Napoli, il computer quantico già attrae numerose imprese
Grazie al finanziamento Pnrr di circa 8 milioni e ad altri fondi europei è in corso la realizzazione dell'infrastruttura che già riscuote grande interesse, da Leonardo ad Accenture e NetCom
di Vera Viola
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Napoli verrà installato il computer quantico, con piattaforma a superconduttori di nuova generazione e con un elevato numero di qubit: sarà il primo in Italia. Il progetto del Dipartimento di Fisica della Università Federico II, che gode di un finanziamento del PNRR (Centro Nazionale High Performance Computation (HPC)) e di altri fondi nazionali ed europei per 8 milioni circa, ha suscitato un forte interesse nel mondo imprenditoriale. Numerose industrie sono impegnate in collaborazioni con il Dipartimento sulle tecnologie quantistiche. Primo tra tutti il gruppo Leonardo, ma anche Accenture, QuantWare, SEEQC, NetCom: per citare solo alcune aziende. Queste sono attratte dalle possibili applicazioni delle tecnologie quantistiche. Segno, insomma, delle riconosciute e imponenti ricadute e applicazioni che la tecnologia, essendo giunti a Napoli finalmente alla fase della ingegnerizzazione, potrà avere da qui ai prossimi anni. È stato approvato recentemente anche il progetto europeo (collegato) Pathfinder “Ferromon”, in collaborazione con industrie olandesi e finlandesi e università estere, sulla realizzazione di qubit e processori quantistici alternativi, che partirà in autunno.
«Oggi tutto ciò è possibile e realizzabile +– dice con soddisfazione il professore Gennaro Miele, direttore del Dipartimento che, da fisico teorico, ha sposato in pieno gli scopi individuati dal gruppo di ricerca in superconduttività coordinato dal Prof. Francesco Tafuri – in quanto la Federico II ha maturato una importante esperienza lavorando sulla piattaforma superconduttiva quantistica sin dagli anni 70».
L'azienda SEEQC ha già operativo un prototipo a cinque qubit di computer quantistico inaugurato lo scorso aprile in un laboratorio congiunto con l'ateneo federiciano presso la sede universitaria di San Giovanni a Teduccio. Mentre il nuovo grande computer quantico è in costruzione nella sede del Dipartimento di Fisica Ettore Pancini. I lavori di realizzazione del laboratorio che ospiterà il computer quantistico e la fornitura del criostato a diluizione, che funziona a temperature prossime allo zero assoluto e di tutta l'elettronica dedicata al controllo e alla lettura dei qubit sono stati assegnati a varie imprese tramite bandi pubblici.
«La costruzione è partita – conferma il professore Miele – perché sono stati risolti problemi ingegneristici importanti. Ora si accelera». Sono in via di pubblicazione due ulteriori bandi europei per il completamento dell’apparato. Il computer progettato è di tipo modulare o “aperto”, per poter sostituire ed integrare componenti dei processori quantistici ed avviare fasi di ricerca e sviluppo congiunti fra Università, Industria ed enti di ricerca. Il processore quantistico è scalabile con numero crescente di qubit fisici, che alla fine del progetto (nel 2026) non saranno inferiori a 24 e, auspicabilmente, arriveranno a 64 nell'anno successivo. In altre parole, sarà disponibile una infrastruttura capace di competere con le più performanti nel mondo. Risultato conseguito grazie alle ricerche portate avanti da 50 anni. Prima con lo sviluppo di tecniche sui circuiti con superconduttori, poi, con esperimenti di frontiera su effetti quantistici macroscopici. Nel 2020 a Napoli è stata realizzata la prima misura in Italia di un qubit superconduttivo. Si arriva a poter cogliere oggi le opportunità offerte dal PNRR grazie ad un background scientifico di prestigio. Si completa il progetto con il Centro di Nano-fabbricazione, in costruzione e operativo da inizio 2024, il programma di Dottorato in “Quantum Technologies”, la Laurea Magistrale Quantum Science and Engineering, la Quantum Computing Academy.
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