Napoli Contemporanea protagonista della scena artistica
Progetti di lunga durata, rigenerazione urbana, arte pubblica e una nuova identità per il PAN e la Casina Pompeiana dopo anni di noncuranza
di Sara Dolfi Agostini
I punti chiave
4' di lettura
Da giugno 2023, la Napoli dell'arte potrà contare su una nuova iniziativa promossa dal Comune di Napoli dal titolo «Napoli Contemporanea», ideata con la consulenza artistica dello storico dell'arte, giornalista e docente dell'Università Iulm di Milano, Vincenzo Trione. Napoletano di origine e milanese di adozione, Trione ha collaborato direttamente con il sindaco Gaetano Manfredi e il coordinatore delle politiche culturali Sergio Locoratolo, entrambi presenti alla conferenza stampa al Pan Palazzo delle Arti Napoli. Il loro programma va ad arricchire una scena vivace, merito delle gallerie – dalle napoletane Lia Rumma e Alfonso Artiaco a Giangi Fonti alle straniere Thomas Dane e adesso anche Gisela Captain – e della nomina solo qualche mese fa della ormai ex curatrice della Fondazione Prada di Milano, Eva Fabbris, a direttrice del MADRE - Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, istituzione di riferimento del contemporaneo finanziata dalla Regione Campania.
Il programma
A esordire è stato Locoratolo, che ha annunciato una serie di lavori infrastrutturali dedicati alla manutenzione di siti culturali che ospiteranno opere d'arte contemporanea e di design, e tra questi ci sono destinazioni importanti come San Domenico Maggiore, il Maschio Angioino, Castel dell'Ovo e lo stesso PAN, programmati per anni con eventi sporadici e mostre chiavi in mano senza una visione culturale d'insieme. Una decisione strategica, visto che secondo l'ISNART – Istituto Nazionale Ricerche Turistiche – in uno studio commissionato dall'Osservatorio sull'Economia del Turismo delle Camere di Commercio della Campania e pubblicato a gennaio 2023 – il 44% dei turisti che visitano la Campania la scelgono per la cultura, e solo il 12% per l'enogastronomia, comunque eccellente dato che risulta la seconda regione stellata dalla prestigiosa Guida Michelin dopo la Lombardia. Questa fase si concluderà a settembre 2024, ma andrà in parallelo a una rassegna dal titolo «OPEN Arte Al Centro» che offrirà appuntamenti artistici già a partire dal 23 giugno.
Il calendario è stato dettagliato da Trione e vedrà le lanterne di Antonio Marras per Vico San Pietro a Majella e le Rampe del Salvatore, chiuse dagli anni '70 e riaperte per l'occasione. A seguire il 28 giugno, in Piazza del Municipio, la celebre Venere deli Stracci di Michelangelo Pistoletto nel 1967 rinascerà come opera d'arte pubblica. L'evento arricchisce le celebrazioni per il 90° compleanno dell'artista in attesa della sua grande mostra retrospettiva al Castello di Rivoli durante Artissima. “È un'opera metafora del nostro tempo e metafora plastica di questa città, che mescola bellezza e contraddizione” ha spiegato Trione, annunciando che Pistoletto riceverà anche un diploma honoris causa dall'Accademia di Belle Arti di Napoli.
A settembre si continua con un'opera del designer Gaetano Pesce alla Rotonda Diaz in collaborazione con il Conservatorio, e una serie di progetti speciali: il laboratorio fotografico del napoletano Antonio Biasiucci con i suoi studenti dell'Accademia, la mostra di Claudio Parmiggiani alla Chiesa di San Severo al Pendino, e due opere permanenti. La prima è il progetto di illuminazione del colonnato di Piazza del Plebiscito di Daria d'Antonio per il film «La Mano di Dio» di Paolo Sorrentino, cui si aggiunge, al Maschio Angioino, l'opera «Lacrime di Coccodrillo» di Francesco Vezzoli – protagonista della mostra personale «Vita Dulcis» al Palazzo delle Esposizioni di Roma – finanziata dal PAC del Ministro della Cultura a cui il Comune candiderà presto anche il maestro della fotografia Mimmo Jodice.
Le nuove istituzioni artistiche
Trione ha parlato della trasformazione delle istituzioni, un progetto di lunghe vedute che riflette il pensiero del sindaco Manfredi secondo cui Napoli Contemporanea “sarà un'importante occasione di rigenerazione urbana” per riscoprire “la capacità evocativa di Napoli attraverso l'arte, mettendo insieme tradizione e capacità di guardare oltre”. Così a settembre 2024, finiti i lavori di restauro, “il PAN diventerà il primo Museo dell'Immagine e documenterà la sua centralità nei campi di fotografia, video, cinema, arte digitale e linguaggi tradizionali con una project room virtuale in collaborazione con il Meet - Digital Culture Center di Milano” ha affermato Trione, e aggiunto, “la Casina Pompeiana (che si trova nella Villa Comunale a pochi passi dal Lungomare e dal PAN ndr), invece, sarà un luogo più dinamico dedicato a performance e happening”. A un interesse per l'arte digitale condiviso dallo stesso sindaco, si aggiunge dunque la volontà di offrire programmazioni inedite per il panorama artistico italiano, capaci altresì di creare sinergie con una città ricca di suggestioni culturali ed economiche. Infatti dal 2016 Napoli è sede della Apple Academy, centro di ricerca e sviluppo di app e progetti digitali avviato con l'Università Federico II, ed è sempre più palcoscenico e soggetto di serie televisive e produzioni cinematografiche, da l'«Amica Geniale» a «Generazione 56 K», da «Mixed by Erry» a «È sta la mano di Dio». E proprio di recente sono partiti anche i lavori nell'ex area NATO, nel comune adiacente di Bagnoli, per il Distretto Campano dell’audiovisivo che includerà altresì il progetto di una Scuola di formazione del Cinema e dell’Audiovisivo da 3 milioni di euro, il tutto finanziato della Fondazione Film Commission Regione Campania.
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