In Cina nasce la prima holding finanziaria privata, ma Ant e Tencent restano in coda
Pechino ha lanciato due anni fa la separazione tra attività finanziarie e attività commerciali, ma per i giganti del tech la strada è ancora lunga
di Rita Fatiguso
2' di lettura
Nasce la prima holding finanziaria privata, ma Alibaba e Tencent - i giganti dell’hi-tech che hanno ispirato la riforma - restano in stand by. La Banca centrale cinese ha fatto ufficialmente il nome di China Wanxiang Holding, legata al conglomerato industriale cinese Wanxiang Group Corp., come la prima azienda privata cinese in grado di ottenere una licenza per poter gestire una holding finanziaria. Wanxiang ha superato i giganti fintech Ant Group e Tencent Holdings, proprio quelli che nel novembre 2020 hanno ispirato la riforma: i privati, per operare finanziariamente, devono ottenere una licenza ad hoc e, soprattutto, cambiare pelle.
Un vero salto nel vuoto
Sei una società cinese al di fuori del settore finanziario titolare di due o più istituzioni finanziarie? Allora devi metterti in regola.
Un vero salto nel vuoto per il 30% del Pil cinese, pari all’attività dei servizi digitali del Paese, dominato dai big del tech. Insieme allo State Council la Banca centrale nel novembre del 2020 ha introdotto nuove regole imponendo soprattutto indirizzate ai giganti tecnologici operativi nell’e-commerce tra cui Ant financial di Alibaba intimando loro di separare nettamente economia da finanza.
Giganti che, per ora, restano in coda in attesa di ricevere la sospirata autorizzazione.
Stop all’attività bancaria
Il monito del Governo centrale, due anni fa, suonò sinistro. La Cina aveva deciso di imporre la registrazione come società di partecipazione finanziaria ai gruppi industriali che fino a quel momento avevano agito in forma ibrida, puntando alla separazione di attività commerciali e industriali da quelle finanziarie.
La richiesta di Wanxiang (attiva nel settore assicurativo a latere di una consolidata attività industriale principalmente nel settore automotive) è stata appena accettata ed è conforme alle regole prescritte.
Serve l’ok definitivo
Una volta decise le nuove regole, è scattato il difficile cammino verso la regolarizzazione. Via i prodotti finanziari dagli scaffali dell’e-commerce, sì alla nascita di un’entità a parte destinata alla finanza. Un percorso che si sta rivelando molto in salita.
La società di Jack Ma è stata la prima a finire nel mirino delle autorità cinesi che hanno detto stop al caos normativo. Del resto il fondatore di Alibaba vantava un patrimonio personale pari al valore dei fondi che la sua piattaforma di pagamenti Ant Financial chiedeva al mercato con la doppia Ipo a Hong Kong e Shanghai, poi stoppata dal Governo.
Infine, al ricco settore privato è stato anche imposto di sanare gli squilibri del socialismo con caratteristiche cinesi staccando assegni miliardari in nome della prosperità comune. Un benessere che ha le sue radici proprio nel caos normativo che ne ha permesso la crescita smisurata.
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