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La tassa sugli extraprofitti delle banche contenuta del decreto legge Omnibus del governo è “credit negative” per il settore. È quanto affermano gli esperti di Moody’s in un rapporto. Intanto nella relazione tecnica al provvedimento si legge che «dal punto di vista strettamente finanziario, la disposizione determina effetti positivi in termini di entrate prudenzialmente non stimati».
Ue: no comment sugli extraprofitti, monitoriamo
Sulla proposta del governo di introdurre una tassa sugli extra-profitti delle banche da Bruxelles non arrivano prese di posizione: «Non abbiamo commenti da fare al momento. La Commissione continuerà a monitorare le priorità specifiche dei Paesi nel contesto del semestre europeo» ha detto un portavoce della Commissione europea.
Impatto pesante su redditività
Secondo i calcoli proforma dell’agenzia Moody’s per un gruppo selezionato di banche che rappresentavano oltre il 60% del margine di interesse del sistema bancario italiano a fine 2022, ovvero UniCredit, Intesa Sanpaolo, Bper Banca, Banco Bpm e Banca Monte dei Paschi di Siena «la nuova imposta ridurrà sensibilmente il loro reddito netto». L’effetto su ciascuna banca dipenderà da fattori come la diversificazione geografica delle loro entrate. Ad esempio, il net interest income nazionale di UniCredit rappresentava solo il 36% del suo net interest income totale nel 2022. “Stimiamo - aggiunge Moody’s - che la maggior parte delle banche beneficerà del tetto fiscale dello 0,1% sul totale attivo”.
Nuovo vincolo per le banche
La nuova tassa bancaria - prosegue il rapporto di Moody’s - andrebbe ad aggiungersi a una serie di altri vincoli alla redditività delle banche italiane, come la modesta attività di prestito, l’aumento delle spese operative a causa dell’elevata inflazione e un graduale aumento dei costi di finanziamento. Tuttavia, secondo i calcoli di Moody’s, “la redditività della maggior parte delle banche per il 2023, al netto dell’imposta sui guadagni straordinari stimata, rimarrebbe al di sopra del reddito netto del 2022”.
La tassa spagnola
L’Italia - sottolinea Moody’s - sta seguendo altri paesi europei che hanno imposto tasse simili sui loro sistemi bancari, come Spagna, Ungheria e Repubblica Ceca. La Spagna, ad esempio, ha introdotto una tassa bancaria nel novembre 2022 applicabile nel 2023 e nel 2024 e mira a generare circa 1,5 miliardi di euro all’anno. A differenza del regime italiano, che si applica a tutte le banche del Paese, il prelievo spagnolo si applica solo alle banche che hanno generato più di 800 milioni di euro di reddito imponibile nel 2019 o che sono vigilate dalla Banca Centrale Europea.
Abi: banche sorprese da tassa, massima unità
Le banche italiane sono «molto unite» di fronte alla decisione del governo di varare una tassa sugli extra profitti. E’ quanto emerge dalla riunione del comitato di presidenza dell’Abi, secondo quanto riferiscono fonti di settore a Radiocor. Gli istituti di credito hanno condiviso la «sorpresa» per la mossa dell’esecutivo e hanno concordato un atteggiamento di «cautela, fermezza, serietà e senso di responsabilità». Una posizione ben rappresentata dal tradizione atteggiamento del presidente Antonio Patuelli, che in passato ha più volte invitato ad attendere la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei vari provvedimenti sul settore prima di commentarli. La decisione è quindi quella di mantenere un basso profilo per non «precipitare le cose», in attesa di valutare le prossime mosse del governo dopo la pausa estiva.
Financial Times: tassa sulle banche danneggia reputazione dell'Italia
La tassa sugli extraprofitti delle banche, con il suo impatto sui mercati, finisce in prima pagina sul Financial Times che dedica un lungo articolo in apertura di pagina 3 al tema. ’La Robin Hood tax danneggia la reputazione dell’Italia’, titola il quotidiano finanziario britannico, sottolineando come la tempesta scatenata dalla misura decisa dal governo ’metta alla prova la capacità di Giorgia Meloni di afferrare la realtà del mercato’. Il quotidiano parla dello sforzo della premier di ’rafforzare il sostegno della destra populista’: ma ’la gaffe del governo italiano - si legge - ha inflitto un serio danno alla credibilità degli sforzi del primo ministro Giorgia Meloni di presentarsi come un’amministratrice responsabile dell’economia’. Nell’articolo da Londra, che raccoglie anche le opinioni di analisti ed esperti italiani, il Financial Times ricorda anche che il governo Meloni nelle scorse settimane è stato sottoposto ’al fuoco delle polemiche interne per i ritardi nell’attuazione del Pnrr e per l’inattesa contrazione del Pil nel secondo trimestre’. E sottolinea come la presidente del Consiglio abbia dovuto affrontare ’critiche per la decisione di abbandonare la misura del reddito di cittadinanza’ che era stata assunta per sostenere le fasce più deboli della cittadinanza.
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