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Mozzarella di bufala leader nei menu dei ristoranti, ma cresce l’allarme falsi

Su 3.600 link di siti che dichiarano in vendita il formaggio campano Dop, il 20% è un fake.

di Rosaria Sica

3' di lettura

La Mozzarella di Bufala Campana è tra i prodotti più presenti nei menu dei ristoranti italiani. Secondo un recente studio, basato su un campione di 21.800 ristoranti, la Bufala Campana è presente nel 90% dei menu esaminati e l’acronimo “Dop” è riportato nel 46,5 per cento dei casi, come elemento distintivo rispetto a una mozzarella generica.

Il primato arriva dalla ricerca promossa da Afidop (l’associazione dei formaggi Dop e Igp italiani) e realizzata dalla società Griffeshield, che ha valutato l’entità e le modalità con cui i formaggi Dop sono riportati nei menu, dalla denominazione del prodotto al logo fino alla stagionatura. Un dato che ci rivela l’importanza della presenza di un marchio Dop.

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Il 40% dei consumatori italiani, infatti, è disposto a spendere dal 5 al 10 per cento in più per avere un prodotto certificato.
«Troppo spesso, purtroppo, la citazione del nostro prodotto nei menu dei ristoranti è solo uno specchietto per le allodole, con l’obiettivo di attirare soprattutto turisti, senza che in realtà venga servita una vera mozzarella Dop”, sottolinea il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani.

Lo testimonia l’esito dell’operazione “E…state senza pensieri 2023”, condotta nei principali luoghi delle vacanze durante la stagione estiva appena conclusa. Dal lavoro svolto nelle città più famose di Italia, tra Capri, Ischia, Amalfi e Milano, sono emerse irregolarità nel 100% dei punti vendita controllati, con un sequestro di 150 chili di prodotti non a norma ed elevate sanzioni amministrative per 45mila euro.

«I risultati della ricerca e dei nostri controlli – sottolinea Saccani – testimoniano che i consumatori richiedono sempre di più i prodotti Dop, ma la risposta, purtroppo, in numerosi casi è solo scriverlo nei menu dei ristoranti. Ci sono le sigle, insomma, ma spesso non c’è il prodotto vero. Il nostro Paese sta vivendo un vero e proprio boom dei flussi turistici dall’estero e gli stranieri hanno voglia di assaggiare l’autentico Made in Italy. Proporre invece prodotti fake danneggia l’immagine non solo della Bufala Campana, ma più in generale del comparto agroalimentare che punta tutto sulla qualità. Il nostro Consorzio ha moltiplicato gli investimenti in vigilanza e continuerà a farlo, ma i controlli non potranno mai bastare. C’è bisogno di lavorare in rete con le istituzioni, tutti insieme per favorire la corretta informazione e la conoscenza dei prodotti autentici. In tal senso, un plauso va all’avvio dell’intesa tra Afidop e Fipe, che intende proprio puntare all’elaborazione di linee guida per promuovere le produzioni certificate all’interno dei menu dei pubblici esercizi, incentivandone il consumo».

Non è andata meglio nel 2022 con 4649 controlli sulla mozzarella di Bufala Campana Dop ad opera del settore Vigilanza del Consorzio, a cui vanno aggiunti quelli di Asl, delle forze dell’ordine e di altri enti istituzionalmente preposti, per un totale di circa 15mila controlli. Il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo: «Garantire ai consumatori l’autenticità della Mozzarella di Bufala Campana Dop è un compito strategico per il nostro Consorzio. In un momento storico così complesso, non possiamo consentire abusi, serve un grande argine comune contro i prodotti falsi, che per quanto riguarda la filiera della mozzarella Dop generano un danno stimato in circa 600 milioni di euro, oltre a non far percepire il valore aggiunto della qualità della vera Bufala Campana».

Il Consorzio, inoltre, ha rafforzato l’attività di “online brand protection”: nel 2022 sono stati verificati 3.606 link di siti che annunciavano la vendita di mozzarella di bufala campana Dop: in 713 casi è stato necessario intervenire perché si trattava di fake, quasi il 20% del totale degli annunci. Ma sono Usa e Cina i Paesi dove è più difficile perseguire i frodatori della Bufala Dop.


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