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Moncler in coda al Ftse Mib, settore lusso ko dopo fatturato Lvmh

Il gruppo francese è arrivato a perdere anche sette punti a Parigi dopo l'annuncio dei dati sul fatturato del terzo trimestre

epa09826513 Russian people walk in front of in the window of a closed shop Moncler in Moscow, Russia, 15 March 2022. On 24 February Russian troops had entered Ukrainian territory in what the Russian president declared a 'special military operation', resulting in fighting and destruction in the country, a huge flow of refugees, and multiple sanctions against Russia. EPA/YURI KOCHETKOV

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Vendite sul settore del lusso europeo zavorrato da Lvmh, arrivata a perdere anche sette punti a Parigi dopo l'annuncio dei dati sul fatturato del terzo trimestre. Il sottoindice Stoxx dei beni di consumo cede il 2,31% e le vendite colpiscono anche Moncler a Piazza Affari, Hermes e Kering a Parigi, Burberry a Londra. Lvmh ha reso noto che le vendite nel terzo trimestre si sono attestate a 19,96 miliardi, con un aumento dell'1% su base annua (+9% a cambi e perimetro costanti) dopo molti mesi di crescita a due cifre al traino delle riaperture post Covid. «In un contesto economico e geopolitico incerto», la società si è detta comunque «fiduciosa nella sua continua crescita».

Il fatturato del terzo trimestre è «sotto le attese per brusca frenata della clientela europea» e «tutte le divisioni hanno sorpreso in negativo», commentano gli analisti di Equita, sottolineando che «sui margini il management ha sottolineato un prevedibile forte impatto dei cambi, e non ha espresso particolare commitment in termini di controllo costi».

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Gli esperti hanno tagliato le stime di fatturato sull'intero 2023 del 2% «per minore crescita organica», correzione che «si riflette in un taglio del 3% e 4% per Ebit e utile netto». «Malgrado la debole performance recente e le valutazioni supportive - prosegue Equita - ci aspettiamo una reazione negativa oggi con riflessi sull'intero settore legati in particolare all'incertezza sull'evoluzione della spesa domestica in Europa». Gli analisti confermano in ogni caso che il gruppo ha «un profilo difensivo all'interno del settore grazie alla leadership dei marchi principali, al forte vantaggio di scala, alla diversificazione tra i vari segmenti, e a stime 2024 ragionevoli».

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