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«Stiamo provando a snellire le procedure che al momento sono molto complesse poichè lavoriamo in numerosi comuni e ciascuno deve emettere più autorizzazioni». Vittorio Cuciniello, ad di Gori, elenca criticità emerse e soluzioni adottate nella realizzazione delle opere finanziate con fondi europei React-eu e Pnrr.
Il rapporto con i Comuni rischia di diventare una criticità. Come pensate di risolvere?
Ci stiamo organizzando con le amministrazioni con cui abbiamo condiviso tutto, sin dalla fase di progetto. Ci sembra la strada giusta per poter rientrare nei tempi stretti della Ue.
Si è detto che si incontrano notevoli difficoltà anche in fase di progettazione.
Abbiamo avuto la capacità di candidarci a vari filoni ed è andata bene. Nel bando React Eu ci siamo piazzati al primo posto, sul Pnrr al quinto. Abbiamo presentato progetti elaborati internamente poiché sono interventi su cui stavamo già lavorando, dando centralità alla digitalizzazione.
Molti enti hanno avuto difficoltà a cooptare tecnici. È così anche per voi?
Effettivamente se ne ha molto bisogno, e non è facile reperire le competenze necessarie. Noi abbiamo in corso la selezione per assumere 20 risorse specializzate. Abbiamo anche creato dei team di progetto che dialogano anche con le imprese a cui chiediamo una organizzazione analoga.
I programmi Ue accelerano quindi la realizzazione di opere già previste?
Direi opere necessarie per ridurre le perdite delle reti idriche. Effettivamente possiamo imprimere una forte accelerazione. Se avessimo dovuto utilizzare le risorse provenienti dalla tariffa avremmo potuto completare le opere non prima del 2032. Insomma, possiamo recuperare sette anni.
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