ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl torneo in Francia

Mondiali di rugby, nei “quarti” vanno in scena due scontri stellari

C’è voluto un mese abbondante per terminare la fase a gironi e ora servono altri 15 giorni per arrivare ad assegnare il titolo di campione del mondo. Attesa per le partitissime Irlanda-Nuova Zelanda e Francia-Sudafrica

di Giacomo Bagnasco

(AFP)

4' di lettura

Eccoci alle partite “knock-out”, vale a dire a eliminazione diretta. C’è voluto un mese abbondante per terminare la fase a gironi della Rugby World Cup in terra di Francia e ora servono altri 15 giorni per arrivare ad assegnare il titolo di campione del mondo.

L’Italia, come al solito, non è fra le otto promosse. Sempre presente dalla prima edizione del torneo (nel 1987), la nostra Nazionale ha collezionato 10 presenze senza mai classificarsi tra le prime due nella propria pool e, di conseguenza, senza mai accedere ai quarti di finale.

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Quest’anno l’impresa appariva, se possibile, ancora più difficile del solito: dopo i match con Namibia e Uruguay, vittoriosi come da pronostico, nella pool A c’erano da affrontare in successione gli All Blacks neozelandesi e i transalpini padroni di casa. Nonostante l’affiorare carsico di diverse vene di ottimismo, non si poteva realisticamente pensare di vincere contro uno di questi due squadroni. Che ci hanno puntualmente sconfitto. Ma sono le modalità di queste sconfitte (oltre naturalmente alle terribili dimensioni: 17-96 dalla Nuova Zelanda e 7-60 dalla Francia) a fare male. Perché al di là di ogni considerazione sulla superiorità indiscutibile degli avversari è stato l’approccio alle gare a suggerire che questi Azzurri non erano pronti per gli impegni che li attendevano. Lucidità, concentrazione, applicazione sono sfumate quasi subito, un confronto reale non è mai esistito e mentre i supporter degli altri team si divertivano da matti, gli appassionati italiani erano via via presi dallo scoramento.

Adesso cambierà il ct (via il neozelandese Kieran Crowley, che lascia il posto all’argentino Gonzalo Quesada), ma l’impressione è che serva anche altro: una profonda riflessione sul movimento e sulle scelte da fare, partendo dalla base fino ad arrivare all’alto livello.

A riflettere parecchio è condannata pure l’Australia, la più grande delusione di questi Mondiali. I Wallabies erano sempre riusciti ad arrivare almeno ai quarti e in quattro occasioni avevano raggiunto la finale, laureandosi campioni nel 1991 e nel 1999 e finendo secondi nel 2003 e nel 2015. Il loro tracollo è ancora più grave perché erano capitati in uno dei gironi più accessibili, eppure non ce l’hanno fatta: “tragica” la sconfitta per 40-6 contro un Galles rivitalizzato e inattesa quella per 22-15 subita dai figiani. Questi ultimi sono gli ospiti a sorpresa nei quarti nonostante un cammino stravagante, peraltro in linea con le loro tradizioni: avrebbero probabilmente meritato di vincere con il Galles e si sono imposti all’Australia, ma poi hanno sofferto parecchio con la Georgia e sono stati addirittura battuti dal Portogallo, un XV che ha saputo guadagnarsi grandi simpatie con un gioco fresco, coraggioso e ben impostato, che l’ha portato anche a pareggiare con una Georgia al di sotto delle aspettative.

L’altro girone relativamente più morbido è quello che si è concluso con l’Inghilterra che ha ottenuto il primo posto soprattutto grazie a una prova magistrale contro l’Argentina, dominata - nonostante un cartellino rosso subìto in avvio di gara - in virtù della prevalenza nella conquista dei palloni e del piede caldissimo dell’apertura George Ford. I sudamericani si sono comunque qualificati prevalendo nello scontro diretto con il Giappone.

Nel raggruppamento più duro via libera a Irlanda e Sudafrica, in questo ordine grazie al successo dei Verdi (13-8) sugli Springboks campioni uscenti, che però si sono qualificati vincendo gli altri tre confronti, a partire dal 18-3 sulla Scozia.

