Putin alle truppe: combattete per la nostra sicurezza. La Nato minaccia i nostri confini
Con l’attacco all’Ucraina, Mosca ha risposto ad «una minaccia diretta vicino ai confini russi», perché «un attacco era stato preparato, anche alla Crimea». Così il presidente russo alla parata sulla Piazza Rossa a Mosca per il Giorno della vittoria sul Nazismo. Mosca vuole mostrare i muscoli al mondo e ha fatto sfilare 11.000 soldati e carri armati
I punti chiave
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«Compagni ufficiali, sottoufficiali, compagni, generali e ammiragli, mi congratulo con voi per il 77esimo anniversario della grande vittoria. Anche ora in questi giorni voi combattete per la nostra gente nel Donbass, per la sicurezza della nostra patria». Così il presidente russo Vladimir Putin ha aperto il suo breve discorso per la giornata della Vittoria alla parata sulla Piazza Rossa di Mosca gremita da circa 11mila soldati divisi in 33 colonne, con sfoggio di carri armati, armamenti e dell’aereo anti attacco nucleare Ilyushin-80, ma dove non si è potuta tenere la parte aerea della parata a causa - almeno secondo quanto riferito dal Cremlino - delle condizioni meteo.
«La Russia - ha sottolineato Putin - è sempre stata favorevole alla creazione di un sistema indivisibile per la sicurezza, ma la Nato non ha voluto ascoltarci». E ancora, su quello che sta succedendo in Ucraina: «I Paesi della Nato non hanno voluto ascoltarci, quando lo scorso dicembre abbiamo proposto di definire un accordo sulla sicurezza. Significa che avevano altri progetti. Avevano preparato apertamente un’altra operazione punitiva nel Donbass, una aggressione nelle nostre terre storiche, inclusa la Crimea, a Kiev si è parlato di ripristinare le armi nucleari. Il blocco Nato ha iniziato a militarizzare i territori vicino ai nostri confini. E questo per noi rappresentava una minaccia inammissibile ai nostri confini. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e assolutamente giusta». Perché con l’attacco all’Ucraina Mosca ha risposto a «una minaccia diretta vicino ai confini russi», perché «una attacco era stato preparato, anche alla Crimea».
Stoccata agli Usa ma anche «onore» agli eserciti alleati
Poi Putin ha ammonito che «l’orrore di una guerra globale non si deve ripetere». C’è anche spazio per un poco di umana pietà: la morte di ogni soldato e ufficiale è una «perdita irreparabile», e il governo russo farà di «tutto per aiutare le loro famiglie». Poi una stoccata all’America: «Voglio che i veterani americani sappiano che siamo orgogliosi delle loro gesta», ha detto Putin , affermando che gli Usa hanno vietato di andare a Mosca ad un gruppo di ex combattenti Usa della Seconda Guerra mondiale.
«Gli Stati Uniti d’America, soprattutto dopo il crollo dell’Unione Sovietica - ha proseguito Putin - hanno iniziato a parlare della loro esclusività, umiliando così non solo il mondo intero, ma anche i loro satelliti, che devono fingere di non accorgersi di nulla e ingoiare docilmente tutto ma la Russia ha un carattere diverso. Non rinunceremo mai all’amore per la Patria, alla fede e ai valori tradizionali, ai costumi dei nostri antenati, al rispetto per tutti i popoli e le culture”.
In un altro passaggio Putin ha reso comunque «onore alle truppe degli eserciti alleati, gli americani, i britannici, i francesi, oltre ai soldati della Cina e ai partigiani, a tutti coloro che hanno sconfitto il nazismo».
Gerasimov defilato, il Patriarca Kiril nella tribuna ufficiale
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, che usualmente assisteva alla parata militare della Giornata della vittoria sulla tribuna accanto a Putin, presidente della Federazione Russa, ha sfilato sulla Piazza Rossa a bordo di un’auto nera. Ma poi non si è più visto. Così come il capo di stato maggiore, Valery Gersasimov, di cui non è stata diffusa alcuna inquadratura questa mattina. Nei giorni scorsi erano circolate indiscrezioni sul suo ferimento mentre si trovava a Izyum, nella regione di Kharkiv.
Putin, secondo quanto riferisce la Tass, ha assistito alla parata «dalla tribuna centrale insieme a veterani e ospiti». Nel suo intervento non ha parlato di guerra, di mobilitazione generale e non ha citato alcuna vittoria in Ucraina, neanche nelle città che i militari di Mosca controllano come Kherson. La parata, aggiunge l’agenzia russa senza citare Gerasimov, è stata comandata dal capo di stato maggiore delle forze di terra, il generale Oleg Salyuko. Putin si è poi recato alla Tomba del milite ignoto, dove ha deposto una corona di fiori. Unico accenno del presidente russo all’arma nucleare, è stato per accusare Kiev di aver iniziato a pensare di dotarsene nuovamente.
Alla parata sulla Piazza Rossa era presente anche il patriarca Kirill, massima autorità della Chiesa ortodossa di Mosca. Il patriarca è apparso nelle immagini della tribuna ufficiale accanto al vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitri Medvedev.
Zelensky: Putin come Hitler, è maledetto dai suoi avi
Il leader ucraino ha replicato al discorso di Putin sulla Piazza Rossa con un video di oltre cinque minuti, girato in occasione del Giorno della Vittoria sul nazismo mentre cammina nel centro di Kiev, senza mai nominare direttamente il presidente russo. “Solo un pazzo può sperare di ripetere 2.194 giorni di guerra” della Seconda guerra mondiale: “colui che sta ripetendo oggi gli orribili crimini del regime di Hitler, seguendo la filosofia dei nazisti e replicando tutto quello che hanno fatto. È condannato. Perché è stato maledetto da milioni di antenati quando ha cominciato ad imitare il loro assassino. E allora perderà tutto”, ammonisce Zelensky nel filmato.
Ft: «Discorso Putin, nessuna vittoria rivendicata»
Oggi è il giorno della Vittoria, ma dal discorso di Vladimir Putin è mancato qualsiasi riferimento ad una vittoria sul campo in Ucraina. A sottolinearlo è Max Seddon, capo dell’ufficio di Mosca del Financial Times. «Il grande assente del discorso di Putin era proprio una ”vittoria”. Ha detto che le sue truppe stanno combattendo eroicamente nel Donbass, ma non ha menzionato Mariupol o altri territori catturati. Né ci sono stati segnali su quando l’invasione potrebbe finire», ha sottolineato Seddon su Twitter.
«È troppo presto per commentare il discorso di Putin. Prendiamo atto delle sue parole«. Così un portavoce del Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, a una conferenza stampa di governo. La posizione russa di aver reagito ad una minaccia «non è nuova», ha aggiunto il portavoce della ministra degli Esteri, ma è la Russia che ha portato la guerra in Europa.
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