivo. I clienti chiedono morbidezza, decostruzione, casualwear, senza voler rinunciare alla sartorialità e all'esperienza del su misura».
Sartoriale e su misura sono termini usati in maniera disinvolta e indifferenziata, ma occorre fare una distinzione, per essere precisi e, insieme, al passo con i tempi. «Usiamo due parole inglesi: bespoke e made to measure», dice Massimo Pasinato, titolare dell'omonima sartoria a Vicenza. «Il primo descrive un capo fatto partendo da zero, senza nessun modello, che viene costruito sulle misure del cliente e cucito interamente a mano. Il secondo, nell'accezione industriale, è la possibilità di utilizzare dei modelli-base da personalizzare con le richieste di colore e tessuto del cliente, e anche sulle sue esigenze di lunghezze, ampiezza torace e via dicendo». Pasinato questa distinzione la vive personalmente avendo inserito, accanto alla sartoria tradizionale del tutto a mano, un su misura con prototipi già definiti di giacche/pantaloni in taglia che possono essere resi unici dalle scelte del cliente, ma si possono realizzare anche capi meno formali (come sahariane, camiceria in jersey, denim). «Farli a mano non è conveniente dal punto di vista economico, ma non solo: anche la resa finale del capo “casual” non ne giova particolarmente», conclude Pasinato.
Insomma il nuovo made to leisure beneficia di un laboratorio più strutturato e pronto. Da Eleventy, per esempio, il servizio Made to Order consente di scegliere una selezione di capi smart-casual di ogni stagione (capispalla reversibili e gilet, pantaloni jogger) e di farli realizzare su richiesta del cliente, personalizzandoli nel colore e nella taglia, grazie ai laboratori artigiani dell'azienda.
Ma come tutto in Italia, la base di partenza è l'eccellenza della materia prima: «Sono le aziende di tessuti che permettono di realizzare il nuovo stile rilassato che il cliente desidera. Il jeans che produce Vitale Barberis Canonico è un cotone lavorazione denim che contiene il 2 per cento di elastan», racconta Pasinato. Senza la materia, non ci sarebbe la forma. E neanche il comfort che l'uomo elegante ha deciso di prediligere.
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