Molise on the road: borghi, arte e dolcezze da assaporare in lentezza
Case in pietra, giardini di frutti antichi, laghi, castelli fra le rocce: itinerario fra mare e montagna in una regione sorprendente
di Luca Bergamin
I punti chiave
3' di lettura
Il Molise è una terra passepartout tra l'estate e l'autunno. Il mare azzurro di Termoli, i boschi vergini nelle valli del Sangro e del Trigno, i borghi appollaiati come nidi di aquile sopra i crinali che spuntano tra le rocce, le fortificazioni, le tradizioni artigianali e pastorali invitano ad andarlo a scoprire proprio in queste settimane. Sarà un viaggio tra atmosfere e luoghi slow, incontrando persone accoglienti.
A Borgotufi tra api, mele e tartufi pedalando a Prato Gentile
Borgotufi è nascosto dalla vegetazione, che lo custodisce come un gioiello dell'architettura contemporanea e antica al tempo stesso. Il recupero delle case contadine e pastorali ha portato alla rigenerazione economica dell'intero paese di Castel del Giudice. Soggiornare nelle case dagli interni in pietra e legno significa non soltanto poter sperimentare la piacevolezza di avere i boschi intorno, le stelle sopra, ma anche di compiere tante esperienze quali condividere l'assaggio del miele nell'Apiario di Comunità vestiti di maschera, tuta e guanti, andare in visita all'azienda agricola Le Tartufaie, per comprendere le diverse varianti nero e bianco di questo frutto assai pregiato della terra. E, ancora, esplorare il Giardino delle Mele antiche per essere così periti delle tante varietà - in particolare la Zitella, la Gelata, la Limoncella - che si incontrano tra i boschi salendo poi a scoprire i borghi vicini come Capracotta, Pescopennataro e i suoi abeti, camminando tra i boschi sulla cima di Prato Gentile. Per arrivare lassù, si può anche montare sopra una bicicletta elettrica e spingersi magari sino alla Riserva di Montedimezzo. E quante emozioni regala il rafting in sicurezza nel fiume Sangro.
Agnone sacra e profana con le campane, gli altari, le mandorle e i confetti
Anche Giovanni Paolo II gliene commissionò una appositamente per il Giubileo dell' anno 2000: si ritrovano in tutto il mondo le campane della Pontificia Fonderia Marinelli, fondata nel 1040, che costituiscono, insieme all'intera tradizione del rame, il vanto artigianale di Agnone dove appunto si può visitare il Museo Internazionale della Campana. Il borgo si sviluppa in orizzontale su di un crinale in cui spiccano i campanili delle sue chiese, autentici capolavori di arte: quella di S. Emidio sfoggia un portale trecentesco e un rosone a oculo davvero stupefacenti, mentre all'interno della Chiesa di San Francesco si resta abbagliati dal fulgore dei suoi altari lignei. Agnone vanta anche una tradizione dolciaria altrettanto antica, testimoniata dalla premiata ditta Carosella che dal 1839 confeziona mandorle confettate ricce, ostie, i mostaccioli, torroni e confetti. Ci si può anche accomodare ai tavoli del Caffè Letterario e osservare scorrere la vita del borgo.
Dall'immenso Lago di Occhito alla neogotica Basilica dell'Addolorata
È il più grande lago artificiale d'Italia, scavato negli anni '50 al confine tra Molise e Puglia. Orlato da pioppi e macchia mediterranea, amato dagli uccelli e anche dai lupi, lo specchio di Occhito vede intorno alle sue sponde la fioritura di numerose specie di orchidee selvatiche, mentre nelle sue acque si pescano a tutte le ore carpe e anguille, così come si può praticare l'equitazione arrivando al galoppo alla diga. E' la meta prediletta per stendere una tovaglietta a quadri sui prati e apparecchiare per il picnic. La meta successiva si trova a Castelpetroso ed è curiosa, affascinante per la sua architettura neogotica: l'autore del progetto della Basilica Santuario di Maria Santissima Addolorata fu Francesco Gualandi che scelse la pietra locale, e la edificò nei pressi dell’antico tratturo percorso da pastori e pellegrini, disegnando una pianta che simboleggiasse un cuore trafitto da sette spade. Fu necessario quasi un secolo per il suo completamento, perciò, oltre che per la forma, viene paragonata alla Sagrada Familia.
I Castelli del Matese e le fortificazioni dei Sanniti da vedere
Tra le decine di castelli che si ergono sui crinali di roccia, quello di Roccamandolfi a ridosso del Monte Miletto, la vetta più alta del Massiccio del Matese, appare il più scenografico. I suoi resti, infatti, raccontano ancora oggi l'avventurosa, epica lotta ingaggiato dall’imperatore Enrico VI con l'esercito di Tancredi D’Altavilla, e la cosiddetta guerra del Molise nel 1221. Adesso un vertiginoso ponte tibetano permette di godere il paesaggio da una prospettiva mirabolante. Il B&B Il Buon Cammino è un'accogliente dimora che si può scegliere come strategico rifugio dal quale muoversi per i trekking. A Pietrabbondante, invece, si va per incunearsi tra le rocce tonde tra le quali sorge e per rivivere un'altra era della storia molisana, quella che ebbe come protagonista la civiltà sannitica. Qui, infatti, si trova il più importante monumento eretto da questo popolo che seppe instaurare una sorta di repubblica democratica in cui il popolo era coinvolto in pieno nelle scelte politiche. Il teatro, il tempio e gli edifici di servizio alle pendici del Monte Saraceno risalgono al II secolo a.C.
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