Morto Riccardo Iovino, imprenditore «scalatore» che fondò EdiliziAcrobatica
Trenta anni fa nei vicoli di Genova fu il primo ad applicare la tecnica della doppia fune di sicurezza alle costruzioni. Se ne va a 58 anni, dopo aver «preso» il Burji Kahlifa
I punti chiave
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È morto improvvisamente per un malore, mentre si trovava in Sardegna a Siniscola, dove stava facendo kitesurf, lo sport che più amava, Riccardo Iovino, il fondatore di EdiliziAcrobatica, la prima azienda in Italia ad applicare la tecnica della doppia fune di sicurezza ai lavori di ristrutturazione. Nato il 6 gennaio del 1965 a Genova, Iovino è stato un imprenditore coraggioso e visionario che ha creato un’azienda composta da oltre 2.200 collaboratori, con sedi in Italia, Francia, Spagna, Principato di Monaco, Emirati Arabi, Arabia Saudita e Nepal, quotata su due mercati finanziari: Euronext Growth ed Euronext Growth Milan.
La versione italiana dell’American Dream
La sua storia, tutta italiana, ricorda l’American Dream: quello degli uomini che colgono l’occasione che la vita gli offre e dedicano ogni loro risorsa, ogni loro pensiero a realizzarla. Nel caso di Iovino quell’occasione gli giunse nel 1994 dalla richiesta di un amico e aveva la forma di una grondaia da sostituire in un palazzo di Genova. Lui che era uno skipper e che per la sua agilità era addetto ad arrampicarsi sugli alberi delle barche a vela, colse quell’occasione e si offrì di farlo utilizzando la stessa tecnica che adottava per rigovernare proprio le vele: la doppia fune di sicurezza. E fu nel momento in cui si calava da quel tetto che ebbe l’intuizione destinata a cambiare per sempre la sua vita: le funi potevano garantire sicurezza per i muratori e velocità di esecuzione dei lavori.
La prima sede in garage
La prima sede di quella che sarebbe diventata la società leader nel mercato delle ristrutturazioni in Italia, fu un garage con la saracinesca cigolante da cui Iovino partiva ogni mattina per eseguire i primi lavori che gli venivano commissionati. La notte, invece, in quello stesso garage trascorreva il tempo a inviare fax a tutti gli amministratori di condominio di cui riusciva a trovare i contatti, proponendo la sua tecnica di ristrutturazione. «Il mio obiettivo - raccontava - è sempre stato quello di rivoluzionare il modo di fare edilizia nel mondo». E, a conti fatti, un po’ c’è riuscito, assieme alla sua compagna di vita e socia in azienda, Anna Marras.
L’eredità di Riccardo
Il gruppo che ha fondato ha chiuso il 2022 con un valore della produzione 134,5 milioni di euro (+54% sul 2021) ed è pronto, grazie a un modello di business basato sulla condivisione e la continua formazione delle risorse umane a ogni livello, non solo a sopravvivere a Iovino, ma a continuarne il percorso, realizzandone tutti gli obiettivi. A breve, annuncia il cda di EdiliziAcrobatica, ci sarà una riunione sul futuro dell’azienda. Ma se è vero, come crediamo sia, che la grandezza di un uomo è data dalla sua capacità di crescere dei figli forti e indipendenti, allora Riccardo Iovino è stato un grande uomo che lascia oggi 2.200 «figli» acrobatici pronti a portare avanti la rivoluzione che, partendo da un vicolo di Genova, è arrivata sulla cima del Burji Kahlifa.
Verso il Cda
«Siamo tutti profondamente colpiti dalla prematura scomparsa del nostro fondatore e amministratore delegato - afferma Riccardo Banfo, Group Cfo di EdiliziAcrobatica -, Riccardo era una persona straordinaria che ha portato l’azienda a operare in tutto il mondo, con risultati economico finanziari eccellenti. La sua forza è stata coinvolgerci e unirci intorno a un progetto visionario, al quale abbiamo contribuito lavorando costantemente al suo fianco fin dalla fondazione della Società. La sua più grande eredità è aver reso l’azienda una realtà solida, dotata di un team di management unito e preparato, pronto a raccogliere il testimone lasciatoci da Riccardo e a portare avanti con dedizione e impegno il piano di sviluppo e i progetti della Società. Presto si riunirà il consiglio di amministrazione che determinerà i prossimi passi. Le comunicazioni saranno diffuse nei termini della vigente normativa».
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