Il primo discorso di Carlo: «Vi servirò per tutta la vita». Oggi l’incoronazione
I funerali di Elisabetta si terranno a Westminster il 19 settembre
I punti chiave
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«Durante tutta la sua vita, la mia amata madre è stata fonte di ispirazione». Così Re Carlo III nel suo primo discorso alla nazione riferendosi alla regina Elisabetta. Re Carlo si è rivolto stasera alla nazione, nel suo primo discorso da sovrano, per indicare la scomparsa Regina Elisabetta come una fonte «d’ispirazione» per milioni di persone, per lui stesso e per la famiglia reale. Carlo ha parlato della regina scomparsa ieri come della sua «amata madre» e ne ha messo in rilievo «lo spirito di servizio» e «la devozione» al suo dovere, ma anche il suo «calore umano». Non senza esprimere «gratitudine» nei suoi riguardi. Carlo ha anche promesso agli inglesi di «servirvi per tutta la mia vita».
Il discorso di Carlo
La regina Elisabetta, ha detto re Carlo III nel suo primo discorso alla Nazione durato meno di 15 minuti, «ha compiuto sacrifici e la sua dedizione come sovrana non ha mai ceduto nei momenti di gioia e tristezza. Le istituzioni dello Stato sono mutate ma nonostante cambiamenti e sfide la nostra nazione ha continuato a prosperare e fiorire. I nostri valori devono restare saldi e costanti».
«Nella devozione della Regina, oggi prometto di servire la Costituzione della nostra nazione finche sarò in vita nel Regno Unito e dovunque voi viviate. Sarò al vostro servizio con lealtà, rispetto e amore».
È un «momento di grande cambiamento per la mia famiglia, conto sull’amore della mia adorata moglie Camilla. Da quando ci siamo sposati è diventata la mia regina consorte, so che sarà all’altezza del suo ruolo».
«William assumerà il titolo scozzese e sarà mio successore come duca di Cornovaglia, e assumerà le responsabilità che io ho assunto per 50 anni». Sarà anche “principe di Galles” mentre Kate sarà Principessa di Galles.
«Provo affetto per Harry e Megan, ha aggiunto Re Carlo, spero che continuino a costruire la loro vita oltreoceano». Nel suo primo discorso alla Nazione re Carlo III non ha mai citato la prima moglie Diana, madre dei suoi due figli.
Infine, Re Carlo si è impegnato nel suo discorso alla nazione a “servire” la monarchia e i popoli legati alla corona britannica sino alla fine della sua vita, secondo l’esempio di sua madre Elisabetta II, e a farlo “con lealtà” qualche che siano la fede o le convinzioni. Nello stesso tempo ha sottolineato il suo “profondo radicamento”, pure ereditato dalla madre, nella fede della Chiesa cristiana anglicana, confessione di cui i sovrani di casa Windsor sono nominalmente a capo.
L’addio di ieri di Elisabetta II
Elisabetta II è dunque morta, un capitolo di storia si chiude. Il Regno Unito, i Paesi dell’ex impero britannico e il mondo dicono addio in un clima di profonda commozione alla regina dei record, spirata a 96 anni nell’amata residenza scozzese di Balmoral, con attorno i quattro figli e i familiari più stretti: a cominciare dal primogenito ed erede al trono Carlo, che a 73 diventa infine re con la seconda moglie Camilla al fianco, elevata a regina consorte. La figlia di Giorgio VI ha chiuso gli occhi per sempre nell’anno del Giubileo di Platino, 70esimo di un’era iniziata nel lontano 1952, e a 18 mesi dalla scomparsa dell’inseparabile consorte Filippo. I funerali solenni dovrebbero tenersi lunedì 19 settembre all’abbazia di Westminster.
Campane a morto a Londra - dalla cattedrale di St Paul fino a Westminster - in memoria della regina. E’ questo il segnale che mette in moto anche formalmente la macchina del lutto ufficiale, segnata, a seguire, dalle 96 salve di cannone - una per ciascuno degli anni vissuti da Sua Maestà - parate da Hyde Park come da altri luoghi del Paese da reparti militari d’onore.
