ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùInverno demografico

Natalità, dall'assegno unico agli sgravi per i figli: cosa è previsto adesso e cosa può cambiare

Tridico (Inps): «Non penso che la proposta del ministro Giorgetti sia alternativa all’assegno unico, anzi rafforza il sostegno alla famiglia». Il ministro dell’Economia: «Non possiamo tassare allo stesso modo chi è single è chi ha una famiglia» con figli

3' di lettura

Ad un anno dall’arrivo dell’Assegno unico universale, in vigore da marzo 2022, il bilancio dell’Inps è positivo: ha raggiunto una platea di oltre 9,6 milioni di under 21, con un assegno medio di circa 168 euro per figlio al mese. Lo ha sottolineato il presidente Pasquale Tridico, nel corso di un seminario sulla misura di sostegno alle famiglie, definendolo «uno strumento importante, rafforzato in legge di Bilancio per spingere la natalità che - ha osservato - per il nostro Paese è un grave problema». L’Assegno unico quindi, con quasi 20 miliardi di euro all’anno, è sicuramente una delle «misure di assistenza più importanti», perché ha la caratteristica peculiari rispetto agli strumenti di prima: «arriva a tutti, disoccupati, poveri, subordinati e parasubordinati». Va integrato però con altre forme di sostegno.

Assegno unico e detassazione

È in quest’ottica che, secondo il presidente Inps, va letta la proposta avanzata dal governo con il ministro Giorgetti di detassare le famiglie con almeno due figli. «Non penso che la proposta del ministro Giorgetti sia alternativa all’assegno unico, anzi rafforza il sostegno alla famiglia, misure del genere esistono anche in altri paesi come la Francia», ha osservato, esortando quindi a «pensare a strumenti combinati: detassazione, assegno unico, servizi. Anche perché i dati ci mostrano che dove i tassi di natalità sono alti anche l’occupazione femminile è alta. Dobbiamo combinare politiche di fiscalità, servizi e sostegno al reddito».

Loading...

Giorgetti: non possiamo tassare ugualmente single e genitori

In un’audizione sul Def Giorgetti è tornato sul tema natalità sostenendo che «è chiaro che dobbiamo in qualche modo immaginare di mettere in campo un’azione shock». Lo ha detto precisando che «non sia neanche il caso parlare di incentivi alla natalità, ma di eliminare disincentivi alla natalità: non possiamo tassare allo stesso modo chi è single è chi ha una famiglia con figli perché evidentemente chi ha dei figli ha dei costi e sopporta dei costi che in qualche modo alterano il concetto, tanto caro a tanti qui presenti, della progressività del carico fiscale». E ha aggiunto: «Non sono così sciocco da pensare che solo un incentivo fiscale possa produrre un significativo effetto sulla natalità»

Sul tipo di intervento le opzioni studiate al ministero dell'Economia sono più d'una, dal quoziente famigliare introdotto in via sperimentale per il Superbonus delle villette agli sconti sull'Irpef. Il fatto è che la sfida è enorme, a differenza degli spazi di bilancio che sono strettissimi.

Def: a studio aumento assegno unico e misure famiglie

Tornando all’assegno unico, è lo stesso Piano nazionale di riforme che accompagna il Def che chiede di rafforzare assegno unico e misure per le famiglie con bebé e/o numerose. «In correlazione con l'attenzione che nella delega fiscale verrà riservata alle famiglie, sono allo studio misure, nel quadro del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica e degli equilibri di bilancio, per aumentare gli importi base dell'assegno unico, aiutare le famiglie con figli neonati e le famiglie numerose, nonché per superare alcune criticità emerse dopo la prima annualità di applicazione dell'istituto», si legge.

Le misure per la famiglia

Il governo intende potenziare i servizi educativi per l'infanzia, promuovere iniziative di conciliazione dei tempi lavoro - famiglia e incrementare i congedi parentali; favorire la diffusione di centri e servizi di supporto nelle diverse fasi della vita familiare e di sostegno alle scelte genitoriali. In tale quadro, si ritiene necessario lavorare sia in materia di conciliazione vita-lavoro sia per una maggiore partecipazione delle donne e in particolare delle madri al mercato del lavoro. «L'obiettivo - si legge nel Pnr - è favorire al contempo la diffusione di un approccio responsabile verso la maternità nelle relazioni di lavoro individuali e collettive, investendo sul welfare aziendale, dove già peraltro esistono best practices che devono essere diffuse, e implementando la destinazione di risorse al sostegno della maternità»


Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti