Mps, morte di David Rossi: il gip archivia l’indagine
Al Tribunale di Genova accolta la richiesta dei pm di archiviazione dell’inchiesta per abuso d’ufficio e favoreggiamento della prostituzione
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Il giudice per le indagini preliminari Franca Borzone ha archiviato l’indagine della Procura di Genova sui presunti festini a luci rosse a cui avrebbero partecipato alcuni magistrati senesi che poi avrebbero insabbiato le indagini sulla morte di David Rossi. L’ex responsabile della comunicazione di Banca Mps venne trovato morto il 6 marzo 2013 dopo una caduta da una finestra di Rocca Salimbeni, sede dell’istituto di credito. I legali della famiglia Rossi, gli avvocati Carmelo Miceli e Paolo Pirani, si erano opposti alla richiesta di archiviazione dei pm genovesi ma il gip non ha accolto la richiesta nonostante gli approfondimenti di indagine portati in udienza dai familiari.
L’inchiesta per abuso d’ufficio
La procura di Genova aveva aperto un fascicolo per abuso d’ufficio e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, a carico di ignoti, dopo una puntata della trasmissione tv «Le Iene». In quel programma l’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini aveva spiegato in un fuori onda che le indagini erano state «rabbuiate» a causa di quei festini. I pm genovesi avevano raccolto numerose testimonianze ma avevano chiesto l’archiviazione.
Nessuna prova di compromissione dell’indagine
Secondo la procura, vero è che nella prima indagine ci sarebbero state alcune lacune e che alcuni pm avrebbero tenuto forse dei comportamenti inopportuni, ma non ci sarebbero prove che tali comportamenti avrebbero compromesso l’inchiesta sulla morte di Rossi. Il fascicolo era stato trasmesso al Csm per valutare eventuali profili disciplinari.
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