L’arrivo di Carlo a Buckingam Palace
Re Carlo III (secondo la regola inglese, il figlio maggiore di Elisabetta è diventato sovrano nel momento stesso della morte della madre) è arrivato a Londra nella base Raf di Northolt e si è trasferito a Buckingam Palace dove ha stretto mani a una folla in attesa. Poi ha incontrato la premier Liz Truss, la premier designata dalla madre Elisabetta appena tre giorni fa. Spetterà a lui approvare il programma definitivo delle commemorazioni che gli verrà sottoposto in giornata dal Duca di Norfolk, maestro di cerimonie di corte.
Le indicazioni sono quelle di un periodo di lutto nazionale di 12 giorni, che va sancito dal governo, durante il quale il feretro di Elisabetta sarà esposto all’ossequio popolare nel Palazzo di Westminster, i funerali si svolgeranno nell’abbazia di Westminster il 12esimo giorno dopo la morte di Elisabetta. Ai funerali parteciperanno anche il presidente americano Joe Biden e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. E ci sarà anche Erdogan.
La proclamazione ufficiale
Domani si terrà la cerimonia ufficiale di proclamazione di Re Carlo III. Secondo quanto comunicato da Buckingham Palace, il consiglio di successione al trono si riunirà alle 10 ora di Londra, le 11 in Italia, come tradizione presso il St James’s Palace di Londra. Dopo il consiglio verrà letto un proclama da un balcone del St James’s Palace, seguito da un secondo proclama a mezzogiorno al Royal Exchange nella City di Londra.
Proclami simili saranno letti nei siti in Scozia, Galles e Irlanda del Nord a mezzogiorno di domenica. Durante la cerimonia il re farà una dichiarazione circa il suo nuovo status di re e leggerà e firmerà un giuramento per sostenere la sicurezza della chiesa separata della Scozia e approverà altri ordini che garantiscono la continuità del governo.
Lutto reale fino a 7 giorni dopo il funerale
«Dopo la morte di Sua Maestà la Regina, è desiderio di Sua Maestà il Re che un periodo di lutto reale sia osservato da ora fino a sette giorni dopo il funerale della regina», si legge in un comunicato della Royal Family. «Il lutto reale sarà osservato dai membri della famiglia reale, dal personale della famiglia reale e dai rappresentanti della casa reale in servizio ufficiale, insieme alle truppe impegnate nei doveri cerimoniali», si legge ancora nella nota.
L’ultima apparizione per la nomina di Truss
Dopo che solo martedì era riapparsa in un’ultima immagine pubblica - fragilissima, ma in piedi e con un sorriso sereno stampato sul volto - per assolvere ancora una volta con dedizione irriducibile ai propri doveri di monarca costituzionale: presiedendo al passaggio di consegne fra Boris Johnson e Liz Truss, quattordicesimo e quindicesima premier della suo lunghissimo regno, iniziato sotto il segno di Winston Churchill a Downing Street.
Il segno del precipitare della situazione era stato dato in mattinata dall’annuncio del tutto irrituale con cui Buckingham Palace aveva reso pubblica «la preoccupazione dei dottori» di corte per la sua salute (in declino ormai da qualche mese fra periodi di riposo, forfait obbligati e «problemi di mobilità» innescati verosimilmente da altre condizioni patologiche), nonché dalla loro decisione di porla «sotto sorveglianza medica».
A Balmoral tutta la Royal Family
Parole che evidentemente preparavano all’irreparabile, a quel momento fatidico che l’anagrafe era destinata prima o poi a imporre; e che tuttavia un intero Paese avrebbe voluto rinviare ancora: aggrappato a un punto di riferimento immutabile da decenni, a una delle poche ancore di certezza rimaste a disposizione dell’isola e forse del mondo.
La conferma che il tempo si stava ormai compiendo è del resto arrivata con la partenza immediata di tutti e quattro i figli di Sua Maestà verso Balmoral: con Anna, Andrea ed Edoardo (accompagnato dalla consorte Sophie) sulla scia di Carlo. E con quella del nipote William, primogenito di Carlo e secondo in linea di successione, come del fratello minore Harry, sbarcato in Scozia senza la moglie Meghan, a evitare altre ombre di gossip su un momento solenne e di dolore.
