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Nasce il catasto dell’uva da tavola, per programmare la produzione

Con oltre 45mila ettari coltivati, è il terza frutto più prodotto in Italia, dopo mele e pesche

(Giovanni - stock.adobe.com)

1' di lettura

L’obiettivo è quello di permettere alle aziende agricole la programmazione produttiva e commerciale, grazie a indicazioni precise e aggiornate sulle varietà e sull’anno di impianto. Nasce così il Catasto dell’uva da tavola, la cui idea è stata lanciata a Fruit Logistica, la principale fiera dell’ortofrutta europea in corso a Berlino. Lo strumento è il frutto della collaborazione tra la Commissione Italiana Uva da Tavola (Cut) e Cso Italy, il Centro servizi ortofrutticoli.

Con oltre 45mila ettari investiti (di cui il 60% in Puglia e il 35% in Sicilia), l’’uva da tavola è la terza specie più coltivata in Italia (dopo mele e pesche), eppure le imprese ortofrutticole hanno poche informazioni utili per fare programmazione, visto che non sempre le statistiche a disposizione sono corrette. Al momento, la costruzione dello strumento è in corso, con un campione che a oggi conta 35 organizzazioni di produttori (Op) per un totale di 8mila ettari.

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