ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIntervista a Aldo Werdin

«Negli alberghi più clienti ma manca il personale»

Il presidente degli albergatori liguri traccia un primo bilancio dell’estate che volge decisamente in positivo

di Raoul de Forcade

 Il Levante ((

2' di lettura

L’estate 2023 si prospetta con presenze in aumento, rispetto al 2022, negli alberghi della Liguria. E se maggio e giugno hanno avuto un andamento con luci e ombre ma complessivamente positivo, con circa un +15%, anche per luglio e agosto è prevista una crescita a due cifre. Ma pesa in qualche misura la difficoltà a reperire personale. A spiegarlo è Aldo Werdin, alla guida di Federalberghi Liguria.

Esperto. Aldo Werdin, presidente di Federalberghi Liguria e ad dell'Excelsior Palace Hotel di Rapallo

Presidente, come sono andati maggio e giugno?

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Sono stati due mesi altalenanti, quanto a presenze negli alberghi liguri. Soprattutto perché il tempo non è stato favorevole. È il Ponente ad aver sofferto di più, specie a giugno. Invece il Levante ha tenuto, perché ci sono stati numerosi eventi legati al turismo congressuale. Uno su tutti, il Convegno dei Giovani di Confindustria a Rapallo. Città che, il 10 luglio, ospiterà anche il Forum Ambrosetti. Si tratta di manifestazioni non legate alle condizioni meteo. Ci si aspettava più presenze, invece, nella settimana della regata Ocean race (24 giugno-2 luglio, ndr). Abbiamo avuto il 57% d’occupazione di camere mentre, quando era stato fatto il budget, si prevedeva il 90%. In sintesi, rispetto a maggio e giugno 2022, il Ponente ha segnato, molto a spanne, un -5% di presenze. Mentre il Levante ha segnato un +20%. Nel complesso, c’è un saldo positivo del +15%.

E per luglio e agosto cosa prevede?

Le prospettive sono buone, c’è un trend positivo e le prenotazioni, già all’inizio dell’anno, erano migliori di quelle del 2023. Non abbiamo ancora dati ufficiali ma prevediamo un +10-15% di presenze sul 2022. Quest’anno abbiamo un importante e decisivo ritorno dei clienti americani. L’aumento di clientela statunitense, peraltro, ha fatto da contraltare alla mancanza di ospiti provenienti da Russia, Ucraina e Paesi dell’ex Unione sovietica.

Ma i russi spendevano di più degli americani?

Diciamo che hanno due modi differenti di fare turismo. Il russo viveva l’albergo al 100%: stava nella spa, nella spiaggia dell’hotel e mangiava e beveva a tutte le ore. Lo statunitense, invece, fino a prima del Covid era il tipico cliente da bed and breakfast. Stava meno in albergo e andava a mangiare
nei locali tipici.

Perché dice prima del Covid?

Perché dopo la pandemia il comportamento degli americani
è cambiato: utilizzano il ristorante e le strutture dell’albergo
più di prima.

Avete riscontrato problemi nel reperire personale, quest’anno?

Sicuramente accusiamo una penuria di personale, anche perché stiamo lavorando più dell’anno scorso. Gli alberghi danno dei servizi e i camerieri devono agire di conseguenza, capendo i gusti e le necessità dei clienti. Occorre avere personale professionale, che non cambi tutti i giorni; e le difficoltà nel reperirlo esistono. Gioca a sfavore anche la carenza di posti letto dove far dormire il personale: non si trovano più appartamenti in affitto, perché vengono utilizzati per locazioni brevi.

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