La nota di Buckingham Palace
Quindi un secondo comunicato è giunto a segnare la parola fine, di fronte alle folle di sudditi e ammiratori che nel frattempo si erano radunati tristi e angosciati davanti alla stessa residenza scozzese, a Buckingham Palace o al castello di Windsor, in una giornata resa luttuosa anche dal cielo grigio e dalla pioggia: «Sua Maestà - le poche parole del testo ufficiale definitivo - è morta pacificamente questo pomeriggio a Balmoral. Il nuovo Re e la Regina consorte (Carlo e Camilla) rimarranno a Balmoral stasera e torneranno domani a Londra».
Parole lette con voce rotta dall’emozione dai giornalisti della Bbc e delle altre tv britanniche, e seguite dalle lacrime di non poche persone riunite nel cuore di Londra di fronte a Buckingham Palace per assistere all’ammainabandiera del vessillo reale. Mentre sugli schermi, dopo qualche momento di silenzio, appariva un ritratto di Elisabetta nel fulgore della sua regalità al suono delle note dell’inno God Save the Queen; e dall’intero pianeta - monarchie o repubbliche, poco importa - partiva immediatamente il coro dei messaggi di cordoglio e dei tributi, dal presidente americano Joe Biden a leader o ex leader vari, rivolti alla memoria di una regina amata da tanti e rispettata da quasi tutti nei cinque continenti.
Il commiato del Regno Unito
«La morte della mia amata madre è un momento di grande tristezza per me e per tutti i membri della mia famiglia», ha commentato quindi Carlo, nel suo primo messaggio in veste di re. «So che sarà profondamente sentita in tutto il Paese, il regno, il Commonwealth e da innumerevoli persone nel mondo. È di conforto la consapevolezza dell’affetto e del rispetto provato verso la regina», ha concluso il nuovo sovrano che regnerà con il nome di Carlo III, come ha annunciato Clarence House.
Parole che riecheggiano quelle di esponenti politici di ogni colore in patria e di leader religiosi cristiani, musulmani ed ebrei. «Siamo devastati», ha infine sintetizzato a nome della nazione Liz Truss, premier Tory designata da Elisabetta II appena 48 ore prima dell’addio, ultimo primo ministro del suo lungo regno. «Il Regno Unito e il mondo sono sotto shock - ha proseguito Truss, vestita di nero, rivolgendosi in diretta tv al Paese fuori dal portoncino al numero 10 di Downing Street - la regina Elisabetta II è stata una roccia, sotto il suo regno questo Paese è prosperato». Non senza sottolineare «il lutto» di queste ore, ma anche la forza di una «eredità duratura». E promettendo lealtà ora a «Sua Maestà il Re Carlo III» con la formula di rito riveduta e corretta: «God Save the King».
Cerimonia a Edimburgo, feretro esposto per 24 ore
Decine di migliaia di persone sono attese a Edimburgo, dove si sta organizzando per questo fine settimana una cerimonia per la regina. Lo fa sapere il Guardian, precisando che squadre di carpentieri sono al lavoro da stamattina per allestire impalcature e illuminazione. La funzione si terrà alla presenza della famiglia reale nella Cattedrale di St.Giles, dove il feretro rimarrà poi esposto per 24 ore. Strette misure di sicurezza si stanno predisponendo in tutta Edimburgo e diverse strade sono state chiuse.
Governo: attese grandi folle per il tributo alla sovrana
Sono attesi grandi affollamenti e ritardi nei trasporti pubblici per i tanti britannici che vogliono rendere omaggio alla defunta regina Elisabetta andando nelle residenze reali. Lo ha affermato il governo britannico in una nota diffusa dal consiglio dei ministri riunitosi a Downing Street. “Ci aspettiamo grandi folle, che possono rappresentare un rischio per la sicurezza pubblica - si legge nel comunicato -. Coloro che viaggiano sono invitati a seguire le istruzioni fornite dagli steward e dalla polizia”. Rinviata anche la settima giornata di Premier League.
Mattarella, italiani piangono amata sovrana di Paese amico
«La regina Elisabetta II ha ispirato con saggezza e con l’esempio, intere generazioni di cittadini del mondo. La Repubblica italiana le è grata per l’amicizia dimostrata negli anni del suo regno. Gli italiani piangono l’amata Sovrana di un Paese amico e alleato». È il testo del messaggio lasciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, scritto sul libro delle condoglianze posto all’ingresso della residenza dell’ambasciatore britannico in Italia, Edward Llewellyn, a Roma.
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