Una regola assurda, per cui il sorteggio avviene tre anni prima della disputa dei Mondiali basandosi sui ranking dell’epoca, ha fatto sì che nel girone B gli irlandesi (primi nel ranking attuale) se la dovessero vedere con i sudafricani (terzi) e gli scozzesi (quinti), mentre nel girone A si sono ritrovate Francia (seconda) e Nuova Zelanda (quarta). Uno squilibrio davvero iniquo, e in più la sorte - inserendo tutte le formazioni attualmente migliori nei gironi A e B - le condanna ad affrontarsi già ai quarti: se da un lato il Galles (settimo nel ranking) gioca con l’Argentina (ottava) e l’Inghilterra (sesta) affronta Figi (decima), dall’altro lato assisteremo a due scontri stellari - Irlanda-Nuova Zelanda e Francia-Sudafrica - che, con un altro tabellone, potevano essere tranquillamente due finali.

Insomma, anche World Rugby - l’equivalente della Fifa calcistica - dovrebbe guardarsi allo specchio e chiedersi dove si può migliorare sul piano organizzativo. Oltretutto, c’è un’altra perla a suo carico. Finalmente si è istituito un nuovo torneo femminile internazionale, WXV - sigla che sta per Women Fifteen) - con tre gironi di merito e 18 squadre. Ebbene, l’Italia, che è nella seconda fascia, esordisce venerdì a Stellenbosch (Sudafrica) contro il Giappone e la manifestazione si svolgerà quasi per intero durante i fine settimana nei quali si giocheranno quarti, semifinali e finali della Coppa del Mondo maschile, che logicamente assorbirà tutto l’interesse degli appassionati. Proprio un bel modo per dare visibilità al rugby donne…

La fase a gironi(ai quarti le prime due di ogni pool)

Girone A
Risultati
: Francia-Nuova Zelanda 27-13; Italia-Namibia 52-8; Francia-Uruguay 27-12; Nuova Zelanda-Namibia 71-3; Italia-Uruguay 38-17; Francia-Namibia 96-0; Uruguay-Namibia 36-26; Nuova Zelanda-Italia 96-17; Nuova Zelanda-Uruguay 73-0; Francia-Italia 60-7

Classifica*: Francia 18 punti; Nuova Zelanda15; Italia 10; Uruguay 5; Namibia 0

Girone B
Risultati: Irlanda-Romania 82-8; Sudafrica-Scozia 18-3; Irlanda-Tonga 59-16; Sudafrica-Romania 76-0; Irlanda-Sudafrica 13-8; Scozia-Tonga 45-17; Scozia-Romania 84-0; Sudafrica-Tonga 49-18; Irlanda-Scozia 36-14; Tonga-Romania 45-24Classifica*: Irlanda 19 punti; Sudafrica 15; Scozia 10; Tonga 5; Romania 0

Girone C
Risultati: Australia-Georgia 35-15; Galles-Figi 32-26; Galles-Portogallo 28-8; Figi-Australia 22-15; Georgia-Portogallo 18-18; Galles-Australia 40-6; Figi-Georgia 17-12; Australia-Portogallo 34-14; Galles-Georgia 43-19; Portogallo-Figi 24-23

Classifica*: Galles 19 punti; Figi 11; Australia 11; Portogallo 6; Georgia 3(a parità di punti, secondo posto a Figi per la vittoria nello scontro diretto con l’Australia)

Girone D
Risultati
: Inghilterra-Argentina 27-10; Giappone-Cile 42-12; Samoa-Cile 43-10; Inghilterra-Giappone 34-12; Argentina-Samoa 19-10; Inghilterra-Cile 71-0; Giappone-Samoa 28-22; Argentina-Cile 59-5; Inghilterra-Samoa 18-17; Argentina-Giappone 39-27Classifica*: Inghilterra 18 punti; Argentina 14; Giappone 9; Samoa 7; Cile 0*

Quattro punti per la vittoria, due per il pareggio, un punto supplementare alla squadra che segna almeno quattro mete e a quella che perde con meno di otto lunghezze di scartoI Quarti di finale
Sabato 14: Galles-Argentina (alle 17); Irlanda-Nuova Zelanda (alle 21)
Domenica 15: Inghilterra-Figi (alle 17); Francia-Sudafrica (alle 21)
Il ranking mondiale1. Irlanda; 2. Francia; 3. Sudafrica; 4. Nuova Zelanda; 5. Scozia; 6. Inghilterra; 7. Galles; 8. Argentina; 9. Australia; 10. Figi; 11. Italia; 12. Giappone; 13. Portogallo; 14. Georgia; 15. Samoa; 16. Tonga; 17. Uruguay; 18. Usa; 19. Spagna; 20. Romania; 21. Namibia; 22. Cile; 23. Canada; 24 Hong Kong; 25. Russia

Riproduzione riservata ©

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