Mussolini nell'Italia di oggi in «Sono tornato»
di Andrea Chimento
2' di lettura
In principio c'era un film tedesco del 2015, «Lui è tornato», che raccontava della ricomparsa di Hitler ai giorni nostri. Ora Luca Miniero – già esperto di rifacimenti dopo «Benvenuti al sud» e «Benvenuti al nord», ispirati al francese «Giù al nord» – ha dato vita a un remake in salsa italiana, con Benito Mussolini al posto di Hitler.
Tra i titoli più attesi del weekend in sala, «Sono tornato» di Luca Miniero farà indubbiamente parlare di sé visto il tema che racconta: Mussolini torna in vita e si ritrova nell'Italia di oggi. Un aspirante documentarista lo crede un attore perfettamente nella parte e decide di sviluppare un progetto su di lui.
Sostanzialmente la pellicola di Miniero ricalca la struttura narrativa del lungometraggio originale, senza rischiare troppo e puntando soprattutto sulla performance vocale e gestuale di Massimo Popolizio nei panni di Mussolini.
I rischi erano numerosissimi e la sceneggiatura cade in troppe trappole, con semplificazioni poco accurate che finiscono per ridurre il personaggio a una macchietta, ma l'aspetto mediatico della vicenda è strutturato abbastanza efficacemente e sono parecchi i possibili collegamenti con l'attualità (televisiva e non solo).
Molti passaggi sono superficiali, eppure qualche riflessione sul momento che l'Italia sta attraversando sono incisivi e rimane comunque un prodotto originale e capace di suscitare curiosità nello spettatore.
Per una visione più leggera, invece, consigliamo «C'est la vie – Prendila come viene» di Olivier Nakache e Eric Toledano, registi noti per aver diretto il fortunatissimo «Quasi amici».
Al centro c'è una coppia di novelli sposi che si prepara a festeggiare il matrimonio in un castello fuori Parigi. Per organizzare al meglio la cerimonia, si sono affidati a un team di esperti, ma non tutto andrà nel modo sperato…
Dopo il debole «Samba» (2014), la coppia Toledano-Nakache torna ai fasti dei tempi migliori con una pellicola divertente e irresistibile, forte di una sceneggiatura spassosa realizzata dagli stessi registi.
Ci sono soltanto rari cali in questo prodotto che si affida a una comicità graffiante e incisiva: è un film corale e ricco di brio, dove anche un cast in ottima forma contribuisce al positivo risultato finale.
Presentata alla Festa del Cinema di Roma 2017, «C'est la vie» è una delle commedie transalpine più riuscite degli ultimi anni, grazie anche alla costruzione di tanti personaggi apparentemente grotteschi ma in realtà capaci di restituire allo spettatore un'interessante e credibile idea del mondo di cui fanno parte.
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