Ok Camera e Senato a scostamento. Nadef, Fitch: significativo allentamento politica bilancio
In serata è attesa una nuova riunione con la maggioranza, per fare il punto in vista del varo della manovra, che dovrebbe approdare lunedì in Consiglio dei ministri. All’incontro dovrebbero partecipare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i capigruppo di Camera e Senato
I punti chiave
- Scostamento e Nadef, presentate le risoluzioni alla Camera
- Risoluzione maggioranza: in manovra tutela famiglie e taglio cuneo nel 2024
- In serata incontro Meloni-capigruppo sulla manovra
- Lunedì in cdm Dpb, manovra e decreto fiscale collegato
- Giorgetti: «Debito? Governo ha agito in modo serio»
- Nadef: Marattin, ricorso a Consulta su legittimitá scostamento
- Schlein: senza impegno su sanità non voteremo scostamento bilancio
- Giorgetti, saldi? se situazione peggiora faremo riflessioni
- Fitch, Nadef significativo allentamento politica bilancio
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L’Aula della Camera ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza allo scostamento di bilancio (6-58) con 224 sì e 127 no. Per questa era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti. Ok anche da parte del Senato con la maggioranza assoluta alla richiesta di autorizzazione allo scostamento di Bilancio. I voti favorevoli sono stati in questo caso 111, quelli contrari 69 e 1 astenuto. Camera e Senato hanno dato il via libera anche alla risoluzione della maggioranza con cui si dà il via libera alla Nota di aggiornamento del Def. Nel caso della Camera i voti a favore sono stati 224 e 127 quelli contrari. Al Senato i voti a favore sono stati 111, quelli contrari 69.
La Nadef e la relazione sullo scostamento di bilancio, in vista della manovra che lunedì 16 ottobre approderà sul tavolo del Consiglio dei ministri, hanno superato dunque la prova del voto in parlamento. Un momento cruciale, per il quale il governo ha chiesto la presenza massiccia di tutti.
Scostamento e Nadef, presentate le risoluzioni alla Camera
«La maggioranza ha presentato una risoluzione Foti-Barelli e altri (6-58) riferita alla Relazione» sullo scostamento «e sono state presentate altre risoluzioni alla Nadef: una di Silvestri (6-53) ed altri, una di Marattin e altri (6-54) una di Braga ed altri (6-55), una di Zanella e altri (6-56) e una di Foti-Barelli (6-57)». Lo ha annunciato in Aula il presidente della Camera Lorenzo Fontana al termine della discussione sulla Nadef. Il governo ha accettato la risoluzione presentata dalla maggioranza alla Relazione (6-58), per la quale è richiesta la maggioranza assoluta e l’altra risoluzione della maggioranza alla Nadef (6-57). Ha respinto invece tutte le altre delle opposizioni.
Risoluzione maggioranza: in manovra tutela famiglie e taglio cuneo nel 2024
Il Governo è impegnato a prevedere, con la Manovra di bilancio, «norme a tutela delle famiglie, con particolare riguardo a quelle numerose e di sostegno alla genitorialità; il taglio al cuneo fiscale nel 2024 sul lavoro e l’attuazione della prima fase della riforma fiscale; risorse per proseguire con il percorso avviato di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al comparto sanitario». È uno dei tre punti indicati dalla maggioranza nella risoluzione sulla Nadef 2023 e sulla Relazione al Parlamento con la richiesta di scostamento dagli obiettivi programmatici di indebitamento netto, depositata alla Camera.
Nadef, relatrice: spesa sanità si riduce nel 2024 per risalire
«Con riferimento alla dinamica della spesa sanitaria, la Nadef stima una spesa per il 2023 di circa 134,7 miliardi, che si riduce nel 2024 dell’1,3% attestandosi a 132,9 miliardi in conseguenza di una riduzione dei costi del personale e alla definitiva cessazione di quelli legati alla struttura commissariale per l’emergenza Covid. Essa risale nel biennio successivo, attestandosi a 136,7 miliardi nel 2025 e a 139 miliardi nel 2026. Con un tasso di crescita rispetto all’anno precedente pari rispettivamente al 2,8% e all’1,7%. Considerando il valore della spesa sanitaria in rapporto al Pil, dopo 6,6% nell’anno in corso, nei prossimi anni si conferma» l’andamento degli anni precedenti. Lo ha detto la relatrice Rebecca Frassini (Lega) nell’Aula della Camera.
In serata incontro Meloni-capigruppo sulla manovra
Una nuova riunione con la maggioranza in serata, per fare il punto in vista del varo della manovra, che dovrebbe approdare lunedì in Consiglio dei ministri. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dato appuntamento ai capigruppo di Camera e Senato per questa sera alle 21 a Palazzo Chigi.
