Motor Power Company, 18 milioni per un nuovo stabilimento di motori
L’azienda raddoppia la scommessa sull’elettrico con un nuovo impianto a Reggio Emilia
di Ilaria Vesentini
I punti chiave
2' di lettura
Mentre infuriano scioperi e manifestazioni per la chiusura dello stabilimento di Crevalcore deciso dalla Magneti Marelli, c’è anche chi nella motor valley emiliana dà il via a investimenti milionari per raddoppiare la capacità produttiva di motori elettrici. Effetti opposti di una politica comunitaria per la transizione green che se da un lato porta il fondo americano Kkr a decidere di tagliare la produzione a Bologna di collettori per motori endotermici e pezzi pressofusi, dall’altro spinge una piccola multinazionale familiare reggiana, Motor Power Company, ad annunciare la posa della prima pietra di un nuovo sito greenfield di 11mila metri quadrati, all’avanguardia per tecnologia e sostenibilità a neppure 50 chilometri di distanza. Un investimento da 18 milioni di euro, per una società che ne fattura 50 (con 160 dipendenti), e che dopo la corsa a doppia cifra delle vendite degli ultimi anni ha bisogno di nuovi spazi per crescere.
Pronto nel 2024
Il cantiere è stato inaugurato oggi nella zona industriale di Mancasale, tra l’uscita dell’autostrada A1 di Reggio Emilia, la stazione AV Mediopadana e l’asse nord per Novellara. La nuova struttura sarà pronta nel 2024, in occasione del 35esimo compleanno di Motor Power Company. L’azienda è stata infatti fondata nel 1989 da Stefano Grandi con la mission di progettare e costruire soluzioni di motion control e meccatroniche, ossia motori elettrici per l’automazione industriale, dal packaging all’intralogistica, dal tessile al biomedicale fino alla ceramica: tutti distretti chiave per la manifattura emiliana, clienti del gruppo. Che hanno accompagnato la crescita del gruppo a livello globale (il 50% del fatturato è oggi rappresentato da export), spinto gli investimenti in innovazione (la ricerca assorbe il 5% del giro d’affari ogni anno) e permesso l’apertura nel 2007 di una fabbrica anche a Shanghai per presidiare e servire l’enorme mercato cinese
Scommessa su e-mobility
C’è la scommessa sull’e-mobility dietro alla decisione della famiglia Grandi di lasciare, dopo oltre tre decadi, il quartier generale di Castenovo di Sotto, nella Bassa Reggiana, e spostarsi in una sede che offrirà il doppio degli spazi produttivi e un ambiente di lavoro non solo efficiente e digitalizzato ma anche di grande bellezza estetica e rispettoso del territorio e della natura (a firmare il progetto l’architetto Andrea Oliva).
«Era un investimento necessario, non più rinviabile, perché la nostra capacità produttiva (oggi realizziamo 300mila motori l’anno) è satura e dislocata in più capannoni in modo disorganico. Ma volevamo anche creare un luogo più armonioso e piacevole dove lavorare e dove accogliere fornitori e clienti. Non abbiamo immaginato una fabbrica, ma una seconda casa ad alto valore aggiunto per noi e tutti i nostri collaboratori», spiega il direttore generale Christian Grandi, seconda generazione alla guida di Motor Power Company assieme al fratello Giampaolo, responsabile Risorse umane.
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