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Nel 2022 oltre 80mila opere d’arte recuperate

Per un valore di poco meno di 85 milioni di euro grazie all’attività dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale

di Marilena Pirrelli

4' di lettura

Nel 2022 i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno recuperato 80.522 beni d'arte per un valore complessivo stimato di 84.274.073 €. È il bilancio dell’attività svolta lo scorso anno dal Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, la cui Banca dati di opere da ricercare, con 1.300.000 file. L’attività operativa evidenzia nel 2022 una graduale diminuzione dei reati contro il patrimonio culturale, anche alla luce delle innovazioni legislative (Legge n. 22 del 22 marzo 2022 ) che hanno inasprito il sistema sanzionatorio, rendendo più efficace l'attività repressiva, prevedendo anche la possibilità per gli ufficiali di polizia giudiziaria dell'Arma Tpc di svolgere attività sotto copertura per contrastare il traffico illecito di opere d'arte.Tanti i risultati raggiunti e innumerevoli i recuperi, in molti casi di beni di elevato valore culturale ed economico. Sono state promosse restituzioni alle Comunità italiane ed estere e intraprese innovazioni tecnologiche a partire dalla Banca Dati delle opere sottratte.

Recuperi e e sequestri

L’attività operativa dei carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, posti a diretta collaborazione del Ministero della cultura, ha registrato nel 2022 una graduale diminuzione dei reati contro il patrimonio culturale, tra i recuperi oltre 17mila erano reperti archeologici, più di 21mila paleontologici, a seguire in quello dei beni antiquariali, archivistici e librari (9.653) e nell’ambito della contraffazione, sono state sequestrate 1.241 opere, di cui 951 di arte contemporanea. Inoltre sono stati sottoposti a sequestro oltre 250 reperti archeologici o paleontologici e beni antiquariali e archivistici e librari per un valore complessivo stimato di circa 86 milioni di euro, nel caso in cui fossero stati immessi sul mercato. A fronte di una lieve flessione dei furti di beni culturali (-3,7%), il settore in cui si è rilevato il maggior decremento (-30%) è quello relativo ai furti in luoghi espositivi, passati da 84 nel 2021 a 58 nel 2022, presumibilmente connesso con l'attivazione di misure di sicurezza attiva e passiva dei siti, mentre sono in leggero incremento i furti nei luoghi di culto (3.904 a 4.144), negli archivi pubblici privati ed ecclesiastici (+25%) ein musei e pinacoteche (+8,3%). Sono aumentati i controlli di mercati e fiere antiquariali da 393 a 713, proprio in virtù della ripresa dell’attività in presenza e in oltre 2273 esercizi commerciali con 70 sanzioni amministrative.

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Controlli sul territorio

Anche nel 2022 l'azione preventiva è stata sostenuta grazie a una maggiore proiezione esterna dei militari impiegati nel controllo del territorio, che ha permesso di ridurre del 36,8% l'attività illecita degli scavi clandestini (da 38 nel 2021 a 24 nel 2022), in primis in Sicilia, con conseguente deferimento di 66 soggetti. Il monitoraggio costante delle piattaforme “e-commerce” di quasi 11mila oggetti ha consentito, nel 2022, di recuperare dai siti web 4.935 beni culturali e deferire 112 soggetti.

TOTALE FURTI DI BENI CULTURALI
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TIPOLOGIA DEGLI OGGETTI TRAFUGATI
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Cosa torna a casa

Infine nello scorso anno ci sono stati importanti recuperi: tra questi Orfeo e le Sirene, gruppo scultoreo in terracotta della fine del IV secolo a.C., trafugato negli anni ’70 a Taranto e riportato in Italia dopo essere passato dalle mani di diversi ricettatori fino a giungere in Svizzera per un restauro clandestino restauro e poi acquistate dal Paul Getty Museum di Malibu. Recupero avvenuto grazie all'indagine condotta dal Reparto Operativo del TPC, coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto e in collaborazione con il District Attorney’s Office di Manhattan (New York – U.S.A.) e l'Homeland Security Investigations (H.S.I.). Le varie attività svolte in cooperazione di polizia con i collaterali Uffici esteri, assieme alla “diplomazia culturale”, hanno permesso il rimpatrio di molte altre opere di notevole rilevanza, costituendo un'arma vincente nella lotta al traffico illecito dei beni culturali. L'Unità specializzata dell'Arma, in mezzo secolo di vita, ha restituito al pubblico o ai legittimi proprietari più di tre milioni di beni culturali, nonché sequestrate circa 1.368.267 opere false.

Sequestro a Verona

Intanto la Guardia di Finanza di Venezia ha concluso un’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Verona, che ha consentito di sequestrare numerose opere d’arte falsamente attribuite a Filippo De Pisis, Giacomo Balla, Piero Dorazio e Tancredi Parmeggiani denunciando un mercante d’arte veronese. Il sequestro rientra in una più ampia indagine che ha condotto recentemente al sequestro di opere contraffatte attribuite a Giambattista Tiepolo (il maggior pittore del Settecento veneziano) e Beppe Ciardi (famoso vedutista trevigiano di fine ’800). Dall’indagine è stata accertata la commercializzazione di 11 opere d’arte falsamente attribuite, tra gli altri, ad artisti quali Giorgio de Chirico (un dipinto), Mario Schifano (un dipinto) e Pablo Picasso (una scultura), tutte cedute tra il 2019 e il 2022 ad un professionista di Belluno, per mano di un mercante d’arte di Verona.
L’indagine trae origine da una attività intrapresa dalle Fiamme gialle lagunari dedicata al controllo economico-finanziario del mercato dell’arte mediante l’analisi delle operazioni commerciali svolte dagli operatori del settore (gallerie, case d’asta e commercianti) sia sotto il profilo fiscale, sia per i relativi obblighi antiriciclaggio. A conclusione dell’attività di polizia giudiziaria, è stato segnalato il mercante d’arte della provincia di Verona per i reati di truffa aggravata, ricettazione e commercio di 11 opere d’arte contraffatte.

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