Natale, tutto quello che c’è da sapere sui tamponi rapidi prima di incontrare i parenti
Il test andrebbe eseguito a ridosso dell’incontro, ma almeno 24 ore dopo un eventuale contatto a rischio
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A poche settimane dal Natale è iniziata la corsa al tampone in vista del cenone in famiglia. Sulle persone da ospitare a cena o a pranzo a casa non dovrebbero arrivare divieti, ma l'invito a evitare di incontrare persone non conviventi. In tanti non rinunceranno però a trascorrere Natale in famiglia, magari con i figli rientrati a casa da un’altra città. Ecco perché ai laboratori privati arrivano le richieste di chi, per “proteggere” i propri cari, vuole sottoporsi al test nei giorni precedenti alle feste. «Sono già centinaia le persone che hanno prenotato un tampone a ridosso del Natale nei nostri centri - spiega Mariastella Giorlandino, amministratrice delle reti Artemisia Lab che effettuano i test in otto strutture diffuse nel Lazio - noi stiamo prenotando però con l'indicazione di ricontattarci qualche giorno prima per valutare le singole situazioni e stabilire i tempi e la modalità più opportune».
I tamponi rapidi anche in farmacia
Sempre nel Lazio, sono oltre 15mila i tamponi rapidi effettuati in dieci giorni solo nelle oltre 200 farmacie che si sono attrezzate. Ma il numero aumenta di giorno in giorno. Alcune si sono dotate di gazebo esterni. E i test antigenici nelle farmacie sono una realtà anche in Trentino.
Come utilizzare al meglio i test antigenici
La raccomandazione che arriva dagli esperti è di non anticipare i tempi. Il tampone rapido fotografa la situazione nel momento in cui lo si effettua. Si può risultare negativi al test rapido, ma infettarsi nelle ore successive, prima dell’incontro familiare. Oppure, potrei risultare negativo, anche se sono stato contagiato ma il tampone non è ancora in grado di rilevare la positività, perché il virus non ha ancora comincia a replicarsi. Ecco perché il test andrebbe eseguito a ridosso dell’incontro, ma almeno 24 ore dopo un eventuale contatto a rischio. Ad ogni modo il tampone rapido negativo non è un «passaporto» sicuro. Di qui l’importanza di distanza e mascherine.
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