Mondo di Mezzo, Zingaretti indagato per falsa testimonianza
di Ivan Cimmarusti
2' di lettura
Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, finisce nel registro degli indagati per falsa testimonianza nel processo Mondo di Mezzo. Un atto dovuto per la Procura della Repubblica di Roma, dopo che lo scorso 16 ottobre la X sezione penale del Tribunale (giudici Ianniello, Orfanelli e Arcieri) hanno inviato ai pm un’ordinanza con cui ritengono che nel corso delle udienze «sono emersi elementi di reità» a carico di 27 testimoni.
La lista dei segnalati dal Tribunale
Stando ai giudici, la falsa testimonianza sarebbe imputabile, tra gli altri, a Zingaretti, alla responsabile Welfare del Pd Micaela Campana, all’ex vice ministro Filippo Bubbico e all’ex presidente del Consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori. Nell’atto un riferimento è anche ad Angelo Scozzafava, dirigente capitolino che secondo il Tribunale di Roma avrebbe commesso il reato di falso.
Le motivazioni della sentenza
Le nuove ipotesi di reato sono contenute nelle motivazioni della sentenza con cui la X sezione penale ha condannato due diverse associazioni per delinquere ai cui vertici ci sarebbero stati Massimo Carminati e il re delle coop, l’imprenditore Salvatore Buzzi. Nelle pieghe di quelle motivazioni, i giudici hanno analizzato la posizione di una serie di testimoni ascoltati nel corso delle varie udienze, individuando presunti casi di falsa testimonianza, di falso e anche di calunnia (accusa verso Roberto Grilli, collaboratore di giustizia).
La presunta falsa testimonianza
Secondo quanto è scritto nelle motivazioni, l’audizione del governatore della Regione Lazio potrebbe dare «adito al sospetto di una testimonianza falsa o reticente». Sulla posizione di Micaela Campana i giudici dicono che «i collegamenti di Buzzi con la parlamentare Pd Campana ed i contatti, per il suo tramite, più o meno diretti, con il viceministro Bubbico, risultano verosimili anche alla luce della lunga testimonianza, in diversi punti poco credibile, resa dalla stessa Campana».
Zingaretti: «Sono assolutamente sereno»
Sulla vicenda è già intervenuto Zingaretti con una nota diramata venerdì scorso. Il presidente della Giunta regionale ha detto di essere «assolutamente sereno sui fatti ma francamente scosso e amareggiato per quanto affermato dai giudici della X sezione penale». Ha concluso che «nella mia testimonianza ho riportato e riferito atti e conoscenze relative ad avvenimenti per i quali sono stato sotto indagine per oltre un anno. Indagini nate a seguito delle dichiarazioni di Salvatore Buzzi, concluse con una archiviazione richiesta dalla Procura di Roma e accolta dal gip. Questi sono i fatti. Ora attendo nuovamente le decisioni che la Procura di Roma riterrà di assumere».
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