Moody’s non cambia il rating sull’Italia: Baa3 con outlook stabile
Prosegue quella «linea della tranquillità» che due settimane fa aveva visto il giudizio lasciato invariato anche da Standard & Poor's
di Gianni Trovati
I punti chiave
1' di lettura
L'ombrello della Bce, l'occasione del Recovery Plan e la tutela del governo Draghi congelano il panorama del rating sul debito italiano. Ieri sera Moody's non ha modificato il giudizio Baa3 con outlook stabile che era già stato ribadito a novembre, proseguendo su quella linea della tranquillità che due settimane fa aveva visto il rating lasciato invariato da Standard & Poor's (BBB, outlook stabile).
Le prossime tappe
Gli esami di primavera sui titoli di Stato italiano conosceranno l'ultima tappa il 4 giugno, quando è fissato l'appuntamento con Fitch. L'agenzia francese era stata l'autrice dell'ultimo declassamento nell'aprile 2020, e ha poi confermato il BBB- con outlook stabile a dicembre.
Del resto dopo la sorpresa primaverile di Fitch, quando il downgrade arrivò fuori sacco, nonostante l'impennata prodotta dalla crisi pandemica il debito italiano non ha più subito scossoni nel rating, e anzi a ottobre aveva visto S&P migliorare l'outlook da negativo a stabile.
I motivi della bonaccia
Le ragioni di tanta relativa serenità vanno cercate prima di tutto a Francoforte, ovviamente, ma l'azione comune europea che si è innervata con l'avvio della Recovery and Resilience Facility ha dato nuovi argomenti alla sostenibilità anche del maxidebito italiano. E, tutto sommato, ha reso più marginali i voti delle agenzie di rating che in questa fase non sembrano avere in mano le sorti dei titoli di Stato.
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