Lunedì in cdm Dpb, manovra e decreto fiscale collegato
Sul tavolo del consiglio dei ministri di lunedì 16 ottobre, secondo quanto si è appreso, sono attesi il Documento programmatico di bilancio, che va inviato a Bruxelles, la legge di bilancio e il decreto fiscale collegato alla manovra. Quest’ultimo dovrebbe contenere, tra l’altro, le norme per l’avvio dal primo gennaio della global minimum tax.
Giorgetti: «Debito? Governo ha agito in modo serio»
«È legittimo che il Fondo monetario faccia questo invito, dopodiché come ho detto e ribadisco, man mano che anche gli esperti leggono il contenuto della Nadef e ancora di più quando leggeranno la legge di bilancio capiranno che il governo italiano ha fatto le cose in modo responsabile e serio». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, rispondendo a margine del voto sulla Nadef in Senato a chi gli chiedeva dell’invito del Fmi al governo italiano ad essere più ambizioso sul debito. «Sono molto tranquillo - ha detto - poi lì ci vado anche io, abbiamo già avuto modo di scambiare opinioni durante questo anno di governo».
Nadef: Marattin, ricorso a Consulta su legittimitá scostamento
«Prima del voto abbiamo annunciato in aula che il gruppo Azione-IV-Renew Europe presenterà un ricorso alla Corte Costituzionale per verificare la legittimità costituzionale dello scostamento di bilancio sul quale il Parlamento oggi è chiamato a esprimersi». Lo ha detto Luigi Marattin, deputato di Azione-Italia Viva.
Schlein: senza impegno su sanità non voteremo scostamento bilancio
Alla vigilia del voto, la segretaria del Pd Elly Schlein ha chiesto al governo di trovare almeno quattro dei sette miliardi necessari per la sanità. Se ciò non dovesse accadere, ha avvertito, «se non ci saranno queste risorse, si taglieranno servizi. E voteremo contro». Una strategia, quella di non votare lo scostamento, che potrebbe essere messa in campo anche dall’altra forza politica di opposizione, i Cinque Stelle guidati da Giuseppe Conte. Di fronte a questa ipotesi, Fratelli d’Italia ha chiesto a tutti i parlamentari di non disertare l’aula, così da evitare che la maggioranza vada sotto nella votazione, così come è accaduto ad aprile a Montecitorio.
Giorgetti, saldi? Se situazione peggiora faremo riflessioni
L’incognita della guerra in Medio Oriente potrebbe portare l’esecutivo a ripensare i saldi di bilancio: «Se la situazione peggiora - ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione davanti alle Commissioni bilancio di Camera e Senato - bisognerà fare altre riflessioni». Quanto alla sanità, il ministro ha detto che solo con la prossima legge di bilancio «potrà essere definito e quantificato il livello, in rapporto al Pil, della spesa sanitaria e potranno essere effettuati in maniera compiuta i confronti con i passati esercizi finanziari».
Fitch, Nadef significativo allentamento politica bilancio
Le stime della Nadef rappresentano «un significativo allentamento della politica di bilancio rispetto agli obiettivi precedenti» del governo italiano. Lo scrive l’agenzia Fitch. «Le nostre previsioni aggiornate sul deficit pari al 5,2% del Pil nel 2023 e al 4,2% nel 2024 sono ormai vicine ai nuovi obiettivi del governo dopo le nostre revisioni di maggio». Fitch prevede un calo più contenuto del debito che, riflettendo la revisione del deficit, in rapporto con il Pil scenderà di 1,3 punti percentuali al 140,3% quest’anno, meno rispetto ai 2,2 punti percentuali stimati a maggio. Il debito si stabilizzerà al 140% del Pil nel 2025.
Fitch ha sottolineato che il deficit per il 2023, pari nella Nadef al 5,3% del Pil contro il 4,5% del Def di aprile, è influenzato dal costo del Superbonus. L’obiettivo più ampio per il 2024, pari al 4,3%, incorpora un pacchetto fiscale netto di 0,7 punti percentuali, che dovrebbe includere circa 0,6 punti di tagli fiscali principalmente sul lavoro. Anche gli obiettivi di disavanzo per gli anni successivi «sono stati allentati» fino al 2,9% del 2026. La stima di un graduale calo del rapporto debito/Pil al 139,6% nel 2026 incorpora anche i proventi delle privatizzazioni pari all’1% del prodotto interno lordo, «che consideriamo ambizioso», scrivono ancora gli analisti.
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