Nasce la nuova Italiana Assicurazioni Efficace la fusione con Uniqa
di Laura Galvagni
3' di lettura
Il punto di partenza sono 2 miliardi di premi. È sulla scorta di questa cifra che prenderà il via la nuova avventura di Italiana Assicurazioni che nell’arco di una paio di settimane completerà l’incorporazione delle compagnie del gruppo Uniqa Italia (Uniqa Assicurazioni, Uniqa Previdenza e Uniqa Life) dando vita a una nuova realtà capace «di esprimere quella multicanalità che come concetto concreto non era ancora presente in Reale Group», ha sottolineato Roberto Laganà, direttore generale della società, in questo colloquio con Il Sole 24 Ore. A questo punto si è arrivati dopo un percorso durato 18 mesi e che sarà già sancito dal bilancio 2018 sebbene, sul piano operativo, la fusione diventerà effettiva dal primo gennaio 2019.
Questo passaggio, dimensionalmente ed economicamente rilevante per Italiana Assicurazioni, concretamente che effetti avrà?
Come dicevo con l'integrazione creiamo un’entità espressione concreta del concetto di multicanalità. E questo perché opereremo con un’ampia diversità di canali distributivi, rete agenziali, broker, promotori e canale bancario, ma anche attraverso un’eterogeneità degli intermediari. All’interno dello stesso canale potremo trovare agenti con un’identità diversa tra loro. Quelli di Uniqa, per esempio, per la maggior parte operano con una pluralità di mandati, l’opposto della storica rete Italiana Assicurazioni. Questo porterà certamente un dinamismo diverso rispetto al passato.
Ma come cambierà la compagnia?
Ci sarà una prevalenza del vita ma in entrambi i segmenti, anche nel danni, potremo offrire un catalogo completo di prodotti. Nel Vita, per esempio, mutuando il know how di Uniqa saremo in grado di offrire sia prodotti tradizionali sia con una componente finanziaria rilevante. Avremo una proposta assicurativa di vera gestione patrimoniale. Rappresenteremo un’eccellenza nel mercato assicurativo italiano.
Sulla scorta di quali numeri?
La fusione sarà effettiva dal 2019 ma gli effetti saranno retroattivi sul bilancio 2018 che potrà contare su un portafoglio premi di 2 miliardi di euro. Inoltre, posso dirle che questa operazione sarà in grado di portare dei benefici anche alla Solvency di gruppo.
In che misura?
È una valutazione che completeremo nelle prossime settimane ma gli effetti sulla solidità patrimoniale di Reale Group saranno positivi. Tutto il gruppo avrà una dimensione di 5 miliardi di raccolta con una ripartizione equa tra i tre rami: un terzo sarà vita, un terzo auto e un terzo danni non auto.
Che piani avete per il futuro? Vi siete già dati degli obiettivi di sviluppo?
Immaginiamo un futuro di crescita. Certamente fisiologica e poi, avendo costituito un’azienda che avrà un’efficacia rilevante, pensiamo di poter diventare particolarmente attrattivi per i nuovi intermediari. Gli agenti di Uniqa plurimandatari, per esempio, una volta verificate le nostre potenzialità, sono certo che saranno più propensi a sviluppare la produzione pescando dal nostro bacino.
Durante il processo di aggregazione quali sono state le principali complessità che avete dovuto affrontare?
Abbiamo dovuto unificare tutte le attività annesse al business e questo ci ha portato a compiere delle scelte importanti: sul piano degli strumenti informativi, sul fronte della gamma prodotti e sulla migliore organizzazione. In proposito, per esempio, abbiamo introdotto una novità assoluta: il front office retail. Una struttura, con sede ad Udine e formata da una quarantina di persone, che dovrà essere l'interlocutore chiave per risolvere tutte le tematiche e ogni esigenza della rete. Siamo convinti che questo ente sarà l'acceleratore delle dinamiche di sviluppo della compagnia. Le domande che ci siamo posti sulla migliore organizzazione, peraltro, hanno prodotto dei cambiamenti anche a livello di gruppo con la creazione di due centri di eccellenza, uno a Milano e l'altro a Torino.
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