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Musica, discografia ancora da record: +18,5% nel mondo, +27,8% in Italia

Secondo il Rapporto Ifpi, nel 2022 il mercato globale si attesta sui 25,9 miliardi. In Italia siamo a 332 milioni. Ancora una volta merito dello streaming

di Francesco Prisco

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3' di lettura

Mentre là fuori c’è la guerra e, dietro le spalle, ci sono due anni di pandemia che hanno messo in ginocchio un po’ dappertutto il segmento live, la discografia grazie allo streaming infila il settimo anno consecutivo di crescita: il mercato globale della musica incisa nel 2021 è cresciuto del 18,5%, quello italiano addirittura del 27,8 per cento. Da incorniciare i dati dell’ultimo Rapporto Ifpi, la federazione mondiale delle major discografiche, appena presentato a Londra. Il Leitmotiv resta quello di un settore che 20 anni fa era dato per spacciato, causa rivoluzione tecnologica, eppure è riuscito a re-inventare il proprio modello di business, re-interpretando a suo favore quella stessa rivoluzione tecnologica.

Mercato globale, ricavi da 25,9 miliardi

Il 2021, a livello mondiale, si è chiuso con ricavi per 25,9 miliardi (+18,5%). I ricavi dello streaming premium sono cresciuti del 21,9% (12,3 miliardi di dollari), con 523 milioni di utenti di subscribers a fine del 2021. Lo streaming totale (dato comprensivo di abbonamenti e ascolto free supportato da inserzioni pubblicitarie) è cresciuto del 24,3%, raggiungendo i 16,9 miliardi di dollari, pari al 65,0% del totale dei ricavi globali da musica registrata. Oltre ai ricavi dello streaming, la crescita è stata sostenuta da incrementi in altre aree, tra cui i formati fisici (+16,1%) e i diritti di esecuzione (+4,0%).

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L’Italia torna nella top ten dei mercati discografici

Anche in Italia, in quello che passerà alla storia come l’anno dei Måneskin, si registra una decisa impennata del settore discografico che, dopo cinque anni, torna nella top ten dei più importanti mercati a livello globale con un 27,8% di crescita a oltre 332 milioni di euro di ricavi. Sono i ricavi dagli abbonamenti alle piattaforme streaming ad aver trascinato il settore: il segmento premium è cresciuto del 35,6 per cento. Forte impatto anche nell’area video streaming sostenuta dalla pubblicità con un +46,3%. Complessivamente, tutto il segmento tra audio e video streaming è cresciuto del 24,6% arrivando a 208 milioni di euro di ricavi. Solo nel segmento audio ormai ogni settimana i consumatori italiani realizzano in media oltre un miliardo di stream. In generale, nel 2021 i consumatori italiani hanno speso oltre 19 ore settimanali nell’ascolto di musica. Il 45% tramite abbonamento premium, percentuale che sale al 57% tra i 16 e i 24 anni.

Bene anche il fisico

Dopo il difficile 2020, anche il cd è tornato a generare ricavi in salita con un +10,6 per cento. In particolare, nel fisico il vinile prosegue la sua costante crescita: dopo aver superato i cd all’inizio del 2021, ha confermato l’exploit con quasi il 79% di incremento. Il dato resta tuttavia al di sotto del 2019. Crescono anche i ricavi da altri formati come le musicassette, aumentati del 245 per cento. Nel segmento fisico è stato particolarmente efficace il Bonus Cultura 18 app, il cui impatto è arrivato a rappresentare oltre 21 milioni di euro complessivamente. Anche i diritti connessi, ovvero i ricavi da licenze per l’uso di musica in radio, televisioni, palestre, pubblici esercizi e feste private sono cresciuti con un + 37,2% a 52 milioni di euro e i diritti di sincronizzazione, ovvero la musica nelle pubblicità, film, serie Tv ha visto un incremento del 36,4% superando per la prima volta i dieci milioni di euro.

Mercato globale più competitivo

«In tutto il mondo», commenta Frances Moore, ceo di Ifpi che a nome delle case discografiche di tutto il mondo indirizza un pensiero all’Ucraina aggredita dalla Russia, «le case discografiche si stanno impegnando per sostenere le culture musicali e portare avanti lo sviluppo di ecosistemi musicali emergenti, sostenendo la musica locale e creando le opportunità per farla arrivare a un pubblico globale. Man mano che più mercati maturano, si uniscono e contribuiscono al ricco mondo musicale globalmente interconnesso. Di conseguenza, il mercato musicale di oggi è il più competitivo che si ricordi. I fan si godono più musica che mai e in tanti modi diversi e nuovi. Questo crea enormi opportunità per gli artisti».

Le fa eco Enzo Mazza, ceo di Fimi: «Come già evidenziato in occasione della pubblicazione delle classifiche annuali, grazie alla forte innovazione spinta nel settore discografico, tra i segmenti leader dell’economia digitale del Paese, sono cresciute enormemente le opportunità di successo per gli artisti. Nel 2021 ben 479 album hanno infatti superato la soglia di 10 milioni di streaming: si tratta di 302 artisti in totale, per una crescita di grande rilevanza rispetto a dieci anni fa. Nel 2011 solo 134 album per 105 artisti avevano infatti superato l'equivalente soglia delle 10.000 copie vendute (fisico più download): un segnale fondamentale anche per la sostenibilità economica del mercato», conclude Mazza.

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