Napoli, assunzione per i primi 294 lavoratori del bacino ex Whirlpool
Firmati i contratti di lavoro con la Italian green factory del gruppo Tea Tek
di Vera Viola
2' di lettura
È una donna, si chiama Desiré Cocozza, la prima dipendente della ex Whirlpool di Napoli che ieri ha firmato un nuovo contratto di lavoro con la Italian green factory del gruppo TeaTek, la nuova azienda che prenderà il posto della multinazionale americana negli stabilimenti di via Argine. Dopo di lei e nell’arco della giornata altri 293 dei 312 lavoratori previsti hanno firmato il nuovo contratto davanti all’ad dell’azienda, Felice Granisso: saranno inquadrati nell’organico della nuova impresa alle stesse condizioni contrattuali ed economiche che avevano maturato con la ex Whirlpool. Per ora, dovranno tornare in Cassa integrazione per dar tempo all’azienda di realizzare l’investimento. Si prevede la spesa di 70 milioni.
Un lieto fine, dopo quattro anni di una dolorosa vertenza aperta dalla multinazionale che ritenendo lo stabilimento napoletano non più remunerativo ne ha deciso la chiusura. Così è stato: a dicembre 2021 sono partite le lettere di licenziamento. Ma i lavoratori e i sindacati non hanno mai smesso di tenere accesi i riflettori. La svolta è arrivata nella primavera scorsa, quando il commissario per la Zes Campania, Giosy Romano, ha annunciato l’esito della gara e l’assegnazione del sito produttivo a Tea Tek Group spa.
«In 24 mesi contiamo di ridare a via Argine uno stabilimento produttivo efficiente. Nel frattempo, inizieranno i percorsi formativi, sigleremo il contratto di programma con il Mimit. Abbiamo promesso ai lavoratori e al Ministero di provare ad assorbire parzialmente nelle nostre produzioni correnti un pezzo della forza lavoro, a partire dai prossimi sei-otto mesi», dice il ceo di Tea Tek, Felice Granisso.
Soddisfazione anche da parte del Governo. «È un giorno importante per i 312 lavoratori dello stabilimento dell’ex Whirlpool di Napoli, frutto di un lavoro di squadra che deve essere portato ad esempio», ha scritto su X il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Per i sindacati, «un momento di felicità e di speranza non solo per i dipendenti del sito di via Argine, ma anche per tutto il Sud», dicono Crescenzo Auriemma e Antonio Accurso, della Uilm.
Alla cerimonia delle firme ha preso parte il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Mentre il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, ha commentato: «Risultato ottenuto con il lavoro e la fiducia reciproca tra istituzioni, sindacati e lavoratori».
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