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Musumeci: al Sud ondate di calore oltre ogni record. Impossibile quantificare ora le esigenze delle regioni

Dalla Protezione civile «un eccezionale sforzo operativo per mitigare l’impatto e le conseguenze che dal 19 luglio hanno interessato l’Italia da nord a sud»

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3' di lettura

«In questo momento non è possibile fornire una ipotesi di quantificazione delle esigenze, considerato il territorio così vasto e considerata la natura dei fenomeni che hanno avuto impatti così specifici. Le regioni interessate, con il supporto dei sistemi territoriali di Protezione civile e il nostro Dipartimento nazionale sono impegnati al massimo per effettuare le valutazioni tecniche necessarie nel più breve tempo possibile e consentire nel più breve tempo possibile al Consiglio dei ministri di adottare tempestivamente le necessarie determinazioni. Dopo che il governo avrà eventualmente dichiarato lo stato di emergenza nazionale con ordinanze di Pc si potrà provvedere alla varie tipologie di interventi sul territorio». Lo ha detto ha detto il ministro della Protezione civile e Politiche del Mare Nello Musumeci, nel corso di una informativa urgente alla Camera sugli eventi calamitosi che hanno interessato il nostro Paese dal 19 luglio.

Nel Sud ondate di calore oltre ogni record

«Nel Meridione abbiamo registrato ondate di calore di assoluta eccezionalità sia nell’intensità sia nella persistenza, con temperature oltre i 40 gradi e con punte fino ai 46 e i 48 gradi, valori superiori ad ogni precedente record storico», ha detto il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare.

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Al Paese serve cura, non uno sciocco negazionismo

«Credo che questi eventi calamitosi - ha detto il ministro - debbano invitare tutto, Governo e Parlamento, a una serena riflessione. Non serve in questa momento fare la conta delle cose che potevano essere fatte dai governi di centrosinistra nei passati 11 anni, mi riferisco all’ultimo scorcio, o di quello che poteva essere fatto dal nuovo governo in questi ultimi mesi. Non serve, è un esercizio facile, ma a mio avviso sterile, se mi posso permettere. Credo che, al netto di ogni sciocco negazionismo, bisogna finalmente prendere atto che questa nazione fragile e vulnerabile ha bisogno di una buona cura per poter essere nelle condizioni di affrontare eventi che sarebbe improprio, se non errato, considerare ancora eccezionali».

Impossibile quantificare adesso esigenze regioni

«In questo momento non è possibile fornire una ipotesi di quantificazione delle esigenze, considerato il territorio così vasto e la natura dei fenomeni che hanno avuto impatti così specifici. Le regioni interessate, con il supporto dei sistemi territoriali di Protezione civile e il nostro Dipartimento nazionale sono impegnati al massimo per effettuare le valutazioni tecniche necessarie nel più breve tempo possibile e consentire nel più breve tempo possibile al Consiglio dei ministri di adottare tempestivamente le necessarie determinazioni. Dopo che il governo avrà eventualmente dichiarato lo stato di emergenza nazionale con ordinanze di Pc si potrà provvedere alla varie tipologie di interventi sul territorio».

Istruttorie avviate

«Risultano avviate le necessarie istruttorie da parte di Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia e alcune hanno già presentato istanze preliminari». E ha spiegato che «dopo che il governo avrà dichiarato lo stato di emergenza nazionale, con ordinanze di protezione civile si potrà provvedere agli interventi, tra cui misure economiche di immediato sostegno al tessuto economico e sociale e interventi anche strutturali per la riduzione del rischio residuo. Tutto questo nelle regioni del Nord».

Dalla Protezione civile eccezionale sforzo operativo

«L’evoluzione - ha sottolineato il ministro - è stata monitorata a livello centrale dalla Protezione civile, che ha fatto un eccezionale sforzo operativo per mitigare l’impatto e le conseguenze che dal 19 luglio hanno interessato l’Italia da nord a sud. Una relazione, la mia, sintetica e spero compiuta, fermo restando che, se si dovesse rendere necessario, potrei tornare in Aula per fornire una relazione più dettagliata alla luce di una relazione che le regioni interessate compiranno quando il contesto si sarà normalizzato».

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