Mutui, allarme Codacons: tasso variabile costa fino a 4.200 euro in più all’anno
Secondo le rilevazioni dell’associazione dei consumatori Codacons i tassi registreranno nuovi rialzi per tutto il 2023
di Andrea Carli
I punti chiave
3' di lettura
L’aumento costante dei tassi da parte della Bce allo scopo di raffreddare l’inflazione si ripercuote sulle tasche di chi ha chiesto un prestito per acquistare casa.
Il mutuo a tasso variabile è l’esempio più emblematico di ciò che sta accadendo da qualche mese: costa oggi fino a 4.236 euro in più all’anno rispetto al 2021, mentre chi accende oggi un finanziamento a tasso fisso si ritrova a spendere fino a 3.240 euro annui in più rispetto a chi lo ha avviato due anni fa.
È quanto mette in evidenza un’indagine del Codacons. L’associazione dei consumatori ha realizzato alcune simulazioni sulle tipologie di mutuo più richieste in Italia, mettendo a confronto le migliore offerte presenti sul mercato.
Il confronto con settembre 2021
A settembre 2021, prima della scia di rialzi varata dalla Bce, per un mutuo a tasso variabile da 150.000 euro della durata di 30 anni il migliore Taeg sul mercato era pari allo 0,48% con una rata mensile pari a 442 euro, mentre il tasso fisso registrava un Taeg dell’1,04% e una rata mensile da 481 euro.
Oggi, spiega il Codacons, per la stessa tipologia di finanziamento, la migliore offerta sul mercato prevede un Taeg del 3,62% e una rata mensile da 663 euro sul variabile; per il tasso fisso Taeg 3,17% e rata mensile da 631 euro, con un incremento di spesa pari rispettivamente a +221 euro e +150 euro al mese sul 2021.
Per un mutuo da 100.000 euro della durata di 25 anni, a settembre 2021 il Taeg sul tasso variabile era dello 0,42% con una rata mensile pari a 346 euro, mentre il tasso fisso registrava un Taeg dello 0,98% e una rata da 370 euro.
Oggi, per lo stesso mutuo, il Taeg parte da un minimo di 3,62% sul variabile, 3,24% sul fisso, con una maggiore rata mensile rispettivamente da +145 e +104 euro rispetto a due anni fa.
Va peggio a chi ha acceso (o decide oggi di accendere) un mutuo da 200.000 euro della durata di 20 anni: qui per il tasso variabile il Taeg passa dallo 0,39% e una rata mensile pari a 858 euro del settembre 2021 al 4,19% di oggi (migliore offerta sul mercato) e una rata mensile pari a 1.211 euro, con un incremento di spesa da +353 euro a rata. Per il tasso fisso si passa da un Taeg dello 0,86% e rata mensile da 903 euro a un tasso del 3,81%, e rata mensile da 1.173 euro (+270 euro a rata).
Il mutuo a tasso variabile costa fino a 4.200 euro in più all’anno
Secondo l’associazione dei consumatori, il rialzo dei tassi porta una famiglia che ha acceso un mutuo a tasso variabile ad affrontare oggi una maggiore spesa fino a +4.236 euro all'anno rispetto a quanto pagato nel 2021, mentre chi decide oggi di accendere un mutuo a tasso fisso , considerate le tipologie di finanziamento prese in esame, spende tra i +1.250 e i +3.240 euro, a seconda della tipologia di mutuo, rispetto a chi ha avviato lo stesso finanziamento nel 2021.
«Nei prossimi mesi ulteriore aumento del costo dei mutui»
Le brutte notizie, osserva in conclusione il Codacons, non sono finite. La Bce ha annunciato infatti nuovi rialzi dei tassi come forma di contrasto all'inflazione: questo significa che nei prossimi mesi i costi dei mutui sono destinati a salire ulteriormente, con una duplice conseguenza sui consumatori.
Chi ha in programma di acquistare una casa accendendo un finanziamento, con ogni probabilità rimanderà l'operazione, nell'attesa che i tassi tornino a calare, con effetti diretti sul mercato immobiliare. Chi invece ha già accesso un mutuo a tasso variabile, potrebbe andare incontro a difficoltà nei pagamenti delle rate mensili, il cui impatto sui bilanci familiari sarà sempre più pesante nei prossimi mesi.
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