Musei d’impresa, arte e passato si fondono nei nuovi percorsi
Il tour conduce a sei attività partner specializzate in diversi settori della manifattura: Arper, Dersut, Grafiche Antiga, Villa Sandi, Irinox e Keyline. Iniziativa patrocinata da Assindustria Venetocentro
di Valeria Zanetti
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Un tour a tappe diffuse, fisiche o digitali, alla scoperta dei musei d’impresa che raccontano la cultura aziendale Trevigiana, uno spaccato d’eccellenza, nella regione locomotiva del Nord Est produttivo. L’itinerario conduce a sei attività partner, tutte di media dimensione e solida tradizione, specializzate in diversi settori della manifattura: Dersut, Grafiche Antiga, Arper, Villa Sandi, Irinox e Keyline. Attraverso il progetto Pic del centro Aiku-Arte Impresa Cultura di Ca’ Foscari, finanziato dalla Regione tramite il Por Fse 2014-2020 e dedicato alle interazioni tra cultura, processi creativi e mondo delle imprese, queste realtà hanno potuto valorizzare identità e prestigio del loro brand, oltre all’impatto sociale e al legame con il territorio.
L’iniziativa, patrocinata da Assindustria Venetocentro, celebra la macroarea Padova-Rovigo-Treviso-Venezia “Capitale della Cultura d’Impresa 2022”.
«Le imprese sono culture e hanno culture, perché promuovono comunità di persone e conoscenze, sono parte di un contesto sociale e costruiscono la loro storia assieme a chi le ospita» spiega il coordinatore scientifico di Aiku, Fabrizio Panozzo, docente di management culturale a Ca’ Foscari. «Il sistema del “made in Veneto” non è fatto solo di efficienza ed eccellenza produttiva, di capacità tecnica e know-how avanzati, ma anche di bellezza da riscoprire come fattore di generazione di valore e driver di competitività per le aziende, che qui devono trovare la chiave di una loro nuova narrazione. I musei d’impresa possono essere il format efficace di questo racconto», aggiunge.
Sguardo creativo degli artisti, utilizzo dei linguaggi e degli strumenti dell’arte e del digitale hanno prodotto nuove soluzioni nell’allestimento degli spazi trasformando la visita in un’esperienza immersiva ed emozionale, come accade nei più moderni musei europei. Con l’apporto delle tecniche e del linguaggio teatrali, garantito dall’intervento di Top-Teatri Off Padova, sono state formate competenze in grado di rendere più attuale il modo di fare museo d’impresa, sfruttandone il potenziale e lo storytelling più efficace.
Tra le aziende coinvolte, alcune hanno rafforzato allestimenti già esistenti. Dersut, ad esempio, ha potenziato il suo Museo del Caffè a Conegliano, simbolo della passione della famiglia Caballini di Sassoferrato per la bevanda in tazza più amata al mondo. In collaborazione con l’artista videomaker Alessandro Baratto è stato realizzato il cortometraggio “Una storia che sa di…caffè!”, che racconta la preparazione dell’espresso con tre macchine storiche, conservate al museo ed in uso da inizio ‘900 ai giorni nostri. Il prodotto è disponibile in diversi formati per social, fiere di settore ed è fruibile in presenza, durante la visita, per coinvolgere emozionalmente il visitatore.
Sempre a Conegliano, Keyline, specializzata nella produzione di chiavi, partecipando a Pic ha realizzato un virtual tour al Museo della Chiave Bianchi 1770 e allo showroom aziendale, accessibile dal sito aziendale (https://keyline.it/it), sviluppato insieme all’artista Ivan Frattina. La nuova esperienza di visita consente di immergersi nel passato, percorrendo la storia dell’attività attraverso l’ampia collezione di chiavi, lucchetti e serrature della famiglia e di proiettarsi nel futuro e nel progresso tecnologico, rappresentato dalle macchine duplicatrici meccaniche ed elettroniche progettate e prodotte attualmente. Lo scopo è di creare una comunicazione parallela alla tradizionale, per raggiungere e informare un pubblico nuovo e fidelizzare l’acquisito. Infine, Grafiche Antiga di Cornuda, ha implementato la Tipoteca, Museo della stampa e del design tipografico, crocevia di esperti designer ed appassionati, dando vita, in collaborazione di Marketing Arena, ad una proposta educational, il percorso “Think&Type”, che consiste in un ciclo di appuntamenti per grafici e professionisti del design, fruibile nella sezione del portale aziendale (https://tipoteca.it/think-type-ita).
Le altre realtà sono invece state supportate e accompagnate nella fase di avvio e realizzazione di forme inedite di patrimonializzazione della propria cultura industriale. È il caso di Arper di Monastier, core business nel design per l’arredo, che da sempre considera la cultura uno strumento per concretizzare visione e identità del marchio.
Il progetto ha permesso di creare un archivio aziendale come strumento di storytelling. In più, con la collaborazione dell’artista Alessandro Calabrese è stata concretizzata la prima esperienza di residenza artistica a Villa Filanda Antonini, con stampe fotografiche che raccontano l’azienda, la quotidianità nella villa e il territorio, oltre a un progetto video. Si torna a Conegliano per Irinox, da sempre attenta all’arte contemporanea, tanto da ospitare nei suoi spazi la “Irinox art collection” e promuovere un premio dedicato ai giovani artisti emergenti.
L’impresa, che produce quadri elettrici ed abbattitori di temperatura, si è affidata all’artista Matteo Attruia per l’installazione formata dalla grande scritta, “Wonder Will”, illuminata da 140 lampadine, sulla cui superficie i lavoratori hanno riportato alcune parole evocative: esprimono la loro idea di futuro, coniugando sensibilità per i linguaggi dell’arte e attenzione alla sostenibilità.
Infine, a Villa Sandi di Crocetta del Montello, dove ha sede in una villa veneta seicentesca la cantina di proprietà della famiglia Moretti Polegato. L’impresa ha ripensato il modo di narrare gli spazi attraverso un’installazione audiovisiva site-specific ad opera degli artisti di D20 Art Lab, con la quale si ripercorrono nei secoli i saperi legati alla produzione del vino, dal territorio al calice.
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