Nel budget di Biden, l’America dei democratici contro quella dei repubblicani
La proposta di finanziaria della Casa Bianca, con spesa sociale e tasse, diventa manifesto politico della nuova era di scontro tra due visioni del Paese
di Marco Valsania
4' di lettura
E' la sfida tra big government e small government. La strategia e l'immagine del grande governo, contro quella di una Washington a scartamento ridotto. Tra un concetto espansivo dell'attività pubblica, in nome di imperativi socio-economici, e uno riduttivo, soprattutto nel welfare. Joe Biden prende di petto i leader repubblicani sul terreno della politica economica. Guanto della sfida: una proposta di budget da quasi 6.900 miliardi di dollari per l'anno fiscale 2024 che difende significative spese sociali e militari. E che anche per ridurre i deficit delle casse federali conta, ancora una volta, anzitutto sulla mano governativa del fisco, che si fa più pesante nei confronti di miliardari e ceti abbienti, aziende e attività speculative.
Budget da battaglia
E' un piano da battaglia, anche e forse soprattutto un manifesto politico ed elettorale, se come oggi pare certo correrà per un secondo mandato alla Casa Bianca nel 2024. Che più che aspirare a far approvare le sue priorità o a identificare possibili compromessi (è certo che i repubblicani lo bloccheranno alla Camera, dove hanno la maggioranza) si propone di delineare e far emergere filosofie contrapposte. L'opposizione ora dovrà uscire allo scoperto con un proprio budget alternativo, dando vita a negoziati al cardiopalma.
Il giorno X del tetto del debito
La prima, drammatica battaglia in questa guerra di idee e di partito non si farà attendere molto e avverrà sul tetto del debito: i conservatori hanno messo in chiaro che intendono usare il fatto che gli Usa hanno raggiunto il livello massimo di indebitamento federale consentito per legge, 31.400 miliardi, come arma per spingere le loro priorità, a base di tagli nella spesa discrezionale. Intendono evitare manovre su programmi automatici e popolari quali Medicare, la sanità per gli anziani, e Social Security, le pensioni pubbliche, ma i loro disegni ancora da ultimare prevedono drastici risparmi in capitolo quali gli aiuti all'estero e lassistenza domestica ai meno abbienti, quali buoni pasto per i poveri e altri servizi dove sarebbero introdotti requisiti più stringenti di lavoro. Si dicono disposti a un innalzamento o sospensione del tetto che scongiuri default o paralisi governative, il giorno X è in agguato per l'estate, sono in cambio di simili concessioni, respinte invece dalla Casa Bianca.
La formula di Biden per ridurre i deficit
Biden rende in realtà omaggio alle preoccupazioni di austerità fiscale, davanti all'impennata dalla spesa e del passivo federale durante gli anni del Covid e pre-Covid, e dedica nuova attenzione a strategie per ridurre l'indebitamento. Per tagliare tremila miliardi di dollari in dieci anni dal disavanzo ricorre però ancora una volta all'arsenale del governo, all'aumento della pressione fiscale sui redditi più elevati e le grandi imprese. Da qui arrivano cinquemila miliardi in un decennio, grazie tra l’altro a una tassa sui buyback azionari quadruplicata al 4%, ad aliquote aziendali portate al 28% dal 21% e ad aliquote personali massime riportate al 39,6% dal 37 per cento. Scatta poi una imposta minima del 25% sui miliardari e quella sui capital gains, per gli investitori con redditi superiori al milione, raddoppia dal 20% ad un top del 39,6 per cento. Medicare incasserà a sua volta maggiori introiti da maggiori balzelli sui redditi oltre i 400.000 dollari l'anno. Ancora: le compagnie petrolifere perdono 31 miliardi di sussidi. E tra le nuove imposte anche l'introduzione progressiva di una tassa del 30% sull'elettricità consumata dal mining delle criptovalute.
I programmi di spesa
Ma, accanto a tagli e nuove entrate, la Casa Bianca elenca una serie di programmi di spesa ad ampio raggio e cari ai democratici, spesso rafforzato o nuovi. Tra gli incrementi nelle voci del budget militare, ci sono aumenti degli aiuti all'Ucraina per sei miliardi. Per le sfide internazionali, in particolare con la Cina, sono stanziate anche altre voci accanto a quella del Pentagono, quali fondi per strette sui controlli degli investimenti. Soprattutto conta tuttavia il fronte interno: 300 miliardi vanno a college di base gratuito e asili nido e a un miliardo per la fusione nucleare pulita. Circa 400 miliardi vanno ad assistenza all'infanzia, 150 a quella agli anziani in casa, 400 per espandere i servizi sanitari, 325 per garantire assenza pagate ai lavoratori, cento per sussidi per la casa. Per tre anni tornerebbero crediti d'imposta alle famiglie e altri aiuti contro la povertà minorile, per un costo di 400 miliardi.
Investire su “tutta l’America”
Il duro scontro, sulle due visioni del Paese, è stato messo in chiaro dalle rispettive prese di posizione, democratica e repubblicana. Il Presidente, non a caso, ha delineato la sua visione a Philadelphia, ad un pubblico di iscritti al sindacato. “Dobbiamo chiedere ai più ricchi e alle corporation di cominciare a pagare la loro giusta quota”, ha detto. E ha sposato uno slogan di Buy American volto sostenere i ceti medi attraverso il rafforzamento della produzione domestica. “Le aziende americane hanno cominciato a trasferire posti all'estero. Perché? Per il costo del lavoro inferiore. Ma noi punteremo a esportare prodotti e a riportare in patria gli impieghi”. Per Biden il suo budget “vuole investire nell'America, in tutta l'America. Troppi sono stati lasciati indietro, trattati come se fossero invisibili. Non più”.
Repubblicani al contrattacco
Altrettanto netta la demarcazione evidenziata dai repubblicani. “Il budget di Biden prevede altra burocrazia e spese ai danni delle famiglie lavoratrici, mentre lascia il conto da pagare alle future generazioni”, ha affermato Jodey Arrington, deputato ultra-conservatore del Texas che guida la Commissione bilancio della Camera. Lo Speaker della Camera Kevin McCarthy ha definito il piano “non serio” e attaccando gli aumenti delle tasse anatema per i repubblicani. “Dobbiamo tagliare gli sprechi di spesa - ha aggiunto – Il debito è una della maggiori minacce per l'America e bisogna affrontare la crisi adesso”. Il senatore Chuck Grassley ha definito la proposta di Biden “una via verso la rovina fiscale” e il leader di minoranza del Senato Mitch McConnell già alla vigilia aveva promesso che i repubblicani avrebbero bloccato “enormi aumenti delle imposte e della spesa”.
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