
FRANCOFORTE. La Germania si conferma campione dell’export. Nel 2018 le esportazioni complessive sono cresciute del 3% rispetto
all’anno precedente toccando un nuovo record a quota 1.317,9 miliardi. Il surplus commerciale, per quanto monstre, è tuttavia
calato l’anno scorso a 227,8 miliardi contro i 247,9 del 2017 perché le importazioni sono cresciute anno su anno del 5,7%
pari a 1.090 miliardi, una crescita superiore a quella dell’export. I dati import-export 2018, provvisori, sono stati pubblicati
questa mattina da Destatis, l’ufficio statistico tedesco, insieme a quelli di dicembre che hanno sorpreso perché migliori
del previsto.
Il ministro Scholz: il rallentamento 2019 non preoccupa
Il rallentamento della crescita in Germania, con il Pil che dal +1,5% del 2018 quest’anno dovrebbe crescere poco sopra (per
gli ottimisti) o poco sotto (per i pessimisti) l’1%, non ha tuttavia raggiunto livelli preoccupanti, e l’ultimo dato sull’
export conferma questo. A dare una chiave di lettura rassicurante sulla contrazione in corso dell’economia tedesca è stato
il ministro dell’Economia tedesco Olaf Scholz: in un’intervista oggi al Financial Times respinge i timori di una contrazione
“downturn” forte in Germania.
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Scholz ci tiene soprattutto a confermare che la Germania continuerà a tenere i conti pubblici sotto controllo, nonostante
il rallentamento: in vista di minori entrate tributarie, la Germania non intende accollarsi nuovo debito pubblico. Il pareggio
di bilancio resta una fissazione, di Scholz come di altri ministri dell’attuale governo GroKo e come dell’ex-numero uno del
Tesoro Wolfgang Schäuble: per aumentare gli investimenti a sostegno dell’economia, Scholz dice che dovrà trovare spazio per
far questo, tagliando altre spese perché gli anni del surplus di bilancio a livelli record sarebbero finiti.
Il record dell’export è una vulnerabilità (di questi tempi)
La forza della Germania nell’export dimostrata nei dati non solo dello scorso dicembre ma del 2018 è al tempo stesso una vulnerabilità
in un contesto di tensioni commerciali mondiali in ascesa, a causa delle politiche protezionistiche di Donald Trump e il timore
di una guerra dei dazi tra Usa e Cina e anche tra Usa e Germania. Anche una hard Brexit o no-deal Brexit può dare un brutto
colpo all’export tedesco. Inoltre gli attacchi per ora vocali dell’amministrazione Trump contro l’industria automobilistica
tedesca mettono a rischio la portentosa macchina dell’export della Germania e a cascata anche i Paesi come l’Italia che nella
componentistica dipendono molto dall’export delle auto tedesche.
Lo scorso dicembre, le esportazioni della Germania sono cresciute dell’1,5% rispetto al mese precedente (segnando però -4,5% sul dicembre 2017), portandosi a quota 96,1 miliardi mentre le importazioni pari a 82,1 miliardi sono cresciute dell’1,2% mese su mese e invariate rispetto allo stesso periodo del 2017.
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