Decreto Sostegni ter

Modello Portogallo per il Centro Italia: tasse al 7% ai pensionati che si trasferiscono nelle zone terremotate

L’agevolazione fiscale è stata introdotta nel passaggio al Senato. Ora il decreto è all’esame della Camera per il via libera definitivo

di Andrea Carli

In arrivo una agevolazione fiscale per i pensionati residenti all’estero che si trasferiscono nei Comuni terremotati (foto Ansa)

2' di lettura

Una agevolazione fiscale, un’aliquota al 7% per i pensionati residenti all’estero che si trasferiscono nei Comuni terremotati. Uno sconto simile a quello che il Portogallo ha applicato per attirare gli stranieri. Il decreto Sostegni ter (dl 4 del 2022), con il via libera del Senato dove ha incassato la fiducia (il testo è passato alla Camera, andrà convertito entro il 28 marzo), ha esteso la sua portata, grazie alle modifiche parlamentari, oltre i ristori per le chiusure Covid pensati dal Governo.

E insieme alla proposta per richiamare chi ha lasciato l’Italia una volta uscito dal lavoro, ne ha messa sul piatto un’altra per attirare gli stranieri in Italia, ovvero permessi di soggiorno automatici per i cittadini extra-Ue che scelgono la Penisola per fare smart working. Per quanto riguarda i pensionati, invece, di fatto il Sostegni ter estende ai territori del Centro Italia colpiti da sima nel 2009, nel 2016 e nel 2017 la possibilità di “offrire” un regime opzionale ai pensionati residenti all’estero. “Estende” in quanto si tratta di un’opportunità già prevista per i territori del Sud (Sicilia , Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia), con riferimento in particolare ai comuni con una popolazione non superiore ai 20mila abitanti.

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Il primo passo: la legge di Bilancio del 2019

Ma la scelta di creare le condizioni per attirare pensionati dall’estero ha comunque una sua portata innovativa, e un suo appeal. Anche se rappresenta un ulteriore tassello della strategia per attirare i pensionati che risiedono all’estero. La legge di Bilancio del 2019 (legge 145 del 2018) ha modificato il Tuir, introducendo un regime opzionale per le persone fisiche, titolari dei redditi da pensione di ogni genere e assegni a esse equiparati erogati da soggetti esteri, che trasferiscono in Italia la propria residenza in uno dei comuni del Mezzogiorno con popolazione non oltre i 20mila abitanti.

Cosa cambia ora

Ora grazie all’emendamento al decreto Sostegni ter che ha ottenuto il via libera del Senato - e che nella sostanza replica la formula prevista dalla manovra 2019 - la possibilità di garantire la tassazione agevolata ai pensionati residenti all’estero che decidono di trasferirsi in Italia è estesa anche ai comuni colpiti da eventi sismici il 6 aprile 2009 (L’Aquila), il 24 agosto 2016, il 26 e il 30 ottobre 2016 e il 18 gennaio 2017 (le Regioni coinvolte: Lazio, Marche e Umbria). Di conseguenza anche in questi territori i pensionati residenti all’estero potranno optare per l’assoggettamento dei redditi di qualunque categoria, percepiti da fonte estera o prodotti all'estero, a una imposta sostitutiva, calcolata in via forfettaria, con aliquota del 7% per ciascuno dei periodi di imposta di validità dell'opzione.

Che cosa si intende con “trasferimento della residenza”

Per quanto riguarda il requisito del trasferimento della residenza, si considerano residenti, in base al Tuir, le persone che per la maggior parte del periodo di imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza.

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