Scuola, nei parchi o con classi all’aperto: cresce la voglia di didattica alternativa
All'Altipiano di Trieste, le nove sezioni dell'infanzia che quest'anno avevano iniziato un progetto di scuola green, con balle di fieno al posto di scivoli e altalene, sono pronte a tornare nel bosco quanto prima. A Torino i cortili di 45 asili nido saranno aperti da metà giugno al 31 luglio per accogliere piccoli gruppi di bambini da 0 a 3 anni iscritti per l'anno in corso.
di Andrea Gagliardi
All'Altipiano di Trieste, le nove sezioni dell'infanzia che quest'anno avevano iniziato un progetto di scuola green, con balle di fieno al posto di scivoli e altalene, sono pronte a tornare nel bosco quanto prima. A Torino i cortili di 45 asili nido saranno aperti da metà giugno al 31 luglio per accogliere piccoli gruppi di bambini da 0 a 3 anni iscritti per l'anno in corso.
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A Bergeggi (Savona) gli studenti si salutano in piazza, dove nei prossimi giorni sarà allestita una classe all'aperto, con le distanze di sicurezza garantite. A Napoli i bambini dell'istituto elementare Casanova si sono rincontrati l’ultimo giorno di scuola, dopo mesi passati a distanza. L'appuntamento non era nelle loro classi, ma a un sit-in per chiedere “meno wi-fi e più maestre”. A Torino i cortili di 45 asili nido saranno aperti da metà giugno al 31 luglio per accogliere piccoli gruppi di bambini da 0 a 3 anni iscritti per l'anno in corso.
In Veneto le “professionali” tornano in classe
L’emergenza coronavirus, con la chiusura degli edifici scolastici e didattica a distanza, ha fatto crescere la voglia di tornare a scuola e proseguire una didattica alternativa. A Trieste l'Istituto comprensivo Altipiano dove le aule sono giardini e le lezioni si tengono a stretto contatto con la natura. A Prato ha suscitato dibattito l’iniziativa della maestra d’asilo Francesca Sivieri, che dal 25 maggio ha riunito i suoi bambini in un parco per leggere loro delle favole. Le classi terze e quarte delle scuole professionali del Veneto rientrano in classe per un'intera settimana per preparare al meglio gli esami di qualifica e l'esame per il diploma. Gli studenti potranno beneficiare, prima del 30 giugno, termine dell'attività formativa, di una settimana di ripasso e approfondimento in vista dell'esame.
L’incognita plexiglas
Da Nord a Sud gli ultimi scampoli di scuola, quest'anno vissuti a distanza, si trascorrono già con gli occhi puntati a settembre, quando si spera che le aule potranno di nuovo accogliere gli studenti. Il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, assicura che il lavoro su questo fronte prosegue: «Ora definiamo le linee guida per settembre, per portare gli studenti a scuola in presenza e in sicurezza». Con un piano che non esclude però addirittura un distanziamento con divisori in plexiglass. Anche per il viceministro Anna Ascani è ora di tornare in classe: «Rimane la consapevolezza - spiega - che a settembre non si può ricominciare con la Didattica a distanza. Perché la scuola è un'altra cosa». E se tra i banchi bisognerà indossare le mascherine non è questo il momento per stabilirlo: «Si potrà decidere, credo, più a ridosso del nuovo anno scolastico, anche alla luce dell'andamento dell'epidemia». L'auspicio del presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, è che si possa tornare tra i banchi e senza plexiglas: «Se fosse possibile evitarlo sarebbe meglio», ha precisato.
Il progetto scuola green a Trieste
Intanto la voglia di tornare in classe, nonostante l'estate alle porte, continua a farsi sentire tra gli studenti. All'Altipiano di Trieste, le nove sezioni dell'infanzia che quest'anno avevano iniziato un progetto di scuola green, con balle di fieno al posto di scivoli e altalene, sono pronte a tornare nel bosco quanto prima. Ugualmente a Genova, dove in attesa di un ritorno tra i banchi, il Contubernio D'Albertis organizza una festa all'aperto in sicurezza per salutare gli alunni di quinta primaria che il prossimo anno saranno seduti su altri banchi. Con la speranza che non siano a distanza.
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