Morto lo scrittore spagnolo Javier Marías
Madrileno e madridista convinto, definiva la passione calcistica «regressione settimanale all’infanzia»
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È morto lo scrittore Javier Marias. Aveva 70 anni ed è rimasto vittima delle conseguenze di una polmonite. Tra i maggiori autori spagnoli contemporanei, era nato a Madrid il 20 settembre del 1951. Laureato in filosofia ha raggiunto il successo internazionale nel 1992 con Un cuore così bianco, a cui seguono opere come Domani nella battaglia pensa a me, Quando fui mortale, L’uomo sentimentale, fino al più recente Tomas Nevinson. Romanzi e racconti con cui ha vinto i maggiori premi letterari europei. L’ultimo in ordine di tempo, a giugno, il premio Gregor von Rezzori.
«Un libro alla volta, Javier Marias», si legge nella motivazione di quel riconoscimento, «ha dimostrato che il romanzo ha ancora il potere di piegare questo ritmo del mondo, farlo rallentare fino quasi a fermarlo. Ma non è solo una questione di ritmo e neppure il semplice desiderio di andare controcorrente. È invece la necessità di un tempo diverso, il tempo necessario per scavare più a fondo, quasi un monito che ci ricorda di continuare a coltivare i pensieri larghi». Tra gli altri riconoscimenti internazionali ricevuti si ricordano il Premio Internazionale Bottari Lattes Grinzane, il premio Rómulo Gallegos, il Prix Femina Etranger e il Premio Nonino. Grande appassionato di calcio e tifoso del Real Madrid, nel suo saggio Selvaggi e sentimentali definiva la passione calcistica «regressione settimanale all’infanzia».
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