Nadef, via libera senza l’opposizione. E il terzo polo ricorre alla Consulta
Marattin (Iv): «Presenteremo un ricorso alla Corte Costituzionale per verificare la legittimità costituzionale dello scostamento di bilancio sul quale il Parlamento oggi è stato chiamato a esprimersi»
di Emilia Patta
I punti chiave
2' di lettura
Il governo ottiene senza troppi patemi d’animo, grazie al pressing sulle presenze in Aula dei capigruppo della maggioranza e del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, l’autorizzazione ad utilizzare i 15,7 miliardi in deficit liberati dalla Nadef per la legge di bilancio. Un margine che è destinato in gran parte a coprire la proroga del taglio del cuneo fiscale. Con i deputati e i senatori al gran completo per non ripetere l’inciampo di aprile sul Def vengono dunque approvate rispettivamente con 224 sì e 127 no e con 111 si e 68 no le risoluzioni di maggioranza sullo scostamento, dove serve la maggioranza qualificata dei componenti dell’Aula, e sulla Nadef.
Opposizioni per la prima volta dicono no a scostamento
E per la prima volta dall’era pandemica le opposizioni votano compattamente contro. Una novità che investe soprattutto il Pd e la sua postura fin qui bipartisan sulle emergenze di questi anni, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, e sui conseguenti aiuti alle imprese e alle famiglie. Qualche dubbio in effetti era trapelato in mattinata tra i dem, anche perché lo scostamento serve soprattutto a finanziare il taglio del cuneo, ma poi ha prevalso la linea del no. In accordo, per una volta, con tutte le altre opposizioni, compresi i centristi di Azione e Italia Viva.
Schlein:nessun impegno chiaro a difesa della sanità pubblica
«Avevamo chiesto al governo degli impegni precisi per la difesa della sanità pubblica ma non abbiamo avuto risposte - spiega la segretaria Elly Schlein -. Per questo votiamo contro lo scostamento di bilancio e continueremo la battaglia contro i tagli del governo Meloni e contro le liste di attesa».
Conte: Italia a breve fanalino di coda dell’Europa
Critiche anche dal leader del M5s Giuseppe Conte, che punta il dito contro la mancanza di risorse per la sanità, per la crescita e contro il caro vita. «Sono sorpreso di fronte a una presidente del Consiglio che ancora poco fa parlava di un Paese che cresce più degli altri Paesi europei mentre ci ritroveremo ancora, prossimamente, fanalino di coda d’Europa».
Marattin: violato l’articolo 81 della Costituzione
Quanto ai centristi di Azione, Italia Viva e Più Europa, il no allo scostamento arriva addirittura fino alla Consulta per violazione dell’articolo 81 della Costituzione. «Presenteremo un ricorso alla Corte Costituzionale per verificare la legittimità costituzionale dello scostamento di bilancio sul quale il Parlamento oggi è stato chiamato a esprimersi», spiega il deputato di Italia Viva Luigi Marattin, che ricorda come il Pil stia crescendo più dei potenziali e di conseguenza non c’è nessuna delle condizioni per l’indebitamento indicate con la riforma dell’articolo 81 approvata nel 2012: «Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e... al verificarsi di eventi eccezionali», è il dettato costituzionale.
Giorgetti: siamo in situazione eccezionale prevista dalla Carta
Tranchant la replica del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: «La Carta parla di cause eccezionali, mi sembra che siamo in una situazione come questa o sbaglio», dice con riferimento alle guerre in corso.
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