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Moda, ricavi al massimo dal 2008 ma la crisi pesa sugli ultimi mesi

I primi sei mesi hanno registrato una crescita record (+25%, con un aumento “reale” intorno al 18%), il secondo semestre rischia di intestarsi un primato negativo. Fatturato mai così alto dal 2008

di Marta Casadei

(REUTERS)

I punti chiave

  • Il 2022 chiuderà con ricavi oltre i 92 miliardi di euro, in crescita del 10,5% rispetto al 2021
  • Export atteso oltre gli 80 miliardi di euro
  • Dal 20 al 26 settembre la fashion week a Milano con 210 eventi

2' di lettura

L’industria italiana della moda, inclusi i settori collegati come occhiali, gioielli e beauty, chiuderà il 2022 con ricavi oltre i 92 miliardi di euro, in crescita del 10,5% rispetto al 2021. Si tratta non solo di un pieno recupero dei livelli pre Covid, ma del fatturato più alto mai raggiunto dal settore negli ultimi 20 anni, a conferma dell’importanza che il made in Italy ha raggiunto a livello globale. Se però i primi sei mesi hanno registrato una crescita record (+25%, con un aumento “reale” intorno al 18%), il secondo semestre rischia di intestarsi un primato negativo: le stime annuali sono state costruite assegnando al periodo giugno-dicembre una crescita zero e le attese per il quarto trimestre sono negative. A meno di interventi di contenimento dell’inflazione energetica.

Le due facce del 2022: incipit a +25% ma ultimo trimestre negativo

A tracciare questo quadro sbilanciato sono i Fashion Economic Trends di Camera nazionale della moda, diffusi alla presentazione della fashion week donna di Milano, in programma dal 20 al 26 settembre. Un momento chiave, in particolar modo quest’anno: «Il 2022 ha segnato una forte crescita –spiega Carlo Capasa, presidente della Camera della moda – ma ora scontiamo gli aumenti dell’energia. Sono necessarie misure drastiche per sostenere le imprese e mi auguro che al Governo siano dati tutti i poteri per farlo. Ad oggi è più conveniente chiudere che continuare a produrre». A trainare il fatturato del settore è stato l’export: nei primi cinque mesi dell’anno è cresciuto in modo importante sia per la moda (+21.9%) sia per i settori collegati (+30,2%). E a fine anno dovrebbero sfiorare gli 80 miliardi.

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Export: volano gli Usa e la Corea, la Cina è rallentata

Risultati positivi soprattutto negli Usa (+59,7% sul primo semestre 2021), complice il deprezzamento dell’euro, in Corea del Sud e in Gran Bretagna. Se l’export verso la Russia è crollato (-68% per i gioielli, -56% per gli occhiali e -26% per la moda), quello verso la Cina ha registrato un andamento altalenante a causa dei lockdown. Il Paese rimane però il primo fornitore della moda italiana con importazioni che nei cinque mesi hanno registrato un +53,1 per cento.

Al via il 20 settembre la fashion week con 210 eventi

Proprio per coltivare i mercati esteri, che nei primi cinque mesi hanno portato nelle casse italiane 15 miliardi di surplus commerciale, alla fashion week sono stati invitati circa 800 tra giornalisti e buyer stranieri, grazie a un programma di incoming sostenuto da Ice. La manifestazione conta 210 eventi tra sfilate (68) e presentazioni (104) e sarà anticipata dalle fiere Micam, Mipel e The One (18-20 settembre) e Homi Fashon&Jewels (16-19), cui seguirà White (22-25).

Ci sono poi gli attesi Cnmi Sustainable Fashion Awards, che premieranno le realtà più sostenibili il 25 settembre alla Scala, e partnership digitali di peso come quella con TikTok e, in Cina, con Tencent. Milano, dunque, torna in primo piano: «È una settimana importantissima – ha detto il sindaco Giuseppe Sala –. Milano è una città particolare, che sa mettere tutto insieme e deve continuare a essere attrattiva, accogliere e funzionare. Noi faremo la nostra parte».

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