Alluvione, oggi nuovo Cdm: verso estensione stato emergenza a Marche e Toscana
Il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, in una informativa al Parlamento, ha annunciato un contributo fino a un massimo di 900 euro mensili per le famiglie sfollate. Oltre 7 miliardi di danni dall’alluvione
I punti chiave
- Verso estensione stato emergenza a Marche e Toscana
- Musumeci: semplificheremo le procedure di ricostruzione
- Nomina di un commissario non all’ordine del giorno
- Il 94% del Paese è a rischio frane o dissesto
- A inizio 2024 piano per l’adattamento climatico
- Evacuate 23mila persone, restano chiuse 622 strade
- Si valuta stato emergenza anche per Toscana e Marche
- Bonaccini: domani con Von Der Leyen torna anche Meloni
4' di lettura
Domani alle 18 è prevista «una riunione del Consiglio dei ministri, che dovrà prendere ulteriori decisioni sulla gestione dell’emergenza nelle zone colpite dal maltempo». Lo rende noto Palazzo Chigi, spiegando che la premier, Giorgia Meloni, proprio per questo appuntamento tornerà a Roma dopo il sorvolo sulle zone alluvionate dell’Emilia Romagna con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen
Verso estensione stato emergenza a Marche e Toscana
A quanto si apprende, il Consiglio dei ministri dovrebbe estendere lo stato di emergenza anche alle regioni Marche e Toscana. Non dovrebbe esserci, invece, la nomina del commissario per l’emergenza: «è ancora presto», riferiscono infatti fonti di governo. «Non c’è ancora una stima precisa ma i danni saranno di oltre 7 miliardi» ha detto Irene Priolo, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, con delega alla protezione civile. «I due miliardi messi a disposizione dal Governo - ha detto - sono importanti e sono stati messi sulle imprese. Ma il conto complessivo sarà molto più alto, anche perché abbiamo molte infrastrutture danneggiate e un fronte mai visto di frane».
Musumeci: fino a 900 euro alle famiglie sfollate
«È prevista l’assegnazione ai nuclei familiari di un contributo, per l’autonoma sistemazione, di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per le famiglie con due persone, 700 per quelle con tre, 800 per quelle con 4, fino a un massimo di 900 euro mensili. Qualora siano presenti portatori di handicap o disabili è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti indicati». Così il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, invece, nella sua informativa urgente alla Camera sull’alluvione in Emilia Romagna. Musumeci ha anche fatto riferimento al provvedimento sulla sospensione dei mutui per i cittadini delle zone colpite e le spese per i funerali.
Musumeci: semplificheremo le procedure di ricostruzione
«Dobbiamo fare della messa in sicurezza del territorio nazionale la priorità dell’agenda politica di governo di questo Esecutivo e di tutte le sue articolazioni nel territorio». Così il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, nella sua informativa sull’alluvione in Emilia Romagna. «La nostra - ha aggiunto - è una nazione più propensa a ricostruire che a prevenire. Eventi come quello in Emilia Romagna non si possono prevedere, ma si possono ridurre gli effetti disastrosi che produce. Serve un piano nazionale concepito in funzione di una strategia unitaria finora mancata, stiamo anche predisponendo progetti normativi per semplificare le procedure nella fase post-emergenziale che è quella della ricostruzione»
Nomina di un commissario non all’ordine del giorno
«Siamo nella fase di emergenza nazionale, fase nella quale è il presidente della Regione ha il compito di essere commissario delegato. Cessata le fase di emergenza si passa alla ricostruzione con la nomina del commissario straordinario. Di solito la fase di emergenza dura un anno, almeno questo è il periodo che ho previsto nell’ordinanza. Sento parlare di nomina di un commissario straordinario: voglio assicurare che questo non è all’ordine del giorno, siamo ancora nella fase dell’emergenza che verrà chiusa soltanto quando la Protezione civile e l’Emilia Romagna avranno comunicato che non ci sono più le condizioni per mantenere lo stato di emergenza». Così il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, nella sua informativa al Senato sull’alluvione in Emilia Romagna.
Il 94% del Paese è a rischio frane o dissesto
«Quando parlo di prevenzione strutturale non mi riferisco solo alla lotta al dissesto idrico e idrogeologico ma anche al rischio terremoti. Quante sono le infrastrutture strategiche che potrebbero resistere a una determinata sollecitazione sismica? Quanti sono i Comuni in Italia che in caso di sisma potrebbero essere raggiunti dai mezzi di soccorso? Sono domande che dobbiamo tutti porre nella considerazione che oltre la metà del territorio nazionale ricade in zona sismica e quasi totalmente il 94%, ricade in zona rischio frane o dissesto idrico o idrogeologico» ha incalzato Musumeci, nella sua informativa urgente alla Camera
A inizio 2024 piano per l’adattamento climatico
E ha spiegato che il cambiamento climatico «non è più un fenomeno straordinario». La tropicalizzazione è arrivata in Italia «già dieci anni fa e ha indotto il governo in carica nel 2016 a predisporre un piano nazionale proprio per l’adattamento al mutato contesto climatico. Dal 2016 fino all’insediamento di questo governo quel piano non aveva fatto significativi passi in avanti, tanto da non essere reso pubblico. Assieme al ministro Pichetto Fratin abbiamo accelerato la sua definizione e tra l’inizio di quest’anno e l’inizio del prossimo anno, lo presenteremo aggiornato con i dati elaborati tra il 2016 e il 2020».
Evacuate 23mila persone, restano chiuse 622 strade
Tornando ai danni dell’alluvione in Emilia-Romagna, «dal punto di vista idrogeologico diverse sono state le aste fluviali che hanno avuto criticità e che hanno interessato complessivamente 23 fiumi, oltre 30 frane e 500 strade chiuse per allagamenti o smottamenti. Sono state evacuate 23mila persone. Il transito dovrebbe riprendere regolarmente nelle prossime ore e restano chiuse 622 strade, molte delle quali secondarie. La maggior parte delle linee ferroviarie dovrebbe essere riattivata entro inizio giugno». Non solo. «Il ministero della Cultura sta valutando i possibili danni ai beni culturali, anche per i danni di beni di tipo archivistico che in parte è stato duramente compromesso». Così il ministro per la Protezione civile.
Si valuta stato emergenza anche per Toscana e Marche
«Gli eventi accaduti a decorrere dal 16 maggio hanno interessato anche le zone limitrofe delle regioni Marche e Toscana, limitatamente a porzioni dei rispettivi territori. A questo fine, su richiesta delle due regioni, sono già in corso le attività tecniche propedeutiche alla valutazione della situazione di impatto degli eventi, ai fini della deliberazione dello stato di emergenza anche in questi due territori» ha concluso il ministro per la Protezione civile e le Politiche, Nello Musumeci, durante l’informativa urgente.
Bonaccini: domani con Von Der Leyen torna anche Meloni
Intanto domani, quando è prevista la visita in Emilia-Romagna della presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen, tornerà nella regione colpita dalle alluvioni anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo ha detto Stefano Bonaccini, intervenendo nell’aula dell’Assemblea legislativa della Regione.
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