Nel cantiere del Villaggio Olimpico, ruspe partite prima del rogito
Aperto alla stampa il cantiere che, al termine della kermesse (olimpiadi e paraolimpiadi di Milano-Cortina), consentirà di trasformare le residenze per circa 1400 atleti in student housing da circa 1.700 posti letto già da settembre 2026
di Laura Cavestri
I punti chiave
2' di lettura
Le ruspe sono entrate in azione già da prima che il rogito ufficializzasse, la scorsa settimana, l’ultimo passaggio dell’acquisto dell’area milanese dell’ex Scalo di Porta Romana per 180 milioni di euro tra FS e il Fondo di investimento immobiliare “Porta Romana”, promosso e gestito da Coima Sgr e sottoscritto da Covivio, Prada Holding e dal fondo Coima Esg City Impact. Il Villaggio Olimpico – la cui progettazione è stata affidata a Skidmore, Owings & Merrill (SOM) – rappresenta il primo tassello del più ampio progetto di rigenerazione urbana dello Scalo di Porta Romana.
Il cantiere
Ieri è stata aperta alla stampa l’area che sarà consegnata a luglio 2025 e nel 2026 ospiterà oltre 1400 atleti impegnati nelle olimpiadi invernali e che, alla fine della kermesse (olimpiadi e paraolimpiadi di Milano-Cortina) sarà restituita alla comunità cittadina attraverso la trasformazione delle residenze degli atleti in student housing da circa 1.700 posti letto già da settembre 2026 per l’anno accademico 2026-2027.
Come previsto dal Masterplan “Parco Romana”, il Villaggio sarà posizionato nell’area a sud ovest dello Scalo e prermetterà di realizzare un progetto a impatto ambientale zero, secondo i requisiti Nzeb (Nearly Zero Energy Building). I materiali usati saranno selezionati per le loro caratteristiche di sostenibilità (riciclabilità, riuso, ecocompatibilità ambientale), tutti gli edifici saranno certificati Leed Gold, le strutture edilizie saranno permanenti e quelle temporanee saranno riutilizzabili. Più del 30% dell’energia sarà prodotta grazie all’istallazione di impianti che sfruttano le fonti rinnovabili, tra cui impianti solari, termici e fotovoltaici; le acque meteoriche saranno raccolte e riutilizzate, con una riduzione di CO2 del 40% per riscaldamento/raffrescamento.
Come ha spiegato Luca Mangia, director fund & asset management del Fondo Porta Romana, «gli aumenti dei costi delle materie prime ma soprattutto la loro reperibilità nei tempi previsti rappresenta un problema in questa fase di mercato. Per questo, abbiamo anticipato il più possibile la fase preliminare dei lavori così da metterci avanti sulla tempistica. Anche la prefabbricazione di alcune fasi di costruzione aiuterà a rimanere nella tabella di marcia».
Oltre il Villaggio Olimpico
Scalo Romana comprende complessivamente un terreno di 216mila mq di cui 164mila mq di superficie lorda per le aree edificabili, mentre il 50% dello Scalo sarà dedicato ad aree a verde e spazi pubblici (compresa la passeggiata sopraelevata che si ispira all’Highline di New York).La cura del verde, infatti, coinvolge sia l’architetto Michel Desvigne, in coordinamento con il masterplan generale di Outcomist, sia Elisabeth Diller per la parte paesaggistica. Oltre al parco pubblico da circa 100mila mq, attraversato dalla ferrovia “nascosta” dal verde, gli edifici del progetto ospiteranno infatti uffici (per circa 5mila impiegati), 1700 appartamenti (in vendita o locazione, di cui 400 in edilizia convenzionata), e lo student housing da 1700 posti letto (da riconversione del Villaggio olimpico da 1400 posti letto circa). Il tutto in aggiunta agli spazi commerciali per ristorazione e retail.
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