ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùAudizione

Nadef, Upb: economia in rallentamento, incertezza dalla guerra in Medio Oriente

Tra le note positive l’Upb cita l’inflazione in calo e l’occupazione «che tiene». Criticità sul Pnrr, attivazione investimenti modesta

di Nicoletta Cottone

Nadef, Giorgetti: fatte le cose giuste con grande responsabiltà

3' di lettura

«La novità della Nadef è rappresentato da un rallentamento complessivo dell’economia rispetto a quanto valutato in primavera». Così la presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio Lilia Cavallari in audizione alle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato sulla Nadef. L’Ufficio parlamentare di bilancio ha validato le previsioni macroeconomiche programmatiche della Nadef 2023. L’esito positivo è stato comunicato dalla presidente Cavallari. Il quadro tendenziale era stato validato subito dopo la pubblicazione della Nota di aggiornamento.

Più incertezza, da guerra in Medio Oriente, difficoltà per l’economia

La guerra in Medio Oriente e «gli eventi drammatici di questi giorni consegnano un quadro di grande incertezza», spiega l’Upb in audizione sulla Nadef. «Questo mette una luce meno radiosa rispetto alla Nadef sulle prospettive dell’economia mondiale» perché «oltre alle difficoltà sul piano umano ci sono difficoltà che possiamo aspettarci sul piano economico» per gli effetti sul commercio mondiale. «Ci sono anche delle difficoltà che possiamo aspettarci sul piano economico, legate soprattutto agli effetti che queste tensioni geopolitiche possono avere sulla dinamica del commercio mondiale. La novità di questi ultimi giorni attenua le luci positive sulle prospettive dell’economia mondiale».

Loading...

Taglio del deficit per calo debito, è fattibile

É «necessario fare degli aggiustamenti per mettere stabilmente il debito su una traiettoria discendente nell’arco dei 10 anni da qui al 2041», ha detto la presidente dell’Upb. A regime lo sforzo di taglio dell’indebitamento netto necessario è di 1,7 punti percentuali nel programma in 4 anni e del 2% nel programma in 7 anni, dice Cavallari, «uno sforzo di consolidamento non banale ma nemmeno impossibile, in linea con sforzi fatti in passato». Di certo «occorre mantenere il debito su un sentiero discendente e questo richiede un aggiustamento». La Nadefm dice, «è in linea con il piano a 7 anni , meno in linea con piano a 4 anni, quindi l’entità dello sforzo di consolidamento è fattibile».

Criticità sul Pnrr, attivazione investimenti modesta

«Permangono criticità connesse con l’ipotesi alla base delle previsioni che vi sia l’integrale, tempestivo ed efficiente utilizzo da parte dell’Italia dei fondi europei del programma Ngeu. Nei primi due anni del programma l’attivazione di investimenti pubblici è stata modesta», ha detto la presidente Cavallari. «In un contesto di inasprimento delle condizioni di accesso al credito, affinché lo stimolo all’attività produttiva sia significativo e duraturo - ha spiegato - occorre avanzare speditamente con l’attuazione degli interventi e con le riforme strutturali».

Peggioramento del deficit 2024 per spesa per interessi

Il maggior deficit 2024 previsto nella Nadef, rispetto alle previsioni del Def, «è ascrivibile unicamente alla più elevata spesa per interessi», ha sottolineato la presidente dell’Upb, Lilia Cavallari, spiegando che «l’avanzo primario, infatti, migliora leggermente in quanto le minori entrate connesse al rallentamento della crescita e le spese accantonate sul fondo destinato alla riduzione della pressione fiscale sono compensate dagli effetti di contenimento del deficit connessi sia con la rimodulazione degli interventi del Pnrr sia, e soprattutto, con la diversa contabilizzazione dei bonus edilizi». «La spesa per interessi quest’anno è in calo - ha evidenziato - ma dal ’24 in poi tenderà a crescere sia in valore assoluto che rispetto al Pil. É una crescita non indifferente, pari a 12 miliardi nell’orizzonte di programmazione, e che tende a gravare sui disavanzi degli anni a venire». Per quanto riguarda il 2023, il peggioramento del disavanzo «deriva dalle maggiori spese per i bonus edilizi emerse dal monitoraggio in corso d’anno. Al netto di queste ultime, nonostante il peggioramento macroeconomico e le minori entrate da contributi legate al taglio del cuneo fiscale previsto dal DL 48/2023, il deficit sarebbe risultato inferiore a quanto atteso nel Def per il venire meno di interventi del Pnrr relativi principalmente agli investimenti».

Nella seconda metà dell’anno Pil ristagna, non sarà brillante

La previsione è per «una seconda metà dell’anno in cui sostanzialmente l’economia ristagna o registra comunque una crescita molto numerata. Ci aspettiamo una seconda metà anno non particolarmente brillante», ha detto la presidente dell’Ufficio Parlamentare di bilancio Lilia Cavallari. Tra le note positive l’Upb cita l’inflazione in calo e l’occupazione «che tiene».

Possibile apertura procedura Ue su disavanzo eccessivo

«La Nadef prevede un disavanzo superiore al 3% in ciascun anno del triennio 2023-25. Se questo risultato fosse confermato a consuntivo nel 2023 e il Governo dovesse mantenere un obiettivo superiore al limite del 3% nel biennio successivo, vi è il rischio che nella primavera del 2024 la Commissione europea proponga al Consiglio di aprire una procedura per disavanzo eccessivo», ha detto la presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio.


Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti