Oggi il discorso a Montecitorio

Muro di Berlino, 11 settembre, Hitler: le citazioni di Zelensky nei collegamenti con i parlamenti dell’Occidente

I discorsi del leader ucraino nei suoi collegamenti video con le assemblee parlamentari. Martedì l’intervento davanti a deputati e senatori italiani

Ucraina, Zelensky: Gerusalemme (forse) posto giusto per la pace

4' di lettura

Martedì 22 marzo senatori e deputati italiani saranno riuniti a Montecitorio per ascoltare l’intervento del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Un videocollegamento che segue quelli fatti a partire dal 1° marzo con diversi parlamenti del mondo: interventi nei quali che il leader ucraino ha tracciato parallelismi fra il conflitto attuale e passaggi della storia del Paese ospite. Da Churchill all’11 settembre, passando per il Muro di Berlino. L’ultimo accostamento è stato quello più controverso: alla Knesset, davanti ai parlamentari israeliani, Zelensky (ebreo) ha detto che l’invasione della Russia «è diretta a distruggere il popolo dell’Ucraina ed è per questo che assomiglia a quello che i nazisti fecero al popolo ebraico durante la Shoah». Discorsi appassionati che, come per gli altri suoi appelli, sono pronunciati con lo scopo di scuotere le coscienze. E capaci di generare grandi emozioni. Ma in alcuni casi anche polemiche.

Ucraina, Zelensky: "Russi come nazisti parlano di 'soluzione finale'"

L’appello all’Ue: «Siate con noi, Putin uccide i bambini»

«Putin parla di operazioni militari ma uccide i bambini, solo ieri i suoi missili ne hanno ammazzati 16. Noi vogliamo essere membri a pari diritti dell’Ue e stiamo dimostrando a tutti che lo siamo. Dimostrateci che siete con noi»: si era rivolto così al Parlamento europeo in videocollegamento dal suo bunker di Kiev nella prima tappa di quello che è una specie di tour virtuale nelle assenblee dell’Occidente.

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Ucraina, Zelensky all'Ue: mostrateci che siete al nostro fianco

La citazione di Churchill: «Lotteremo fino alla fine»

Di fronte alla Camera dei Comuni britannica, la settimana successiva (8 marzo) Zelensky ha citato una frase pronunciata da Winston Churchill: il leader ucraino ha insistito sulla determinazione del suo Paese a non arrendersi di fronte all’invasione russa, così come i britannici non vollero cedere «all’aggressione nazista» e quindi si è richiamato alle parole di un celebre discorso del primo ministro della vittoria nella Seconda guerra mondiale: «Noi - ha detto - combatteremo fino alla fine, per mare e per aria. Continueremo a combattere a qualunque costo. Combatteremo nelle foreste, nei campi, sulle rive e per le strade». «Mai, durante i secoli di storia della nostra democrazia parlamentare, la Camera dei Comuni aveva ascoltato un discorso cosiì» ha commentato il premier britannico Boris Johnson.

Parlamento Gb in piedi per Zelensky: "Lotteremo fino alla fine"

L’appello agli Usa: «Per noi ogni giorno un 11 settembre»

Nel suo discorso virtuale al Congresso americano del 16 marzo il presidente ucraino ha evocato a deputati e popolo statunitenese i momenti peggiori della loro storia recente: Pearl Harbour e l’11 settembre. Un modo per spiegare in modo efficace ciò di cui Kiev ha veramente bisogno per vincere la guerra contro la Russia. «Chiudete il cielo sopra l’Ucraina o dateci gli aerei» ha detto Zalensky.

«Ricordatevi Pearl Harbour, ricordatevi l’11 settembre. Siete stati attaccati dal cielo. Il nostro Paese vive l’11 settembre da tre settimane», aveva detto il leader ucraino a Capitol Hill parlando al cuore degli americani in quello che alcuni analisti hanno definito una “lezione di comunicazione”. Zelensky ha poi preso in prestito le parole di Martin Luther King. «Voi dite “I have a dream’, a voi posso dire “I have a need”, quello di proteggere i nostri cieli», ha incalzato chiedendo agli Stati Uniti di «fare di più».

Joe Biden ha risposto con l’annuncio di uno stanziamento «senza precedenti» per l’Ucraina ma senza concedere né caccia né l’imposizione di una no fly-zone.

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A Berlino: «Tirate giù il muro fra noi e l’Ue»

«Cancelliere, tiri giù questo muro e dia alla Germania le leadership che merita! Ci aiuti a fermare questa guerra». Collegato in video con il Bundestag, il 17 marzo Zelensky ha riproposto il celebre appello di Ronald Reagan pronunciato in piena Guerra Fredda. Stavolta il muro è invisibile ma divide comunque l’Ucraina dall’Europa. «Non è un muro di Berlino. È un muro fra la libertà e la mancanza di libertà . Un muro che diventa più alto ad ogni bomba caduta e per ogni decisione mancata» ha scandito il presidente ucraino. Che è è arrivato a parlare «nel nome degli ucraini sopravvissuti nella Seconda guerra mondiale», quando proprio i tedeschi portarono distruzione nel Paese. Kiev vuole l’embargo dell’energia russa, l’esclusione completa delle banche dal sistema Swift, l’ingresso nell’Ue e la no-fly zone. E Zelensky, in un discorso molto duro ma comunque applaudito dai rappresnetati tedeschi, ha accusato la Germania di esitare ai danni dell’Ucraina, privilegiando le ragioni economiche.

Alla Knesset: Mosca vuole la soluzione finale come Hitler

I russi «stanno utilizzando di nuovo queste parole, “la a soluzione finale”, in relazione a noi, alla nazione ucraina», è la premessa di Zelensky nel discorso alla Knesset, il Parlamento israelino. Ed aggiunge che l’invasione della Russia «è diretta a distruggere il popolo dell’Ucraina ed è per questo che assomiglia a quello che i nazisti fecero al popolo ebraico durante la Shoah». La Russia, quindi, come i nazisti. Come Adolf Hitler che voleva la “soluzione finale” per sterminare il popolo ebraico. Parole che gli hanno attirato le critiche di alcuni parlamentari israeliani

Nel resto del suo intervento il presidente ucraino ha esortato il governo a scuotersi e a prendere una posizione netta: «Dovete fare una scelta”» ha detto. «Sono sicuro che sentite la nostra pena, ma potete spiegare perche’ vi stiamo ancora chiedendo aiuto?”, aggiunge ricordando che Israele non ha ancora fornito armi all’Ucraina e non abbia imposto sanzioni alla Russia.

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