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Mps sale con comparto bancario dopo audizione Franco

Sul fronte dei conti della banca, i risultati del 2021 sono stati per Franco anche «il riflesso di partite straordinarie non ripetibili e di fattori esogeni», come le «misure di sostegno pubblico all’economia»

di Flavia Carletti

(IMAGOECONOMICA)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Positivo l'andamento di Banca Mps all'indomani dell'audizione del ministro dell'Economia, Daniele Franco, alle commissioni Finanze riunite di Camera e Senato proprio per un aggiornamento sulle prospettive dell'istituto, di cui il Tesoro ha la maggioranza del capitale. Il ministro ha indicato che l'ammontare dell'aumento di capitale - al momento stimato in 2,5 miliardi di euro - dipenderà dai risultati della «revisione in corso del piano industriale, che dovrà servire anche per rassicurare i mercati».

Inoltre, il ministro ha detto che Mps non sarà oggetto di uno spezzatino perché «è importante che la banca resti nel suo complesso solida». Non è escluso che «ci possano essere interventi selettivi», ha risposto Franco a chi gli chiedeva conto delle ipotesi di cessioni degli sportelli meridionali al Mediocredito centrale, ma la valutazione spetta ai nuovi vertici della banca e andrà fatta «secondo la logica aziendale». Confermato il piano di uscita del Tesoro dal capitale, in quanto il mantenimento del controllo statale a tempo indeterminato «non è uno scenario ipotizzabile» ma si tratta con Bruxelles per tempi di uscita «congrui».

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Sul fronte dei conti della banca, i risultati del 2021 sono stati per Franco anche «il riflesso di partite straordinarie non ripetibili e di fattori esogeni», come le «misure di sostegno pubblico all’economia», ma rispetto alle concorrenti sono stati «meno soddisfacenti, con ricavi totali più deboli per la riduzione del margine di interesse e per un aumento delle commissioni relativamente contenuto anche a causa di una dinamica di minore crescita della raccolta». E la debolezza è stata percepita anche dal mercato, che ha fatto viaggiare le azioni di Siena in «una flessione in controtendenza rispetto a principali intermediari creditizi italiani».

Nel 2022 il Monte dovrebbe tornare a «una consistente perdita», alimentata anche dagli oneri straordinari per la ristrutturazione, per riaffacciarsi all’utile dal 2023. Il nuovo amministratore delegato, Luigi Lovaglio, è al lavoro, secondo Franco, per «imprimere alle gestione un cambio di passo e accelerare il processo di ristrutturazione necessario a dare maggiore liquidità per le prospettive di risanamento e sviluppo». Per gli analisti di Equita dalle parole del ministro «non hanno aggiunto particolari novità». Secondo il Sole 24 Ore, la revisione del piano di Lovaglio e l'ammontare dell'aumento di capitale saranno noti tra giugno e luglio.

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